pensieri sparsi...

Settimana malausseniana


Questa settimana mi ha completamente estenuato. Un'altra così e rimarrà ben poco di me. Ma, non c'è nulla da fare, me le cerco!Lasciamo perdere l'intera domenica trascorsa a cuocere al sole, con i due "vicini" indesiderati e dal marcato accento palermitano, che si abbandonavano ad effusioni circensi, sfoggiando il loro ricco vocabolario da mercato ortofrutticolo e profondendosi in decaloghi alimentari e sessuali che sfociavano poi in nomignoli tipici delle regioni tropicali. Libro chiuso e faccia sprofondata nella sabbia.Il resto della settimana a correre da una parte all'altra, e poi ancora dall'altra, per cercare di risolvere quella situazione che mi sono intestardita a voler portare a termine nel migliore dei modi. Se esiste un minimo di onestà in questo mondo, forse finalmente lunedì si metterà un punto a questa storia. La gente è pazza. Come si fa a cacciarsi in simili situazioni e pensare di farla franca? Mi chiedo solo, ormai allo stremo delle forze fisiche e mentali, perchè ho deciso di ergermi io a paladina della giustizia, di investigare, aiutata anche dal mio infallibile sesto senso, di fiondarmi in una situazione che è più grande di me. Ma quando vedo cose che violano quello che è oggettivamente giusto e, soprattutto, ledono un mio diritto, il tutto condito da una buona dose di insulti, non riesco a trattenermi. E' più forte di me. Devo fare qualcosa. A questo proposito mi sono recata nell'ufficio del signor Tal dei Tali, direttore. Un signore distinto, dietro una grande scrivania. Burbero di primo acchito. Più o meno l'età di mio padre. Gli espongo il problema. Mi ascolta sempre più interessato. E sì che questa storia farebbe drizzare le orecchie perfino ad un sonnacchioso bradipo! Ad un certo punto mi toglie la parola e comincia a parlare, a creare orripilanti soluzioni per cercare di gettare a qualcun altro la patata bollente, a raccontare aneddoti da Azzeccagarbugli, per poi prodigarsi in ricordi senili di vicende giovanili ( ma che c'entrava?) e in relative esperienze sessuali. Non so quali voli pindarici abbia effettuato, fatto sta che più passava il tempo, più l'edificio si svuotava, più scendeva in particolari minuziosi e rocamboleschi, sospesi fra la realtà e la fantasia, da far rimanere senza parole perfino le più esperte peripatetiche. Confesso che per un attimo ho avuto paura. Poi, ubriaca di parole, satura e priva di ogni senso di orientamento, ho cominciato ad osservarlo mentre parlava, con quella maestria, con quella naturalezza scevra di volgarità tanto da non ammettere repliche, se solo non fosse stato per il mio sguardo attonito e il tentativo più volte interrotto, nell'arco delle due ore che mi ha (in)trattenuto, di prendere le mie carte e scappare via. Alla fine non ho ottenuto nulla di ciò che mi serviva, se non un nuovo numero di telefono e l'informazione dell'esistenza di improbabili posizioni da kamasutra. Mah!! E così di nuovo al telefono, in altri uffici, in questo intricato dedalo kafkiano. Non ne posso più.In tutto ciò ho anche lavorato, studiato (non tanto a dire il vero), navigato la mia oretta quotidiana, anzi notturna, su internet, e bla bla bla. Adesso devo solo contare i giorni che mancano alle tanto agognate vacanze, decidere quale meta raggiungere, rilassarmi, per poi cominciare a pensare seriamente di cominciare daccapo, di cambiare tutto. Devo trovare il coraggio, ma ho recentemente imparato che è più difficile a dirsi che a farsi.