Solo Max

ROMA NAPOLI QUASI A PIEDI


Sono a Napoli da qualche giorno, gran città. Non è certo la prima volta che vengo qui, ma mai con questo spirito. Noto come sempre una popolazione variegata, allegra e allo stesso tempo distrutta. Nel giro di tre giorni mi avranno proposto di comprare almeno 112 statue e mezzobusti di Totò e di Eduardo, ed è stato davvero difficile rifiutarne 111... Ho trovato tanti problemi, qui, e tanta, troppa gente che butta questi problemi su di sè, trasferendo l'insano razzismo che ultimamente ci colpisce contro se stessi, mettendosi al rogo, considerandosi inferiore. Sarà perchè sono appasionato lettore di De Crescienzo, ma la Napoletanità è altrove, credo. Da Roma avrei impiegato meno tempo se fossi venuto a piedi, mi sono fermato ovunque lungo la strada, mai preso lo stesso treno per più di tre stazioni. Ho ammirato il mare di Sperlonga, e quella città fatta di gradini, mi sono riempito l'anima della grotta alla base della montagna spaccata di Gaeta, qualcosa di impossibile da rendere in foto. Solo un gran pittore, o un poeta, potrebbe avvicinarsi a cogliere la realtà di quel luogo, e della forza che ti scatena dentro.Arrivato a Napoli il primo posto che ho visto, oltre alla stazione, è stato il porto. Mi sfiorava l'idea di andare a Capri, ma ripensando a qualche vacanza di anni fa ho preferito rimanere qui per un po', cercando di capire l'anima partenopea, impresa probabilmente impossibile, per un romano. Non resterò più di un paio di giorni, perchè sento un'onda calda che mi trascina a sud, ancora più a sud, come dicevano i Negrita. (Non me ne vogliate)Max.