Girasole

SLOGAN D'AUTORE


 
A maggio, il mese delle fragole, delle rose e dei fiori d’arancio, esce Giulietta, l’elegante signora di casa Alfa Romeo. Come ogni evento da red carpert, l’avvenimento è annunciato avvalendosi di tutti gli strumenti che il mondo della comunicazione offre. Primo fra tutti è sicuramente lo spot. La fama di questa elegante signora viene solo dopo dall’immortale Giulietta scespiriana che ancora detiene il primo posto tra i suggerimenti offerti nella ricerca di Google. Eh sì! Oggi essere famosi vuol dire essere i più cliccati nel web… se non sei tra i primi posti di google non sei nessuno… Andy Warhol, nemmeno 40 anni fa, diceva che, nel futuro, ognuno di noi sarà famoso per 15 minuti…  oggi, che nel futuro ci siamo, il tempo di un click! Quindi chi per caso, non avesse notato lo spot pubblicitario in questione, può tranquillamente cercarlo in internet senza troppe difficoltà. Ad interpretare la Giulietta 2010 è una gran dama di Hollywood, Uma Thurman che con il suo fascino genuino si allontana dallo stereotipo pin up a cui ci aveva abituato non solo l’american advertising, ma il binomio donne e motori. Io sono la purezzaIo sono la bellezzaIo sono la potenzaIo sono la tecnologiaIo sono tutte queste cose e molto di piùIo sono Giulietta eSono fatta della stessa materia dei sogniSenza cuore saremmo solo macchineLa citazione è d’obbligo, visto che la storia di quest’auto ha voluto fin da subito sposarsi con la tragica eroina che muore per amore e continua a rinnovarne la memoria. Per chi non lo sapesse però, questa celebre citazione è tratta da una delle commedie più tardive e meno conosciute di Shakespeare: The Tempest | La Tempesta.Mentre il verso di Shakespeare, prosegue dicendo che tutta la nostra piccola vita è circondata da un sogno – chi volesse può ritrovare la citazione nel IV Atto, scena I – qui, si conclude dicendo che “senza cuore saremmo solo macchine”. Ed in effetti qui non si vende solo una macchina, lo spot non punta sulla scheda tecnica, ma sulle emozioni, che sono più immediate delle nozioni. Il comportamento d’acquisto non è mai dettato da esigenze razionali, ma delle emozioni che proviamo (e che ci fanno provare) a desiderare determinati beni. L’unica esigenza che soddisfiamo, quando compriamo oggi, è quella di rispecchiarci nell’oggetto acquistato: in un qualche modo l’oggetto ci deve rappresentare. E in questa logica di consumo, l’oggetto acquista molti più significati, oltre alla sua reale funzione. Chi compra una Giulietta nel 2010? Provo ad ipotizzare un target medio alto, un uomo sui 55 anni realizzato professionalmente, che ama essere elegante… Forse la Giulietta è un ricordo d’infanzia, l’auto di famiglia quando era ancora un ragazzino.. Giulietta è stata la sua prima fidanzatina..e forse Giulia è anche il nome che ha dato alla figlia.. Insomma, con Giulietta vi vendono dei ricordi, un pezzo di storia italiana, una donna che  ha amato un uomo o che lo ha tradito.. E’ simpatico l’aneddoto raccontato da quattroruoteTV in questo videohttp://www.youtube.com/watch?v=3asjENODBpEComunque sia, l’idea di richiamare la giulietta scespiriana è geniale: inevitabilmente, evocando Giulietta viene in mente l’altro componente della celebre coppia, Romeo. Due piccioni con una fava! Così richiamano, sempre per associazione, la casa automobilistica che la produce! Un brand in uno!Al di là di questa storia che per certi versi è affascinate, da approfondire; io credo che dare un nome ad una cosa, sia legato ad una pratica atavica, della notte dei tempi, in cui l’uomo credeva che gli oggetti avessero un’ anima. I feticci e i piccoli idoli nascono da queste primitive credenze, che persistono anche ai giorni nostri! Ovviamente ne siamo più consapevoli e ci divertiamo a battezzare auto e navi o piccole barchette con un nome. Come se chiamandola per nome ci autorizzasse anche a parlarci! Chi di voi non si è rivolto alla propria auto in termini sdolcinati, nell’intimità del vostro abitacolo?We are such stuff as dreams are made on | siamo fatti della stessa materia dei sogniQueste parole sono potenti e altrettanto profetiche. Se riflettiamo tutta la tecnologia nasce dal potere che ha l’uomo di sognare, d’immaginare cose che non esistono, ma che poi diventano realtà nelle sue mani. E proprio perché queste cose nascono dai sogni, devono avere un anima e non possono essere solo macchine, o umili strumenti. Essi sopravvivono a noi e in questo c’è qualcosa di mistico.
 Vi invito a cliccare i link degli ideatori di questo spot per scoprire siti da veri creativi!Agenzia: Leo Burnett www.leoburnett.itDirettore Creativo: Riccardo Robiglio - Paolo DematteisCasa di Produzione: Movie MagicRegia: Kevin FitzgeraldMusic: Flavio Ibba (RED ROSE) www.redroseproduction.net Per invece avesse voglia di spegnere il pc e leggere un libro:
 
La tempesta edizioni Lapis. Per leggere Shakespeare con gli occhi di un bambino di 10 anni.Questa Storia di Alessandro Baricco. La nostra storia italiana, vista da un’auto in corsa. Oggi è un bene di cui non possiamo fare a meno, ma 100 anni fa era un mostro che ruggiva e che spaventava donne e bambini. L’automobile si è evoluta e noi, con lei, abbiamo modificato i nostri comportamenti e le nostre abitudini di vita.