come seta al vento

Pulcinella 15 o forse 16 Giugno


C’è qualcosa di inevitabile nell’andare avanti, qualcosa di logico, necessario,  indispensabile.Eppure...Napoli è bagnata di sole. L’aria è croccante come l’odore di una sfogliatina appena cotta; poggio a terra il borsone in pelle e ti penso.Napoli sei tu.  Sei tu che cammini, tu che ti fermi su una panchina improvvisata a fumarti una,due, tre sigarette, sei tu che mi insegni a guardarla come nessuno mai me l’aveva fatta vedere, e non lo sai neanche questo, perché non ho avuto il tempo di dirtelo, e allora poggio il borsone e penso a te, inevitabilmente.Chissà poi perché ti penso, perché inevitabilmente il tuo viso si affaccia dietro ogni angolo, esce da ogni portone scuro, chissà perché questo tuo ricordo non sono capace di riporlo insieme a tutti gli altri in una scatolinada aprire all'occorrenza: tu ricordo di un pressappoco nulla che scalzi amori, veri, in maiuscolo.A sera i pensieri assumo sempre pesi diversi e allora ti scrivo grazie, grazie per una Napoli bellissima che ho imparato a guardare  per merito tuo.Mi rispondi che sei giù anche tu e che credevi di avermi intravista chissàdove.Leggo e sorrido.    Ti proporrei una pizza, un caffè, duechiacchiere, ma resto ferma perché non avrebbe senso, credo.Azzittisco ogni volontà.Chissà poi…… E mi manchi.