ANSA
ROMA - Ci sono ''centrali eversive che alimentano l'estremismo nelle tifoserie, che cercano di assoldare come militanti armati contro la polizia tanti giovani che trovano cosi' la loro identita'''. Lo ha detto il ministro dell'Interno Amato riferendo in aula alla Camera sulla morte di Gabriele Sandri. La procura di Roma, ha proseguito, ''ha inteso verificare se negli incidenti di domenica sera c'e una possibile connessione terroristico-eversiva, ma questo e' uno dei temi che dobbiamo affrontare e dobbiamo liberarne il calcio''.
''Noi abbiamo vissuto ore difficili, non siamo stati in grado di dare un'informazione tempestiva, ma il Viminale non ha occultato nulla che sapesse'', ha detto anche il ministro che ha parlato di morte 'assurda e ingiusta'. ''Se qualcuno spara quando non deve sparare - ha sottolineato il ministro - le sue responsabilita' sono da accertare con la massima severita'; l'essere poliziotto non esime dal rispetto delle regole, al contrario, impone che le regole siano rispettate con ancora maggiore impegno''.
''Abbiamo fatto fatica - ha spiegato ancora Amato - anche a capire quali fatti fossero accaduti quella mattina. Inizialmente ci era stato detto che erano stati spari in aria, poi sembra definitivamente accertato che lo sparo e' avvenuto con le braccia tese dall'altra parte dell'autostrada. Resta da capire perche', ammettendo che il primo sparo fosse stato rivolto in alto, la pistola non fosse stata riposta nella fondina come e' previsto, perche' ci sia stato ancora un secondo sparo''.
Gabriele Sandri ''non sarebbe morto se quel poliziotto non avesse sparato, ma neanche se i tifosi di due squadre diverse, incontrandosi in un autogrill, non si cimentassero in risse, ma bevessero un caffe' insieme. Nel basket e in tutti gli altri sport e' cosi' che capita, nel calcio continuano invece ad accadere questi fatti tremendi'', ha aggiunto Amato sottolineando poi che domenica sera, a Roma, le forze dell'ordine non hanno reagito come potevano ma hanno deciso di ''controllare'' i violenti e cosi' ''e' stata evitata una mattanza''. "L'uccisione del tifoso laziale e' stata per i tifosi violenti ''l'occasione cercata e trovata per rialzare le bandiere ammainate dopo la morte di Raciti". "C'e' stata rabbia cieca ed eversiva', ha detto il ministro.
Amato ha giudicato percio' 'giusto' lo stop del calcio deciso per domenica, un occasione - ha sottolineato il ministro - per riflettere.
E' ''giusta'' la sospensione dei campionati decisa per domenica ''se e in quanto il mondo calcio la sappia vivere come espressione di un lutto per un giovane che non c'e' piu', ma anche per riflettere sui modi per far scomparire la violenza dagli stadi''. |
Inviato da: antonio
il 30/04/2012 alle 16:32
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