Solo Cinema

Lo scafandro e la farfalla (Julian Schnabel, 2007)


Jean-Dominique Bauby è caporedattore della rivista francese "Elle", la sua vita è perfetta: tre figli, una moglie e un'amante bellissime, successo, ricchezza.Ma un giorno tutto cambia. Jean-Do si risveglia dopo un lungo coma in un letto di ospedale, a causa di un ictus che ha reso impossibile il collegamento tra il cervello e il suo sistema nervoso centrale. E' affetto dalla cosiddetta Locked-In Sindrome: il suo cervello funziona perfettamente, ma non è in grado di comunicare con il suo corpo.Jean-Do è bloccato in un scafandro che gli rende impossibile la comunicazione con il mondo se non attraverso l'occhio sinistro, l'unico rimasto da lui controllabile.Proprio quell'occhio diventerà il protagonista della sua vita, e di questo film.Jean-Do, con l'aiuto di una Ortofonista, impara a "parlare" sbattendo le palpebre. Un battito è "Sì", due sono "No". Scegliendo le lettere dell'alfabeto con il battito delle palpebre, riesce a dettare il libro (Lo scafandro e la farfalla, appunto, uscito in Francia nel 1997) da cui questo film è tratto.Scegliere di girare questo film non deve essere stato facile. Non solo per il tema trattato, ma per il fatto che bisognasse rendere quello che lo stesso Jean-Do aveva scritto su se stesso e sulla sua condizione. E la scelta di raccontare tutto dal punto di vista dell'unico occhio rimasto "in vita", è perfetta. Jean-Dominique Bauby parla dal suo scafandro e racconta l'orrore della sua condizione, esercita le uniche cose che di lui sono rimaste vive, la memoria e l'immaginazione, regalandoci uno spiraglio per vedere la farfalla rinchiusa nello scafandro. Veramente bello, lo consiglio. Voto 8Trailer