morti che camminano

UNA SERATA AL PUB


Ore 21.45. Sono steso sul divano a peso morto a guardare "il cavaliere oscuro". Già visto. Devo alzarmi per una doccia. Mi vesto con un jeans chiaro e un maglione avano, semplice e veloce. Ho bisogno di prendere aria per cui...hiavi in mano ed esco. Scendo le scale rapidamente e al primo piano incrocio Martina, la figlia quattordicenne dei miei vicini di portone. La saluto e lei mi risponde distrattamente con un: ehi! E' impegnata la ragazzina per potersi dedicare completamente a me. E' impegnata a viaggiare su faceboock sul suo I-phone nuovo "pagato" con un contratto di 30 euro al mese. Deficiente, non vede il gradino e cade ma l'I-phone è salvo. Rido. Il portone si chiude alle mie spalle. Stò per aprire la portella della mia Focus quando mi fermo. Due ragazzi sono appena usciti dal loro palazzo; li guardo con attenzione e non sò il perchè. Mi accorgo di conoscerli. Sono fratelli, Marco di 25 anni e Fabrizio di 21. Attraversano velocemente la strada per poi chinarsi sul marciapiede. Avranno visto 10 euro penso. No. Decisamente no. Hanno piazzato per terra una scatolo con uno di quei "botti di capodanno". Corrono via. 3, 2, 1 e...ancora un attimo e...quando cazzo espl....boom! Wow. Li guardo ridere. Due coglioni che ridono. A 25 anni è stato bocciato per ben due volte e di lavorare non ci pensa nemmeno. Contento lui. L'altro è l'orgoglio di mamma. La sua passione è girare in moto dalla mattina alla sera senza casco ovviamente! Salgo in macchina e via! Svolto a destra, poi sinistra. Semaforo. Verde. Accellero ma dopo pochi metri sono costretto a fermarmi. Due macchine, l'una accanto all'altra sono ferme in mezzo alla carreggiata. Una smart con due diciottenni e una di quelle che possono guidare solo minorenni. Parlano e ridono con i rispettivi finestrini abbassati. Cosa cazzo avranno da dirsi per la strada? Suono. Non si muovono. Mi innervosico. Poi la Smart si sposta per lasciarmi passare. Lentamente mi accosto e li guardo. Continuano a ridere mente mi osservano. Li fisso e non ridono più. Pensano a chissà cosa. Pensano? Forse no. Spingo sul pedale e vaffancuo. Centro città. Cerco parcheggio. Eccolo. Spengo la macchina e prima di scendere assisto ad una scena classica. Uno stà cercando di rimorchiare una bella ragazza davanti al teatro della città. Tempo perso! Il suo abbigliamento lo dichiara perdente in partenza. Jeans a cavallo bassissimo ad altezza ginocchia; mutande nere "finto-Armani" in vista. Giubbino rosso acceso e berretto blu con visiera di lato, stile 50 cent! Evidentemente non avrà specchi a casa. Ed il bello è che gira con aria orgogliosa. Scendo dall'auto e mi ammutolisco. La ragazza sorride, parla. sembra starci. Ci stà? Cazzo ci stà? Dovrò rivedere il mio guardaroba.....ma anche no. Arrivato al pub. Strapieno come sempre. Solita gente come sempre. Ragazzi e ragazze che fanno la fila per entrare, tenuti a debita distanza da un buttafuori sulla quarantina che crede di esser lì per difendere un carico di lingotti d'oro. Sceglie lui chi far entrare guardando i loro vestiti. E il bello è che tutti si fanno esaminare, nascondendo sotto il cappotto la loro dignità. Ad un tratto una mano sulla spalla mi avvisa che qualcuno di mia conoscenza mi ha appena notato. "Martin ciao". E' uno dei figli del proprietario del pub, la mia chiave per entrare senza essere esaminato! No grazie, ci vediamo bello. Di entrare proprio non mi và! La prospettiva di finti saluti e bicchieri di alcool non mi attrae. Vado via. Poco distante, in riva al porto, un'anziana signora stà animatamente discutendo con il proprieterio di un ristorante: "se ne deve andare da qua, lei e i suoi gatti di merda...state rovinando l'immagine del locale" Proprio in quel momento due clienti escono. Marito e moglie. Con somma eleganza l'uomo si gratta le palle e sputa a terra, spiegando a tutti i presenti cosa intendesse il proprietario per "immagine del locale" Vado via salutando i gatti. Una folla di ragazzi sulla trentina chiacchera dinanzi al bar fighetto della città. Indossano cappotti e scarpe che, da soli, varranno quanto la mia Focus. Ad un certo punto uno di loro indica ad alcune "amiche" una coppia di passanti vestiti in abiti decisamente poco costosi. Da soli varranno quanto l'autoradio della mia Focus. I due se ne accorgono e messi a forte disagio cambiano strada. Di qui non possono passare. La piazza resta dei fighetti, vittime inconsapevoli della loro mediocrità. Teste di cazzo di certo. Guardo l'orologio. "Il cavaliere oscuro" sarà finito. Martina sarà ancora davanti al suo I-Phone inconsapevole del fatto che fra una settimana lo perderà, mettendo in luce ia cazzata che ha fatto il padre a comprarglielo. Marco e Fabrizio saranno in giro in moto consumando benzina e soprattuto i giorni della loro vita. Il conducente della Smart e i suoi amici saranno fermi da qualche parte, senza sapere che il futuro che aspetta loro è quello da disoccupati. 50 Cent avrà conquistato la sua preda monocellulare. Il buttafuori sarà ancora alle prese con la sua missione di guardiano del forte, per 45 euro di paga. Il proprietario del ristorante si sarà appena accorto di aver incassato la bellezza di 200 euro che tra tasse e spese si ridurranno giusto al prezzo dell'immagine del locale, 11 euro circa. E per quanto riguarda me...sono accanto alla mia Focus quando vengo assalito da una domanda secca e sincera: E SE CI MERITASSIMO DI VIVERE IN QUESTA EPOCA DI MERDA, PERCHè NOI STESSI SIAMO CAUSA DI QUELLO CHE CI CIRCONDA? Boh....ma che cazzo ne sò