parole al vento

Post N° 415


E’ difficile non cambiare… non lasciarsi indurire e incupire dalla crudezza della quotidianità.Una quotidianità difficile, fatta di numeri, conti che la maggior parte del tempo non tornano, di incertezze, freddezze, durezze… che così nulla hanno a che fare con la morbidezza dei miei sogni, delle mie bolle di sapone.Eppure se voglio sopravvivere di sicuro non posso non adattarmi e cedere al grigiore.Non è facile, non mi piace… ma devo.… e il mio piccolo Pasticcino non comprende, non sa, fatica a capire…Lui che ogni tanto vedo così piccino ed indifeso, si aspetta certezze e carezze e non si accorge di quanto sia dura trovarle nelle mie tasche, perché anch’io come lui vorrei fosse tutto semplice, già pronto e finito.Invece per costruire una casa ci si rimbocca le maniche, ci si spezza la schiena, ci si tagliano le mani… ma uno stesso macigno sollevato da quattro braccia pesa molto di meno di uno sollevato da due sole. Perché non comprende? Perché finisco sempre per dovergli spiegare ciò che forse dovrebbe essere ovvio? Perché si finisce a dare per scontato ciò che invece non deve esserlo?Mi chiedo se sono davvero troppo esigente… ma mi guardo attorno e non mi sembra di chiedere nulla di impossibile o anormale, tutt’altro!Quale lezione di mi sono persa alla scuola dei rapporti di coppia? Di sicuro quella dal titolo “quando l’affare si fa serio!”Adoro il suo zucchero, adoro quei suoi occhi di bimbo, lo stupore e la lucentezza di quello sguardo… non potrei farne a meno! Ma non ho la forza di essere grande per tutti e due… ho bisogno che mi aiuti, che anche lui si rimbocchi le maniche…Sento di non sbagliare… ma allora perché mi sento così orribile?