come seta al vento

a mano a mano


Possenti pilastri in pietra che sorreggono alti soffitti a crociera, torce e camini a riscaldare l’ambiente medievale, tu parli mentre mi porgi la birra e io mi guardo intorno.Perché io ho sempre una risposta appropriata mi dici e chissà che penso mi chiedi. Ma io non penso ti rispondo, e tu credi che stia scherzando e non saprai mai quanto vera possa essere la  mia risposta stasera. Non penso e basta.L’ambiente è caldo, la gente sconosciuta, il cantante suona a tutto volume e c’è  Rino … io le note la notte fredda che batte fuori dagl’alti finestroni e poco altro … mi alzo per ballare sulla sedia, tento, mi tieni un braccio, mi risiedo, sì, forse è meglio di no. Usciamo e il freddo entra violento nei polmoni, respiro lentamente, guardo il cielo tirato a lucido e mi sento terribilmente serena, ti giri, mi guardi sorridere e mi dici che il mio sorriso ti da sempre pace, poi mi chiedi di andare piano e di non cantare, non ad alta voce almeno. E’ mattina.E’ il 31.