morti che camminano

IL PROFESSORE CHE PERSE LA PAROLA - PRIMA PARTE


Giovanni siede annoiato davanti al suo banco di scuola. La campanella sancisce il termine della seconda ora. Due ore di latino lasciano ora il passo alla letteratura italiana. La prof Nardulli entra in aula con aria eccitata. "ragazzi quest'oggi non sarò io a tenere la lezione. Date il benvenuto al professor Martino, detentore della cattedra all'università di lettere e filosofia del.....bla bla bla" Un uomo più giovane di quanto pensassi, sulla quarantina circa; veste elegante e dall'espressione del volto sembra sapere il fatto suo. "Buongiorno, sono il professor Martino...bla bla...sono onorato di essere...bla bla...per volere del Preside di questa scuola sono qui...bla bla...e vi parlerò DEL PERCHè LA PENA DI MORTE è UN ABOMINIO A CUI L'UOMO DEVE OPPORSI CON TUTTE LE PROPRIE FORZE.Marika alza lo sguardo posando il suo cellulare in borsa. Dany finisce di lanciare palline di carta a Ele. Il mormorio lascia il posto ad un silenzio che sà di presunta attenzione. Solo Giovanni continua a sedere annoiato, pensando al Mondo che scorre fuori dalla finestra."...bla bla...una società civile non può permettere che un uomo decida della vita altrui...bla bla...perchè solo Dio ha il potere di scegliere chi siederà accanto a Lui...bla bla...non ci si può abbassare al livello misero di coloro che terminano la vita altrui...bla bla...come diceva Beccaria nessuna persona ha il diritto di uccidere perche si dissolverebbe il contratto sociale...bla bla...insomma la pena capitale è un abominio contro cui, sono certo, ognuno di voi si contrapporebbe con vigore e fermezza..."Le parole lasciano spazio al silenzio e il silenzio agli applausi della classe, innalzata da uno spirito di giustizia e perbenismo. Solo uno resta giù, con i piedi saldi al terreno e la testa non più al Mondo che scorre fuori dalla finestra. Il suo nome e Giovanni e nessuno sà che una tempesta di verità stà per abbattersi sulle alte mura dell'ipocrisia......FINE PRIMA PARTE