come seta al vento

Post N° 473


 E mi sono presa una pausa. Non ho scritto. Ho disdetto molte uscite, un paio di viaggi, ho  disconnesso il cuore  ed ad intervalli la testa.Oggi sono andata dal fotografo. Oggi avevo la forza di riprendere le foto. Ho aperto la custodia bianca e ti ho visto di nuovo tra quei pixel e ho sentito il vuoto dentro. Ho vacillato, ho sorriso, ho chiuso la custodia, ti ho messo in borsa e sono uscita dal negozio.  ‘Perché non torni a vivere negli Stati Uniti? ‘ mi chiede mia sorella in visita la scorsa settimana. Sto guidando, ma si sà che le risposte più vere sono quelle date non pensando. ‘Perché amo l’Italia e amo essere italiana.’Odio arrabbiarmi per una burocrazia macchinosa e isterica. Odio avere il Papa come secondo capo del governo, anzi quasi quasi pure primo, odio il sorriso che gli italiani hanno perso negli anni. Odio i nostri programmi Tv.Odio tutta la saga delle ‘Ine’: letterine, veline, passaparoline.Odio i telegiornali con 20 minuti di notizie sul calcio.Odio la mancanza di senso civico ed educazione.Odio che siamo un nazione che non legge… e tanto altro, ma non si può rinnegare qualcosa che ci scorre dentro come il sangue…e l’Italia è ormai questo per me: sangue …e seppure riuscissi a fare una trasfusione completa, il cuore continuerebbe a sentirsi italiano.    Il telefono squilla. Non risponderei come ormai mia consuetudine da maggio, ma mia madre riposa e non voglio che si svegli.‘Pronto’‘Mamma dov’è?’È Teresa, chiama instancabilmente tutti i giorni pur sapendo di essere invadente. Mi chiedo se se ne renda conto. In fondo né dubito.‘Scusa ma è possibile che mamma tua c’ha sempre da fare? Non c’ha manco più il marito, io ho bisogno di lei.’Le sue parole mi irritano.‘Senti quando abbiamo tempo sarai richiamata ’ e sbatto giù la cornetta. Teresa è la madre di Ornella, mia vecchia amica storica: con a Claudia  abbiamo passato insieme infanzia ed adolescenza, poi le strade hanno decisamente preso direzioni diverse.Anni fa decisi di perdere di vista quelle amicizie effetto prigione. Poi qualche mese fa ho ceduto… mia madre ha sempre visto in loro le amiche perfette, in fondo condividono gli stessi valori, loro.Così per tenere buona la mia sciocca madre ho ripreso le solite noiose serate a parlare di aria fritta.A piccole dosi si intende, ma ho rispolverato uno spicchio di quella vecchia Josephine dimenticata anni fa.Ascolto Ornella parlare. è ammorbante tanto quanto lo era tre anni fa. Si dice che per alcune persone il tempo non passi, certo è sempre bene che resti una questione di aspetto e non certamente di testa, nel suo caso il tempo non è stato certo clemente, mentre il suo cervello pare fossilizzato in un anacronistico medioevo dell’adolescenza. Lei parla e io ascolto. Giochi di ruolo. A intervalli le accenno qualcosa di me, spremo la mia vita come un limone dalla buccia fina e dall’odore fresco. Né prendo il succo in un cucchiaio, diluisco il suo sapore forte in un alto bicchiere di acqua, zucchero abbondantemente e glielo servo con molto ghiaccio. Mi chiede continuamente scusa, e io odio la debolezza delle scuse; a venticinque anni si è perfettamente consapevoli delle proprie scelte e padroni delle proprie azioni che le scuse appaiono solo come parole vuote di significato.  Amo la coerenza e non importa se la mia stessa essenza è un inno all’incoerenza, nelle scelte ci vuole coerenza. Mi rivolevi nella tua vita, a quale pro? Fingere in amicizia non è come fingere un orgasmo, l’amicizia non dovrebbe essere un rapporto tra pessimi amanti. Eppure questo sembrano le sere in cui si ci vede davanti ad un bicchiere non-alcolico per te… la finzione di un orgasmo  tanto per farti dire ‘sono venuto ’.Ti ascolto in silenzio e non perché la tua dialettica mi lasci senza parole, ma perché ci sarebbe così tanto da ribattere, che neanche ci perdo tempo.E sono incattivita, lo sono con te perché non hai saputo rispettare la mia decisione di anni fa, lo sono perché hai disturbato quel leone appisolato nella mia anima, lo sono perché è triste vedere la finitezza degli esseri umani che non sanno guardare oltre e gioiscono per una pessima recita di occasione. Mia madre felice, che spera che con la tua presenza io diventi una perfetta moglie anni sessanta, tua madre felice perché spera che un giorno quella scintilla tra me e tuo fratello si accenda, tu felice di essere di  nuovo amiche e io che rido, in fondo tra tanta ‘ felicità ’ non si può che ridere.E the show must go on.  E io certamente non mi tiro indietro. Annuisco alle tue ‘nenie’.Sorrido quando parlandomi delle tue nuove amicizie, le presenti come ragazze ‘serie’ come ‘noi’ e mi morsico la punta del cervello quando la mia lingua ricorda  che solo pochi  anni prima mi hai dato galantemente della poco buono…Deciditi cara, o l’una o l’altra, perché tra tanti difetti che ho, la personalità multipla non figura.Intanto che tu ti decidi io proseguo per quella via distinta che scelsi anni fa, credevi che tornassi indietro sul serio? Il corpo può stare in tanti posti e puoi fare tante cose, ma la testa … beh, quella è sempre e solo con me. Tu goditi la recita e buona visione.