Creato da Dovere_di_vivere il 05/07/2008

Sogno diurno

La vita può essere bella

 

 

Tu donna, come adolescente...

Post n°232 pubblicato il 27 Febbraio 2012 da Dovere_di_vivere
 

S’addolora il mio cuore

 

quando lo vuoi possedere

 

in nome dell’amore.

 

S’addolora il mio animo

 

quando la tua voce

 

stride in rovente attimo.

 

Inutile conversare

 

con te

 

che non sai ancora amare.

 

Tu donna, come adolescente

non cercare

 

l’amore nella mente.

 

Tu credi la tua vita eterna

 

ma non ti accorgi

 

che troppo veloce s’inverna!

 

Maldestra come bambina

 

cammini ubriaca di profumi

 

di gioventù come vagante mina.

 

Non addolorare

 

cuore d’uomo maturo

 

che vuole solo amare

 

con tutto se stesso

 

e non vuole

 

soltanto sesso.

(DDV_1989)

 

 
 
 

Inconsueta dimensione

Post n°231 pubblicato il 20 Febbraio 2012 da Dovere_di_vivere
 

 

L’essere comincia a viaggiare ai ritmi della musica. Osserva il paesaggio interrotto da alberi che danno il ritmo dei fotogrammi di una pellicola che va avanti a scatti, fotogramma per fotogramma. A volte ci sono righe di vetustà, a volte l’immagine è nitida. Non c’è colonna sonora; le stesse immagini sono musica; sinestesia inquietante. Il passato a volte è più chiaro del presente; il futuro è opaco, ma con macchie di pioggia sul vetro che lo illuminano e lo definiscono come se fosse vissuto ora. Si vede oltre. Non nel futuro, ma in altra dimensione; non consueta: c’è passato, presente e futuro fusi; le persone che lo circondano sono mute. Parla e i personaggi sono silenziosi ma annuenti. Cerca di toccarli ma la sua mano affonda nel nulla. Urla per farsi rispondere; tutto tace. Lo osservano, ma senza espressione né di consenso né di diniego; solo un semplice annuire; a cosa non lo comprende. Vorrebbe chiedere ma sente che sarebbe inutile. E’ soltanto onirica dimensione?  Non sa. Percepisce che è una dimensione che dà pace. Chissà? Pensa che un giorno non sarà così male trapassarci.

 (DDV)

 
 
 

La statua di marmo

Post n°230 pubblicato il 10 Febbraio 2012 da Dovere_di_vivere
 

 

    

La statua di marmo

Perché rinunci alla tua vita per me? Non credere che io sia immortale! Se tu ti unirai a me non credere di possedermi per sempre, poiché il mio corpo si trasforma di giorno in giorno sotto l’effetto delle intemperie; alla fine sarò soltanto polvere di marmo e tu perché dovrai soffrire pure per questo, per un’illusione in più! Resterai solo. Anche le statue di marmo sono mortali. Come fai a non rassegnarti alla separazione di cui la morte è l’eterna artefice? Non credere che io sicuramente sopravvivrò a te! Sarebbe un dolore mortale per te. Caro amante mio accetta l’idea del distacco crudele dall’amata.

 

(DDV)

 
 
 

La casa

Post n°229 pubblicato il 20 Gennaio 2012 da Dovere_di_vivere
 

 

 

La casa è la nostra seconda pelle, come questa respira insieme con noi.

Una casa abbandonata è come la pelle di un barbone.

La casa, la nostra casa è un’estensione della nostra anima e del nostro corpo. Quando subiamo un furto, ci sentiamo smarriti come se ci avessero tolto i vestiti senza il permesso; ci sentiamo violentati; percepiamo che un pezzo di noi c’è stato sottratto.

Molti di noi cambiano più volte casa durante la vita diventando zingari senza patria, ma ogni casa nuova, anche se una catapecchia, diventa di nuovo, come per miracolo, una parte di noi; un nuovo vestito di cui siamo gelosi, anche se é una catapecchia.

I barboni non hanno casa e  infatti si comportano come se non avessero pelle; non si curano nemmeno di lavarsi come se si fossero dimenticati che esiste la pelle; per loro la pelle è un cielo di stelle fredde o una notte di luna piena, un cielo plumbeo o radioso di sole. Il senso della casa è un po’ più vasto per i barboni, dunque anche loro “possiedono una casa”.

I bambini inventano una casa sotto i tavoli, in un armadio o in un canile; la loro casa è fantastica e fisica allo stesso tempo; dà loro protezione quando si sentono perduti e vi si rifugiano quando piangono.

Noi adulti, ricchi o poveri, abbiamo tutti le nostre case di cui siamo gelosi. Senza la nostra casa ci sentiamo sperduti; ci sembra di dovere ricominciare di nuovo; ci sentiamo indifesi e fragili, soprattutto quando imperversano “le bufere”.

La casa, utero caldo e accogliente, ci fa ritornare alla materna protezione perduta per sempre, ma perpetuata dalle mura di cui ci circondiamo. La casa con tante finestre è aperta al mondo, quella con pochi infissi sembra una clausura, una sconfitta della nostra anima…

 

 

 

(DDV)

 
 
 

"Utopia"

Post n°228 pubblicato il 10 Gennaio 2012 da Dovere_di_vivere
 

Soltanto un sogno

 

Città dal bel nome,

le tue strade

vive di striduli e sordi rumori,

i tuoi abitanti

non si guardano più in volto,

le tue case

tutte grigie

avvolte dal fumo della tua vita

deserte.

Le tue case, le tue tante case.

''Utopia'', dal bel nome, dove sei?

''Utopia”, dal bel nome, esisterai mai?

Da molti sei stata descritta e cercata,

da molti tradita e dimenticata.

Eppure tu sei là,

anni luce nei solchi del futuro.

Quando ti raggiungeremo?

Quando lo vorremo?

Forse mai,

perché noi amiamo le ombre della morte,

senza di esse non riusciamo a vivere,

senza di loro non riusciamo a dare un valore alla vita,

così abituati a vederla con un inizio ed una fine.

E tu non hai né un inizio né una fine.

(DDV)

 

 
 
 

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GLI OCCHIALI

 

Gli Occhiali  

Avevo un giorno un paio d’occhiali verdi; il mondo vedevo verde e gaio, e vivevo giocondo. M’abbatto a un messer tale dall’aria astratta e trista. «Verdi?>> Mi dice.<<Sú, prendi invece i miei: vedrai le cose al vero!>> Li presi. Gli credei. E vidi tutto nero. Ristucco in poco d’ora d’un mondo cosi fatto, buttai gli occhiali, e allora non vidi nulla affatto.  

(Luigi Pirandello)

 

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Non essere amati è una semplice sfortuna, la vera disgrazia è non amare. (A.Camus)

 

ED É SUBITO SERA

 

Ognuno sta solo sul cuor della terra

trafitto da un raggio di sole:

ed è subito sera.

 

(S.Quasimodo)

 

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