PSEUDONIMI E ©
DDV (Dovere_di_vivere), DES (Desiodgl0), Dj_2008 sono pseudonimi dello stesso autore. Tutti gli scritti, nei rispettivi blog e profili, firmati coi suddetti pseudonimi, sono registrati e pubblicati in altri vari siti ad hoc e sono tutelati da Copyright. Negli scritti non miei cito ampiamente gli autori e/o le fonti.
DOVERE DI VIVERE (D.D.V.)
E' un dovere mettere a disposizione la nostra unicità al servizio di altri; ognuno di noi può essere un dono unico per l'umanità: in tal senso vivere è un dovere. (DDV)
LA MIA STORIA...
La mia storia non è amena, non è dolce e armoniosa come le storie inventate, sa di stoltezza e confusione, di follia e sogno, come la vita di tutti gli uomini che non intendono più di mentire a se stessi. (- Demian - H.Hesse)
BEETHOVEN SONATA AL CHIARO DI LUNA - MOONLIGHT
Osservo un lupo solitario ululare alla Luna una dolce melodia. La Luna risponde col proprio silenzio. Il lupo ritorna mesto nella sua tana, ma domani sera ritornerà a cantare a colei che non gli risponderà mai. (DDV)
S’addolora il mio cuore
quando lo vuoi possedere
in nome dell’amore.
S’addolora il mio animo
quando la tua voce
stride in rovente attimo.
Inutile conversare
con te
che non sai ancora amare.
Tu donna, come adolescente non cercare
l’amore nella mente.
Tu credi la tua vita eterna
ma non ti accorgi
che troppo veloce s’inverna!
Maldestra come bambina
cammini ubriaca di profumi
di gioventù come vagante mina.
Non addolorare
cuore d’uomo maturo
che vuole solo amare
con tutto se stesso
e non vuole
soltanto sesso. (DDV_1989)
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Post n°231 pubblicato il 20 Febbraio 2012 da Dovere_di_vivere
L’essere comincia a viaggiare ai ritmi della musica. Osserva il paesaggio interrotto da alberi che danno il ritmo dei fotogrammi di una pellicola che va avanti a scatti, fotogramma per fotogramma. A volte ci sono righe di vetustà, a volte l’immagine è nitida. Non c’è colonna sonora; le stesse immagini sono musica; sinestesia inquietante. Il passato a volte è più chiaro del presente; il futuro è opaco, ma con macchie di pioggia sul vetro che lo illuminano e lo definiscono come se fosse vissuto ora. Si vede oltre. Non nel futuro, ma in altra dimensione; non consueta: c’è passato, presente e futuro fusi; le persone che lo circondano sono mute. Parla e i personaggi sono silenziosi ma annuenti. Cerca di toccarli ma la sua mano affonda nel nulla. Urla per farsi rispondere; tutto tace. Lo osservano, ma senza espressione né di consenso né di diniego; solo un semplice annuire; a cosa non lo comprende. Vorrebbe chiedere ma sente che sarebbe inutile. E’ soltanto onirica dimensione? Non sa. Percepisce che è una dimensione che dà pace. Chissà? Pensa che un giorno non sarà così male trapassarci. (DDV) |
Post n°230 pubblicato il 10 Febbraio 2012 da Dovere_di_vivere
La statua di marmo Perché rinunci alla tua vita per me? Non credere che io sia immortale! Se tu ti unirai a me non credere di possedermi per sempre, poiché il mio corpo si trasforma di giorno in giorno sotto l’effetto delle intemperie; alla fine sarò soltanto polvere di marmo e tu perché dovrai soffrire pure per questo, per un’illusione in più! Resterai solo. Anche le statue di marmo sono mortali. Come fai a non rassegnarti alla separazione di cui la morte è l’eterna artefice? Non credere che io sicuramente sopravvivrò a te! Sarebbe un dolore mortale per te. Caro amante mio accetta l’idea del distacco crudele dall’amata.
(DDV) |
La casa è la nostra seconda pelle, come questa respira insieme con noi. Una casa abbandonata è come la pelle di un barbone. La casa, la nostra casa è un’estensione della nostra anima e del nostro corpo. Quando subiamo un furto, ci sentiamo smarriti come se ci avessero tolto i vestiti senza il permesso; ci sentiamo violentati; percepiamo che un pezzo di noi c’è stato sottratto. Molti di noi cambiano più volte casa durante la vita diventando zingari senza patria, ma ogni casa nuova, anche se una catapecchia, diventa di nuovo, come per miracolo, una parte di noi; un nuovo vestito di cui siamo gelosi, anche se é una catapecchia. I barboni non hanno casa e infatti si comportano come se non avessero pelle; non si curano nemmeno di lavarsi come se si fossero dimenticati che esiste la pelle; per loro la pelle è un cielo di stelle fredde o una notte di luna piena, un cielo plumbeo o radioso di sole. Il senso della casa è un po’ più vasto per i barboni, dunque anche loro “possiedono una casa”. I bambini inventano una casa sotto i tavoli, in un armadio o in un canile; la loro casa è fantastica e fisica allo stesso tempo; dà loro protezione quando si sentono perduti e vi si rifugiano quando piangono. Noi adulti, ricchi o poveri, abbiamo tutti le nostre case di cui siamo gelosi. Senza la nostra casa ci sentiamo sperduti; ci sembra di dovere ricominciare di nuovo; ci sentiamo indifesi e fragili, soprattutto quando imperversano “le bufere”. La casa, utero caldo e accogliente, ci fa ritornare alla materna protezione perduta per sempre, ma perpetuata dalle mura di cui ci circondiamo. La casa con tante finestre è aperta al mondo, quella con pochi infissi sembra una clausura, una sconfitta della nostra anima…
(DDV) |
Post n°228 pubblicato il 10 Gennaio 2012 da Dovere_di_vivere
Soltanto un sogno
Città dal bel nome, le tue strade vive di striduli e sordi rumori, i tuoi abitanti non si guardano più in volto, le tue case tutte grigie avvolte dal fumo della tua vita deserte. Le tue case, le tue tante case. ''Utopia'', dal bel nome, dove sei? ''Utopia”, dal bel nome, esisterai mai? Da molti sei stata descritta e cercata, da molti tradita e dimenticata. Eppure tu sei là, anni luce nei solchi del futuro. Quando ti raggiungeremo? Quando lo vorremo? Forse mai, perché noi amiamo le ombre della morte, senza di esse non riusciamo a vivere, senza di loro non riusciamo a dare un valore alla vita, così abituati a vederla con un inizio ed una fine. E tu non hai né un inizio né una fine. (DDV)
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GLI OCCHIALI
Gli Occhiali
Avevo un giorno un paio d’occhiali verdi; il mondo vedevo verde e gaio, e vivevo giocondo. M’abbatto a un messer tale dall’aria astratta e trista. «Verdi?>> Mi dice.<<Sú, prendi invece i miei: vedrai le cose al vero!>> Li presi. Gli credei. E vidi tutto nero. Ristucco in poco d’ora d’un mondo cosi fatto, buttai gli occhiali, e allora non vidi nulla affatto.
(Luigi Pirandello)
...NON AMARE...
Non essere amati è una semplice sfortuna, la vera disgrazia è non amare. (A.Camus)
ED É SUBITO SERA
Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.
(S.Quasimodo)
Inviato da: cassetta2
il 24/08/2022 alle 18:00
Inviato da: Dovere_di_vivere
il 01/10/2021 alle 18:24
Inviato da: OsservatoreSaggio
il 28/09/2021 alle 16:50
Inviato da: Dovere_di_vivere
il 23/09/2021 alle 18:39
Inviato da: PolvereRugiada
il 25/06/2021 alle 20:39