Vita di un IO

La terza madre - il gioco di Dario


Non credo di sbagliarmi se dico che il buon Dario Argento questa volta si č divertito da matti. Sono troppi i dettagli disseminati lungo tutto il film.La scena del bambino-bambolotto che vola dal ponte č un capolavoro di ironia. Il metodo scelto per far fuori la scimmietta rompicoglioni č un omaggio evidente agli horror di serie Z degli anni '80.E naturalmente la banalitā di alcuni dialoghi (che raramente hanno interessato Argento) e la debolezza della scenggiatura non sono nč errori nč tantomeno incapacitā (e ci mancherebbe!).La terza madre non fa paura (se non consideriamo la scena del mostro che appare nell'incubo di Asia, capace di far sobbalzare sulla poltrona ma assolutamente astrusa dalla vicenda) ma č un capolavoro di ironia horrorifica.Perō attenzione!Gli omicidi sono splatter allo stato puro, un mix perfetto di sangue e fantasia, e la camminata di Asia nella villa č un pianosequenza efficacissimo.Giudizio critico-sintetico: il film č magnifico... ma ho l'impressione che sia dedicato a chi conosce perfettamente la storia di Dario (a proposito... fenomenali anche le foto di famiglia!)Mi dilungo ancora un momento per una considerazione. Mai mi era capitato di andare al cinema durante il Torino Film Festival... senza essere al festival. Un pō mi sento in colpa ma le sale del Massimo sono decisamente inavvicinabili per "un salto e via"... grazie al cielo!