s-TRAVEstiti

da un video, da un telefono


ho rivisto un video: tu canti "si me decas no vale" e cucini e balli e tiri l'aglio che io continuo a chiamare cipolla.son passati mesi ormai da quella parentesi, eppure i ricordi restano dolci. adesso ho il sapore in bocca e sulla pelle della tua sensibilità.ieri sera, dopo la solita bottiglia di troppo, m'hai confidato che avresti voluto dormire in braccio al criceto dopo esserti fatto piccolo piccolo in mezzo alle zampe del cane.sai? l'ho vista proprio quella scena e mi son detta che si, è emblematica. quel essere piccolo piccolo è la tua grandenza. la tua meravigliosa esperienza. la tua spettacolare e maldestra essenza. anche esistenza.eri tu e sei tu in ogni scintilla delicata e violenta. eri tu e sei tu in ogni conseguente esplosione invadente o radente.ho rivisto il video della tua felicità. e si, mi piaci da morire quando ridi e te ne fotti, quando mangi e pensi a come rimediare o semplicemente scappare.ho rivisto te che adesso sei lontano. te che m'inviti (come ieri) a far correre veloci i giorni per poterci riabbracciare. e vedo me, chè io lo farò per quel che posso e che non posso per la stessa urgenza moventeci.sto correndo, oh mio spettacolo accattivante! e nessuno può nulla, nè con ostacoli nè con clessidre esitanti.ieri sera ho saltato il buco consistente nello schermo e t'ho baciato come si baciano i funghi del risotto.e t'ho abbracciato assieme al gatto, al cane e al topo (è meglio del criceto)