Vita di un IO

Ritorna la porno tax - niente sesso per gli italiani (ma anche l'ambiente paga)


Non ci siamo. Non ci siamo proprio.Mentre si discute e ci si scontra animatamente sul raddoppio dell'IVA imposta a Sky (ma anche a Mediaset, dice Silvio) e su quanto questo sia dovuto al tentativo di uscire dalla crisi o a quello di distruggere un concorrente televisivo, altre misure previste nel pacchetto anti crisi risultano incomprensibili.Per restare nel campo dello spettacolo ecco che riappare la pornotax (questa volta con effetto immediato) che porta la tassazione al 25% (!!!) sui prodotti editoriali, audiovisivi, multimediali che contengano scene di sesso esplicito "non simulate".
A parte il fatto che agli addetti del governo Berlusconi toccherà presidiare tutti i set dei film porno, soft, sentimentali ed anche delle commedie per verificare di persona l'avvenuta penetrazione.A parte questo, dicevo, sono totalmente daccordo con Tinto Brass, secondo il quale non vogliono farci divertire (leggi: rilassare, svagare, sognare, vivere,...) e con Rocco Siffredi, secondo il quale la misura è inutile, sbagliata e per di più inapplicabile, visto che ormai la diffusione di video porno viaggia quasi completamente in rete.Se poi vogliamo abbandonare il campo dell'arte e della cultura (che sappiamo non essere priorità dell'attuale governo) ecco che il provvedimento tocca in maniera decisa l'ambiente e le energie alternative. Con l'approvazione del decreto (anche questo ad effetto immediato) diventerà praticamente impossibile usufruire dello sgravio fiscale del 55% previsto per chi installa pannelli solari o rifà gli infissi in casa per evitare la dispersione del calore.Una possibilità che finora è stato utilizzata da 230 mila famiglie ed ha creato un giro d'affari di 3 miliardi di euro.Se sono misure anticrisi queste!!!Aggiornamento: Per quanto riguarda la questione SKY, consiglio l'attenta analisi di mfiskPer quanto riguarda l'affossamento del 55%, segnalo Senamion