come seta al vento

Troppa vita e il tuo giacchetto bianco.


Il mare odora d’oceano e l’aria d’inverno. Sarebbe estate. Oggi.  Ieri.  Forse, se non ho perso del tutto il conto delle ore e dei giorni in questo vortice emozionale, lo sarà anche domani, estate.Mattina. Il gatto fa le fusa sul letto disfatto, fuori dalla finestra le stagioni si beffano di noi, dei nostri calcoli estivi, dei conti certi appuntati sull’agenda e messi in tasca: stupida convinzione il controllo per chi non è dio.Inquieta, io. Calma apparente, estate apparente! Tutto è…ma anche no.Sera. Ti guardo tra il fumo della sigarette che spiro in aria. Giacchetto bianco, ossessione crescente. Osservo il tuo sorriso vicinissimo e tiro un'altra boccata di cancro, forse, che mescolo con la Slalom.Mi piaci come quelle ossessioni quiete, coltivate nelle retrovie, quelle che ti stampano in volto un sorriso pallido e ti fanno scrutare il mondo con occhi predatori. Ti cerco con lo stesso sguardo che solo ascolta la mia amica parlare, occupato con la sua ossessione infantile.Mi guardi, tu al di là del fumo della mia sigaretta, degli occhi, i miei contornati dal kajal nero, mi guardi mentre apro e chiudo la borsa in pelle e scrivo ridendo, mi guardi e……te ne vai. Io ferma, stretta nel tavolino rosso in ferro, con una Slalom davanti e un’altra sigaretta da rullarmi. La  mia amica, amore della mia vita, che mi parla e un SUO  messaggio a cui rispondere…Ti guardo andar via, porto la bottiglia alle labbra e mando giù un sorso, un trillo, la SUA risposta...