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Le Arance Siciliane Tra Mito E Storia


Nella mitologia greca le arance sono descritte come le favolose “mele d’oro” del giardino delle Esperidi. Nella “Teogonia” di Esiodo si racconta che l’albero dei frutti d’oro era stato generato in occasione delle nozze tra Zeus ed Era, per farne un dono particolare e festoso. Gli agrumi diventarono così simbolo della fecondità e dell’amore; portare agli uomini questi globi d’oro L'origine e la diffusione della pianta di arance in Sicilia è ancora oggi materia di studi, furono gli Arabi a introdurre le arance prima in Asia Minore, in Egitto, nel nord Africa e nell’Europa mediterranea dopo aver conosciuto questi frutti presumibilmente in India. Nell’area mediterranea comunque l’arancia era già largamente diffusa nell’antichità, con funzione per lo più ornamentale o religiosa tanto che per questo motivo, ancora oggi, i terreni che ospitano le coltivazioni di agrumi nell’isola sono chiamate dai siciliani “giardini”. Dalla seconda metà del 1800 le coltivazioni in Sicilia crebbero nel numero e verso la fine del secolo gli agricoltori cominciarono ad impiantare gli aranci non più solo nei declivi collinari o nelle zone pianeggianti ma in appositi agrumeti. I giardini infatti si allargarono e assunsero i caratteri di piantagioni razionali pur mantenendo la disposizione e le forme che li caratterizzavano per eleganza in precedenza. Sull’isola dalla metà del Novecento la coltivazione delle arance rosse ha assunto un ruolo sempre più importante nell’economia agricola, arrivando a caratterizzare il suo fertile territorio e divenire vero e proprio simbolo di questa terra baciata dal sole.