Soldi e inganni

Gli italiani sono disonesti? No, sono schiavizzati


di Enrico Galoppini fonteAlcuni giorni fa, Domenico Scilipoti, parlamentare già dell’IdV e noto inizialmente per aver formato ilMovimento di Responsabilità Nazionale a sostegno dell’ultima fase di un Governo Berlusconi colpito da “scandali” e “tradimenti”, è stato invitato ad una trasmissione de “La7” nella quale, in studio, sono ospiti fissi giornalisti della “autorevole” stampa estera.Scilipoti, da un po’ di tempo, s’è fatto portavoce d’istanze sovraniste monetarie, culminate in un recente convegno presso la Camera dei Deputati, assieme al prof. Claudio Moffa, dedicato alla discussione di alcune proposte mirate alla restituzione della proprietà della moneta al popolo italiano.Ma prima di procedere, invito a seguire con attenzione lo spezzone video della trasmissione in oggetto:http://www.youtube.com/watch?v=i3E2yxbW0Dg&feature=em-share_video_userOra, se uno non è completamente plagiato dai “media” e dalla mentalità che inducono, e se la sua capacità di discernimento non s’è ottenebrata del tutto, non faticherà a scorgere in quel che ha visto e ascoltato quanto segue.Ma per prima cosa, una questione di “metodo”. Accettare l’invito in queste trasmissioni, sia “leggere”, sia “impegnate”, per parlare di questioni molto serie è completamente tempo perso. Gli autori, i conduttori e gli ospiti fissi di questi programmi – ammesso che lavorino “in autonomia” - preparano una situazione perfetta per screditare, di fronte ad un pubblico che conoscono bene come i proverbiali “polli”, l’invitato “scomodo” di turno. Ci sono mille sistemi: s’interrompe l’ospite mentre parla (meglio se sul più bello), si sminuisce, si travisa (“ma vuole tornare alla lira?”), si ridicolizza, si spaccia per assurda una cosa ragionevole (“ma come, un condono fiscale?”), si crea un clima non consono all’argomento trattato eccetera eccetera.Molto meglio, quindi, se si ha qualcosa d’importante da dire, andare in mezzo alla gente, parlare faccia a faccia, ovunque si renda possibile, uscendo da quella parvenza di realtà che è la televisione: Grillo, questo, l’ha capito bene, proibendo ai suoi di partecipare a questi “salotti televisivi” e prediligendo le piazze. Molto più efficace il passa parola e il contatto reale che farsi infilare nel “panino” confezionato dagli ideatori di una trasmissione televisiva, destinata ad un pubblico per sua natura distratto e condizionabile al massimo grado.Continua a leggere...»