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Malinconia Riccardo Fogli

Post n°186 pubblicato il 22 Agosto 2009 da cincin54o

Malinconia ma non tristezza.....

La malinconia è una sorta di tristezza di fondo, a volte inconsapevole, che porta un soggetto al vivere passivamente, senza prendere iniziative, adattandosi agli avvenimenti esterni con la convinzione che non lo riguardino o che in essi non possa avervi un ruolo determinante. Si potrebbe definire come il desiderio, in fondo all'anima, di una cosa, di una patria, di una persona mai conosciuta o di un amore che non si è mai avuto, ma di cui si sente dolorosamente la mancanza o per raggiungere i quali non ci si sente all'altezza. La malinconia si manifesta in espressioni del viso e in atteggiamenti indolenti che caratterizzano spesso l'intera esistenza di un individuo.

La nostalgia (parola composta dal greco νόστος (ritorno) e άλγος (dolore): "dolore del ritorno") è uno stato psicologico di tristezza e di rimpianto per la lontananza da persone o luoghi cari o per un evento collocato nel passato che si vorrebbe rivivere.

No non vorrei rivevere l'esperienza passata ma vorrei poter avere realmente quello che che invece non era che una burlata...domani, domani, domani...chissa'!

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venditore_diaquiloni
venditore_diaquiloni il 24/08/09 alle 10:44 via WEB
Interessante questo post sulla malinconia. Mi pare che il concetto di malinconia comprenda anche (e soprattutto) una sorta di interiorizzazione della tristezza, che pure si manifesta con diverse reazioni psicologiche. Così lo spleen di Baudelaire si ferma all'angoscia esistenziale, descrivendone gli effetti psicologici devastanti, mentre la "tristezza" leopardiana induce più all'analisi della condizione umana, in un'ottica sì pessimista, ma certamente più positiva. Nella mia personalissima concezione di malinconia, interviene quello che tu chiami il desiderio, in fondo all'anima, ma con connotazioni di autoosservazione distaccata e, in fondo, compiaciuta della propria condizione di mancanza. Tanto da essere la malinconia percepita come una condizione di rilassante (o, forse, pigra)dolcezza intima. Quindi, ancora diversa sia da Baudelaire che da Leopardi. Bello l'animo umano, vero? E' così variegato che non ci si stanca mai di osservarlo. Un sorriso, Aldo
 
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