Hermes

Post N° 14


Sono ormai dappertutto, e si muovono in branchi. Sono i cani randagi ad Augusta. Non se ne conosce il numero preciso ma nel complesso sono sicuramente più di un centinaio. Spesso aggressivi, diventano un pericolo per automobilisti e motociclisti che, per scansarli, rischiano di provocare qualche incidente. Folti gruppi si incontrano soprattutto in via Marina di Ponente, via Xifonia, contrada Scardina, ma anche in contrada Monte Tauro e nei pressi di Brucoli. Quello che stupisce non è tanto il formarsi di questi branchi, quanto la mancanza di seri provvedimenti, come ad esempio una logica intensificazione dell’attività degli accalappiacani. Basterebbe poco per rendere più vivibile la città, ma non solo, diciamo la nostra Regione; basta un piccolo sforzo nel modificare questa mentalità siciliana di eccessiva tolleranza e menefreghismo, in tutti i campi, senza relegarci all’argomento di quest’articolo, perché se il vero problema di questa Sicilia fossero loro, i cani randagi, non avremmo davvero nulla da invidiare a qualunque altro luogo del Mondo. Senza scendere nei particolari, queste poche righe vogliono essere un invito a pensare, a far rendere conto di ciò che non va, e perché no, a scuotere gli animi di qualcuno e a far sì che cambi in qualche caso il comune atteggiamento di rassegnazione di molti siciliani. Chissà se un domani, quando tutti avremo imparato anche a denunciare e ad indicare qualche problema che merita attenzione, anziché solo lamentarcene con parenti e amici, le nostre città avranno un altro volto, con ospedali attrezzati, trasporti efficienti, servizi per disabili, strade non più disastrate ma piacevolmente percorribili e pulite. Tutto questo dipende anche da noi.