come seta al vento

Post N° 433


Lo vide salire.Le narici  erano ampie come non aveva mia visto prima. Aveva da poco studiato i colori e in lui vide il marrone delle castagne che mangiava d’inverno e il nero della brace che la sera si abbandonava sfinita e spenta nel camino.Guardò la mamma per vedere nei suoi occhi lo stesso stupore del suo giovane cuore. Era eccitata e ora non vedeva l’ora di tornare a casa per raccontare a Tom  il suo bellissimo incontro.Voleva toccarlo, ma sapeva che la madre non avrebbe gradito una simile insolenza, allora se ne rimase seduta a guardarlo sott’occhio, immaginando come poteva essere il mondo di quel uomo.In verità non era certa fosse un uomo, ma aveva scartato tutti gli animali e dopo una attenta analisi aveva deciso che era certamente un uomo nero.Pensò che un uomo nero dovesse venire da un mondo tutto buio, senza sole; la questione era chiara per Molly, senza sole era impossibile diventare bianco come era successo alla sua bandiera in veranda, la mamma le aveva spiegato che si era…si era ..non si ricordava mai quella parola…ecco si, si era scolorita, insomma il sole l’aveva fatta diventare bianca…quindi il signore veniva da un mondo dove era sempre notte.Un trillo. Il bus si fermò e la mamma la prese per la mano.Era la loro fermata e dovevano scendere, ma lei non avevo ancora terminato di pensare. Si alzo guardando il signore con un ultimo attento sguardo mentre la mamma la trascinava forzatamente giù.Verso casa Molly partorì la sua prima teoria sul mondo: tutti nascevamo neri, poi chi andava a vivere dove c’era il sole si scoloriva, chi restava al buio no.Molly zampettò sui gradini di casa, si sentiva come chi ha dato una risposta a tutte le domande di una vita, e i suoi cinque anni le sembrarono bellissimi. Forse Molly lo avrebbe dovuto dire agli altri che tutti nasciamo neri e che quindi in fondo siamo tutti uguali, ma conservò segretamente la sua scoperta nel cuore. Molly non conosceva ancora l’alfabeto, e non lesse mai il giornale la mattina dopo con la foto del suo “ormai amico nero” ucciso da alcuni uomini grandi “del mondo del sole”che non avevano capito quella semplice verità dei cinque anni di Molly: siamo tutti uguali.