Roma, 27 ago. - (Adnkronos/Ign) - ''La ripresa nell'area dell'euro e in Italia arriver non prima della fine del 2014''. Ad affermarlo all'Adnkronos è Jean-Paul Fitoussi, professore emerito all'Institut des Etudes Politiques de Paris (Iep) e all'Universit Luiss di Roma. La ripresa nell'area dell'euro ''alla fine arriver nonostante le politiche di austerity e non grazie alle politiche decise a livello europeo che l'hanno solo ritardata''. In questa fase, sostiene ancora Fitoussi, aumentare le imposte è controproducente. ''Non è il momento di aumentare le tasse. I redditi, al netto delle imposte - rileva infatti l'economista francese - sono scesi un po' ovunque in Europa, e questo ha contribuito a far proseguire la crisi. Quella di aumentare le imposte o di ridurre gli investimenti pubblici non è una buona politica. Oltre che procedere a una Spending Review, che richiede tempo, bisogna fare tutto il possibile per rilanciare gli investimenti''. Il vero problema, spiega l'economista francese, ''lo sappiamo bene, è un problema di governance europea. Contro ogni logica abbiamo attuato per far fronte alla crisi la ricetta sbagliata costringendo i Paesi ad adottare misure di austerity che non hanno fatto altro che ritardare la ripresa''.
Attualmente, rileva Fitoussi, i paesi europei, nel loro insieme, sono di fronte a problemi comuni: ''non vediamo quale possa essere il motore per favorire la ripresa in Europa visto che la disoccupazione continua a crescere; che i redditi, al netto delle imposte, continuano a calare a causa dell'aumento delle tasse; che le pensioni si riducono; che la maggior parte dei paesi europei continuano a seguire politiche restrittive. L'insieme dei fattori che potrebbero contribuire ad aumentare i consumi, quindi, sono negativi. In queste circostanze non vediamo quale potrebbe essere il motore per favorire gli investimenti''. Le aziende private, poi, rileva l'economista, ''continuano ad ottenere prestiti a tassi elevati a causa dei problemi legati ai debiti sovrani''. A subire ''in pieno'' gli effetti della crisi, osserva Fitoussi, ''sono soprattutto le aziende europee, quelle italiane, quelle francesi, che sono posizionate sui mercati interni''. Per Fitoussi quindi non si puo' fare guardando ai dati del secondo trimestre 2013, diffusi il 14 agosto scorso dall'Eurostat (il pil nell'Eurozona ha registrato una crescita dello 0,3% dopo -0,3% nel primo e in Italia -0,2% dopo -0,6% nel primo), ''una regola generale'': il secondo trimestre dell'anno per l'area dell'euro, infatti, e' stato ''un buon trimestre tra virgolette ma di certo non si puo' dire che sia sinonimo di ripresa''.
La situazione di instabilit politica in Italia ''crea sicuramente incertezza" anche se "non ha effetti immediati sull'evoluzione economica del Paese''. Soprattutto, conclude, "non favorisce i programmi a lungo termine e crea incertezza riguardo alle politiche fiscali''.
Buenos Aires, 27 ago. - (Adnkronos/Dpa) - Il presidente del River Plate, Daniel Passarella, ha annunciato che rinnovera' il contratto dell'allenatore Ramo'n Di'az fino a giugno 2016. 'El millonario' ha perso per 2-1 contro il Colo'n de Santa Fe ed ha 4 punti in classifica, cinque in meno di Gimnasia, Esgrima La Plata e Argentinos Juniors, leader del Torneo del calcio argentino. "Gli rinnoviamo il contratto per due anni e mezzo, fino a giugno 2016. Ho parlato con il suo agente Adrian Castellanos, affinche' si incontri con il vicepresidente, Diego Turnes, e continuino ad avanzare nel rinnovo del contratto, cosi' quando tornero', lo firmero'", ha detto Passarella in un'intervista con TyC Sports. "Tento di aiutare Ramo'n e spero che lui aiuti me. Il River deve sempre cercare di vincere, ma non metto pressione a Ramo'n", ha aggiunto il presidente del River.
MILANO (Reuters) - Piazza Affari ha chiuso in calo di oltre il 2% sui timori di un intervento militare di alcuni paesi occidentali in Siria; preoccupazioni che hanno pesato su tutti i mercati azionari, a livello europeo e non solo, con gli investitori che preferiscono puntare su asset considerati più sicuri.
La borsa di Milano risente inoltre delle preoccupazioni degli investitori per la situazione politica italiana, che ieri hanno portato l'indice a perdere il 2,1%.
"Sulle borse pesano le incertezze riguardo un possibile attacco in Siria. Sul nostro mercato la situazione è aggravata dalle incognite di politica interna", spiega un trader, che sottolinea come i timori per un possibile ritorno al voto si riflettano sullo spread, in aumento. Il differenziale tra i titoli di Stato decennali italiani e tedeschi è risalito ai massimi dall'inizio del mese, superando quota 260 punti base.
L'indice FTSE Mib ha chiuso in calo del 2,34%, l'AllShare ha perso il 2,15%, mentre l'indice FTEurofirst 300 ha lasciato sul terreno l'1,53%. Volumi, sulla piazza milanese, per 1,96 miliardi di euro.
* Deboli tutti i bancari e in particolare i due principali istituti italiani, UNICREDIT e INTESA SANPAOLO, che perdono oltre il 4%.
* BANCO POPOLARE ha ceduto oltre il 3% nell'imminenza dei risultati comunicati a borsa chiusa.
* UBI BANCA, dopo il balzo in apertura sulla scia dei risultati, ha chiuso in calo del 3,42%. Secondo Fabrizio Bernardi, analista di Fidentiis, "l'utile netto è leggermente sopra le previsioni, ma considerate le dimensioni della banca, non è significativo. Il resto, inclusa la qualit degli asset, era in linea".
* ENI è riuscita a contenere le perdite allo 0,2%, mentre lo stoxx di settore, l'unico positivo a livello europeo, ha registrato un rialzo dello 0,53%. Eni, come gli altri titoli del comparto, ha trovato un certo sostegno nella risalita dei prezzi del greggio, sottolinea un trader.
* TELECOM ITALIA ha terminato la seduta sostanzialmente in linea con il settore a livello europeo (-1,6%). Gli occhi sono comunque puntati sugli sviluppi Telefonica-KPN, che potrebbero influenzare l'assetto azionario del gruppo italiano.
* Deboli i produttori di cemento, da BUZZI (-4,45%, peggior titolo del listino) a ITALCEMENTI (-4%).
* In controtendenza, chiudono in rialzo AUTOGRILL, PRYSMIAN e PARMALAT.
* GTECH chiude quasi invariata, dopo il forte calo di ieri sull'ipotesi che il governo aumenti le tasse sui giochi per finanziare l'abolizione dell'Imu.
* LANDI RENZO ha chiuso in calo del 3,24% dopo i risultati.