Solo Cinema

Un giorno perfetto (Ferzan Ozpetek, 2008)


Vado a vedere i film di Ozpetek sempre con grande fiducia. Spesso sono rimasta molto delusa (Cuore sacro) e spesso sono rimasta molto colpita (Le fate ignoranti). Questa volta non sono delusa, ma neanche posso dirmi soddisfatta. E' importante sottolineare che questo film è tratto da un testo letterario di Melania Mazzucco, e si vede. E' completamente diverso dagli altri film di Ozpetek. Il film racconta "il giorno perfetto" di una famiglia romana in crisi composta dal padre(Valerio Mastandrea), agente della scorta di un noto magistrato , una madre un po' eccentrica (Isabella Ferrari) e due figli (i più divertenti e genuini, insieme alla nonna interpretata da Stefania Sandrelli). La scelta dei protagonisti è eccellente, tutti bravi e perfettamente in parte. Il film scorre bene e appassiona, conducendo lo spettatore a conoscere pian piano l'intreccio di molte e diversificate vite. Ma qualcosa disturba, ed è un qualcosa che sembra essere sempre più presente nei film di Ozpetek: l'eccesso poetico. Non saprei come altro definirlo. Quasi lo sforzo di elevare una scena, un particolare, una figura sopra le righe della prosa verso un'aulica poeticità. Ma è necessario? Secondo me no, anzi è irritante! In questo film questo aspetto è concentrato nella figura della professoressa (Monica Guerritore): infiniti primissimi piani che rivelano la sua sensibilità di donna sola, silenziosa e riflessiva... ma che noia!! 
Un pizzico di eccesso di poeticità può essere comunque ritrovato in tutti i personaggi "buoni", da Emma al figlio del magistrato (Federico Costantini - che faccia da schiaffi!! 
). Certo, non si possono negare le indubbie capacità da regista di Ozpetek e per questo non me la sento di stroncare del tutto il film. Voto 6.5 PS: ma che faccia ha Mastandrea nella locandina??? 
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