come seta al vento

Befana e Shakira


Mi avvicino ridacchiando: niente alcool e già inspiegabili toni etilici nella mia voce.Mi fissa in modo invadente, mi scruta, mi esamina e poi esordisce:“Cara che bocca, ad averla io una bocca così, sai quanti ne avrei fatto godere qui dentro” ed indica un mucchietto di giovani poco distanti. Lo guardo divertita, senza parole, mi limito ad un sorriso. “ Dimmi cara quanti anni hai?” “Quasi trenta” rispondo tra l’incredulo e il sempre più interessata.“ Trenta??? Ah cara,tu  ne devi aver fatto di pompini al diavolo per portarli così bene o …” ( e non proseguo perché vorrei ritrovarmi il blog anche domani).Ormai rido sfacciatamente. Vivo in un buco di città e contro ogni statistica possibile riesco a incrociarmi con i tipi più strani ed eccentrici di tutta la zona!Lui vale una bevuta: d’obbligo. Quando s’ incontrano simili persone non si può fare   a meno di dedicargli un po’ di tempo. Così parliamo, si racconta, ogni intanto s’interrompe, risponde al telefono, dice un paio di oscenità, riaggancia, si scusa, mi spiega che sono masturbatori telefonici che mantiene e prosegue.Il locale è intimo, dalle linee morbide chiare e luce di candele. Mi alzo e chiedo a Tiziano due autografi per i miei alunni, torno mi siedo con il mio compagno di bevute della serata e lui squittendo rincalza: “Vedi ad essere donna? A te ti prende la manina, te la accarezza ed è tutto un gran sorriso, da me scappa”.Rido fragorosamente, amo quest’uomo! “ Ti credo che a me prende la manina e che da te scappa! Vuoi mettere il mio sorriso contro il tuo sguardo assatanato di uno che ci ripasserebbe tutto il Kamasutra direttamente qui sul bancone? Lo spaventi!!!”E’ notte ormai, ridiamo incuranti delle ore, e io del fatto che oggi avrei lavorato, ridiamo e anche la Befana è andata.