Sologiulia

Sono altro, sono altrove


Mi piace viaggiare in treno, sfiorare la vita della gente per poche ore, carpire frammenti di esistenze di facce estranee e provare a immaginare le loro storie.Avevo lo stomaco sigillato, quando il treno è partito...sapevo solo che mi aspettava un lungo viaggio e una giornata piena.Nessuna voglia di parlare...solo voglia di pensare e guardare il mondo scorrere fuori dal finestrino.Di fianco a me un tizio ha cercato di attaccare bottone...poche parole sulla scarsità dei trasporti pubblici...Nei posti di fianco al mio una coppietta, lui ha quell'accento da checca che odio...molte telefonate per prenotare un bed & breakfast per la notte.Dopo un po' sale un papà con la sua bimba.Lei è carina, non ha più di 8 anni, le scarpe rosa di Barbie e alle orecchie 2 elefantini d'oro.Il papà è giovane. Non ha la fede al dito.Si siedono di fronte a me, la bimba tira fuori un giornalino...."Papà,  facciamo i rebus?".E' un crittogramma. Lei legge, lui la invita a ragionare, a provare con le sillabe, con le vocali.E' una scena molto dolce.Da come lui la guarda, da quello che si dicono, da come lei fa la civetta e da come lui la adora accarezzandola, capisco che non vivono insieme...che ai 2 manca la familiarità, la quotidianità.Guardo l'orologio, ancora 3 ore di viaggio.Il papà e la bimba scendono, mi salutano e io sorrido.La coppietta continua a telefonare e amoreggiare.Lui tira fuori una busta. Per loro è ora di pranzo...al solo pensiero di mangiare mi si contorce lo stomaco. Finalmente scendo dal treno e mi avvio verso la risoluzione del mio personalissimo crittogramma.