come seta al vento

tu idealizzato


Ti vedo entrare ogni tanto online, dietro quel nick che avevo letto tante volte in mezzo al tuo nome senza farci caso, prima di  ritrovarmelo tra i quattro contatti temerari della notte… è bastato leggerlo per riconoscerti oltre l’irrealtà dello schermo.Ogni tanto ti vorrei scrivere un ciao, ma non avrebbe alcun senso contattarti, e allora guardo il tuo nome nella lunga lista delle persone  che  appaiono e scompaiono sul fondo nero e scrivo qui dove sono quasi certa non mi leggerai.Mi manca un po’ il tuo 'tu idealizzato', ma le cose vanno così o meglio così le facciamo andare noi, forse…Ho letto che mi hai odiato, la sera che mi hai scritto di non salire più e io ti ho risposto con un mezzo addio. Mi ha fatto sorridere la cosa, perché leggendoti sembrava quasi che tu il nostro rapporto lo abbia accusato, eppure io percepivo solo un gran distacco allora, come se nulla di quello che facessi ti potesse in alcun modo scalfire: tu eri al di fuori di quel meccanismo in cui io invece ero immersa quasi totalmente, tu  mi piacevi e questo complicava assai ogni cosa.E qualche volta quando leggo il tuo nome su quello sfondo scuro mi chiedo se quel ‘tu’ che avevo tanto idealizzato in mezzo a tanta banalità umana, non mi piaccia ancora, ma non aspetto mai la risposta, tanto non avrebbe senso.