Solo Cinema

Il cacciatore di aquiloni (Marc Forster, 2007)


Chi ha letto e amato il romanzo da cui è tratto il film ("Il cacciatore di aquiloni" di Khaled Hosseini) forse rimarrà deluso. La grande forza del romanzo erano le attente descrizioni di un mondo interno ed esterno al bambino e poi adulto Amir. Naturalmente questo aspetto perde inevitabilmente molto nel film: una su tutte la scena della cisterna alla quale vengono dedicati pochi minuti, mentre nel romanzo diventa fondamente per cogliere la disperazione dell'abbandono del proprio paese. Però il film non mi ha deluso, anzi mi è piaciuto. E' avvincente nella narrazione, rende il giusto pathos e la giusta emozione che ti portano più di una volta a commuoverti. Nonostante il film non riesca ad approfondire alcune tematiche forti del romanzo (rapporto padre-figlio, figura del padre, rapporto padre-bambino Hazara, figura di Sorab) rimane comunque un buon tentativo di trasposizione cinematografica. Belle le scene del volo degli aquiloni sopra Kabul, delle montagne impervie e innevate dell'Afghanistan, di una realtà distrutta dalla guerra... Non ho condiviso alcune semplificazioni narrative che stravolgono a volte il senso proprio della storia, vedi il labbro leporino e relativa operazione di Hassan o il tentato suicidio finale di Sorab.Forse l'aver letto il romanzo mi ha dato la possibilità di riempire quei vuoti narrativi e stilistici che il film sicuramente ha, rendendolo più completo e piacevole di quanto non sia in realtà. Non saprei dire quale potrebbe essere il giudizio di chi non ha letto il libro. Il risultato è comunque un film vedibile ed emozionante. Voto 7Trailer