Solo Nel Cielo

La mia moto


Come spesso mi capita quà e là, mi sono ritrovato ad inserire un commento chilometrico nel blog di una mia amica, ed ogni tanto, come per "Strana la vita", lo trasformo in un post nel mio blog. Questo è uno di quei casi.Ho scelto a suo tempo la mia moto, ora rottamata, causa "sfragnamento" sul "gard-rail" per colpa di una bastarda sul suo ca..o di SUV, impedita come quasi tutte quelle che lo guidano, se così si può dire, imbecilli che credono di realizzare così la loro felicità, violentate dalla USA-moda che avanza, neanche capaci di provare passione per la bestia che hanno sotto il loro c.lo, sicuramente mal servito (scusate lo sfogo ma neanche si è fermata a soccorrermi quella bas...da).L'ho scelta, dicevo, principalmente per necessità, perchè dopo un anno che posteggiavo tranquillo dove mi pareva al centro di Roma, e una multa ogni tanto mi costava comunque meno del parcheggio che comunque non trovavo mai libero, improvvisamente in 3 settimane mi hanno fatto multe a raffica, e mi hannno addirittura prelevato l'auto 3 volte, di cui l'ultima il giorno prima di prendere la mia bella moto nuova.Ma non volevo solo andarci in giro per Roma, non volevo uno stupido scooter. La moto è sempre stato il mio sogno, mai realizzato per non sò quali motivi, avevo sempre trovato qualche altra priorità.Ho avuto solo un Garellino 3 marce da ragazzetto, e quanto ero fiero di essere l'unico con il motorino con le marce tra gli amici miei, l'unico che poteva farsi in due la salita che conduce allo Zodiaco, per portarci la mia bella! ;-)Parlo di quando c'era ancora quel cameriere distinto, capelli brizzolati, gentilissimo, che senza mai conoscermi, ha però servito tutti i miei (non molti) amori, fino a quando, qualche anno fà, andò in pensione, chiudendo un'era.Da allora lo Zodiaco è cambiato parecchio, ora è anche ristorante e pizzeria, hanno chiuso la terrazza, non permettendo più le sere d'estate di godere di quel fresco venticello che spingeva la mia bella a stringersi a me, mentre guardavamo dall'alto lo stupendo panorama di Roma notturna, gustando uno squisito gelato.Credo che il mio Garellino rosso fiammante ancora giace nel letto del Tevere, gettato all'epoca dalla buonanima di mio padre, poco interessato ai problemi dell'ambiente, dopo che con l'uso ero riuscito a spaccarne il telaio.Tornando a noi, già che c'ero, volevo anche soddisfare qualche mio desiderio, come quello di farmi un bel viaggio d'estate per le colline toscane, o nell'entroterra siciliano, o sulle aspre Dolomiti.E la volevo comoda, dovevo starci bello dritto, perchè mi piace starci così, troneggiando, capelli al vento e sigaretta tra i denti, jeans e camicia bianca, senza tutti quegli accessori e protezioni che ti tecnicizzano troppo, che ti fanno perdere il gusto primordiale della fisicità tra te e lei.E la volevo bella, come piace a me, sensuale, come una donna, con le curve al punto giusto, con il serbatoio da accarezzare come fossero i fianchi di una nervosa puledra che obbediva solo al contatto con le mie mani.E volevo anche poterci andare, qualche volta, fuoristrada, senza troppi problemi, perchè a me piace avventurarmi in posti sconosciuti, poco battuti, mi piace girare a casaccio, la ricerca, la scoperta, e quasi ogni volta sono stato premiato. Con la mia prima auto, una Visa 650, sono riuscito a bucare una gomma su un torrentello in mezzo al Parco Nazionale d'Abruzzo, seguendo un sentiero chiuso al pubblico. Ma avevano dimenticato di chiudere il lucchetto che bloccava la barra ;-).La volevo, a dire il vero, anche veloce, perchè la velocità mi piace, non c'è situazione che più mi realizza, che più mi appaga, come il correre al massimo in auto o in moto, percependo e giocando con i limiti, imparando a conoscere il mezzo e la strada, le curve, i sorpassi... ma ho dovuto scegliere, non si può volere tutto dalla vita.All'epoca ne ho viste tante, e non riuscivo a trovare quella giusta. Fino a che, un giorno, per caso, un mio cliente mi accennò vagamente a quella che scoprii avere, a mio avviso, tutte le caratteristiche che richiedevo.L'Aprilia Pegaso 650 ie, grigia!
Me ne sono innamorato subito, a prima vista, senza neanche guardare le caratteristiche tecniche (dopo sì però).Era la mia moto, fatta apposta per me. Corrispondeva perfettamente ai miei canoni estetici, e a tutto quanto volevo da lei.... tranne la velocità, a più di 170Km/h non ce la portavo neanche imprecando, o pregando, ma ripeto, non si può avere tutto dalla vita.Bella, agile quasi come un motorino nel traffico, alta ma non troppo, visuale ottima, comoda, bello dritto a braccia ben larghe, comoda anche per il passeggero, serbatoio da 21 litri, al tatto sensuale proprio come l'immaginavo, percepivo nettamente il piacere di accarezzare una bella donna.Non la portavo sempre allo stesso modo, ma a seconda degli stati d'animo, o delle situazioni contingenti.A volte la forzavo a più non posso, obbligandola a improvvise accellerazioni, brusche frenate, marce sempre tirate, impedendo al numero di giri di raggiungere l'apertura del gas, sempre avanti, sfogandomi su di lei fino a sentirla ansimare sotto di me, con il motore surriscaldato che chiedeva pietà.Altre volte invece la rispettavo, la lasciavo riscaldare con calma, lasciavo che l'aumentare del numero di giri raggiungesse la manetta, aprendo con dolcezza, mi lasciavo cullare da lei nelle curve, sentendo che viveva di suo, come una giumenta che, ancora fresca all'arrivo, mi consegnava amorevolmente alla mia meta avendo goduto anche lei del viaggio.Chissà dove è seppellita ora, con chi si è fusa, a formare stupidi utensili da cucina, o chi altri stà facendo godere, smembrata in mille pezzi...Addio mia bella.solonelcielo
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