Solo Cinema

Miracolo a Sant'Anna (Spike Lee, 2008)


Stati Uniti, anni '80. In un ufficio postale un impiegato di colore spara a bruciapelo ad un utente italoamericano. L'uomo viene arrestato e nella sua abitazione viene trovata la testa di una statua che ornava un ponte di Firenze.Toscana 1944. Quattro soldati neri americani della Divisione "Buffalo Soldiers" dell'esercito americano (la quale è interamente composta da militari di colore) vengono isolati dai commilitoni e si ritrovano in un paesino degli Appennini dopo che uno di loro, Train, ha rischiato di morire per salvare Angelo, un bambino italiano. Costretti in quello spazio limitato, con i tedeschi in arrivo e i superiori incapaci di comprendere le dinamiche della situazione, i quattro entrano in contatto con la vita degli abitanti del paese e con la guerra partigiana.Questo film è davvero brutto! Una grande delusione per chi ha apprezzato il talento di Spike Lee. Gli unici aggettivi che mi vengono in mente sono: forzato, troppo lungo, fintamente intenso, noioso, ricostrutito pure male. Un disastro insomma.Su tutte ci tengo a sottolineare alcune scene o scelte che fanno accapponare la pelle:1- La scena della strage di Sant'Anna in cui una bambina inizialmente piange e poi, girandosi evidentemente verso un operatore, ride ... ingiustificabile! Tagliarla, no?!2- I dialoghi tra americani ed italiani. In questo tipo di film il doppiaggio è una cosa che si deve studiare. Non puoi doppiare in italiano i soldati americani e poi doppiarli allo stesso modo anche quando parlano con gli italiani (che ovviamente parlano italiano)... è il caos!! Non puoi far passare che italiani ed americani parlavano e si capivano come fossero compatrioti.3- Tutti questi riferimenti alla religione cattolica, ai miracoli, ai preti, alla Chiesa, al Papa... mi sembrava di vedere Don Matteo (per altro mai visto).4- La scena finale da cartolina, con Luigi Lo Cascio vestito da Padrino alle Bahamas... ma per favore!!
Voto 3Trailer