Girasole

|Glamour ART|


Giovanni Boldini, un pittore glamour. Ho volutamente ricercato questo termine per richiamare tutta l’attualità del linguaggio pittorico di Boldini. I suoi quadri sono brillanti, scintillanti, hanno una forte carica attrattiva, di sensualità, come la pubblicità e le immagine mediatiche a cui siamo esposti. Boldini è un appassionato del suo presente, della contemporaneità ed è per questo che ancora oggi lo sentiamo così attuale: perché ci restituisce i valori, il gusto e il sentire della sua società di cui la nostra, in cui viviamo, è figlia. L’arte contemporanea nasce sul finire dell’Ottocento con quelle ricerche che non ci ripropongono più una realtà così com’è: fotografata. Una linea che può essere tracciata a partire “Dalla finestra aperta” di Giovanni Battista Alberti e che può finire con En plan air degli impressionisti. L’arte contemporanea è una ricerca volta a scomporre la realtà e la ricostruisce, restituendoci un’altra visione. Una realtà costruita, su regole diverse dalla proporzione e dalla percezione visiva, artificiosa forse, ma non per questo meno vera. Boldini, nato nel 1842, affianca i protagonisti della sua generazione e le ricerche del suo tempo: dai macchiaioli fiorentini agli impressionisti parigini.  Giunge però ad un suo stile e la sua fama è dovuta in particolar modo ai ritratti delle signore dell’alta società o di scrittori e musicisti famosi. All’inizio del percorso espositivo, della mostra appena conclusasi al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, sono stata attratta da quadri di piccola dimensione in cui sono ritratti degli spagnoli nelle loro vesti folkloristiche: sono stata attratta da queste immagini, brillanti e scintillanti così come sono attratta e affascinata dalle vetrine luccicanti degli articoli di bigiotteria! Boldini pur facendo parte, secondo il criterio generazionale alla schiera degli impressionisti che chiudono l’età moderna, si proietta direttamente verso l’età contemporanea. La contemporaneità di Boldini è tangibile nel dinamismo delle sue composizioni, coglie quelle dinamiche cinetiche che lo fanno anche precursore dell’avanguardia futurista. Questa sua propensione al dinamismo si può cogliere in un precoce quadro “Bambino che gioca col cerchio”. La composizione di questa immagine è assolutamente insolita se si pensa che è stata prodotta nel 1874 ed è stata esposta alla celebre mostra di Nadar a Parigi - insieme ad un altro pezzo che rappresenta due teste di cavalli bianchi - che non hanno nulla a che vedere con l’impressionismo. Qui il tratto del pennello è vorticoso, non frammentato. La realtà è colta in flusso continuo, dove viene meno la forza gravitazionale. Il bambino è in bilico, instabile e viene afferrato da una bambina di cui vediamo solo il dorso ed i capelli raccolti in due trecce e che diventa un tutt’uno con il corpo del giovane infante. Questo riquadro, insieme alle teste dei due cavalli bianchi fa parte di un dipinto chiamato “Il ponte dei Santi Padri” – riferendosi al luogo in cui si è soffermato a ritrarre questi momenti di vita - che lo stesso pittore aveva separato per poi esporre i due frammenti già citati, alla prima mostra degli impressionisti. Oggi sono conservati nel museo che Ferrara ha dedicato al suo celebre nativo, non molto lontano da casa mia. L'accostamento tra Boldini e David Lachapelle è ardito e inusuale, ma tra loro c'è un filo conduttore che si può rintracciare nell'arte contemporanea: entrambi rappresentano le icone e gli status symbol, fino ad arrivare al kitsch del periodo storico da loro vissuto.L’artificio, la preziosità e il glamour delle loro immagini è molto vicina.