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« Buon compleanno topo!Recupero HDD (3) »

Recupero HDD (2)

Post n°102 pubblicato il 10 Dicembre 2008 da davesonline
 

A questo punto, i dati di base dell'utente sono salvi: resta da capire come comportarsi per limitare il resto dei danni.

La prima cosa con la quale fare i conti è limitare al massimo l'utilizzo del disco poiché è impossibile valutare con precisione quale sia lo stato della superficie rovinata. Diciamo che, in linea di principio, più si utilizza il disco più è probabile allargare l'area rovinata, ergo, perdere più dati

Con questa spada di Damocle sospesa sulla testa, si può iniziare il recupero, in attesa del pezzo di ricambio.



Per salvare il contenuto dell'intero disco e, soprattutto, rimettere le cose esattamente com'erano si può utilizzare la clonazione dell'HDD con strumenti come Clonezilla.

Clonezilla è uno strumento open source basato sul kernel del sistema operativo Linux. Si scarica sotto forma di immagine ISO direttamente masterizzabile su CD.

Una volta realizzato il CD, basta inserirlo nel drive del PC interessato e riavviare da CD. Il kernel viene caricato direttamente nella RAM (modalità VGA 800x600).

L'interfaccia è spartana, poiché è di solo testo, nessuna grafica. Tutte le scelte, però, sono ben documentate e con un minimo di esperienza si può completare l'operazione senza problemi.

In linea di principio, viene richiesta l'operazione da svolgere: copia o ripristino.
Poi,  viene chiesto di configurare la scheda di rete (DHCP oppure con IP fisso) e di introdurre i dati relativi la macchina di destinazione. Questa può essere un host qualunque della rete e vi si può accedere tramite connessione SSH (macchina di destinazione Linux) o tramite SAMBA (macchina di destinazione Windows). Ovviamente è necessario essere in possesso di eventuali username e password.

Nel mio caso, avendo a disposizione un dominio Windows, ho utilizzato l'impostazione SAMBA. La macchina di destinazione, un altro host della rete con Windows XP, è stata preparata nel seguente modo: ho creato una directory chiamata SHARE e poi l'ho condivisa, dando l'accesso all'utente everyone in lettura, scrittura ed esecuzione. In questo modo ho eliminato eventuali problemi di accesso alle risorse.

Al termine di questa configurazione sistemistica, viene richiesto quali oggetti devono essere clonati: tutto il disco, oppure una determinata partizione? Nel mio caso ho scelto l'intero disco fisso.

Clonezilla pone altre due domande:

  • il tipo di driver da utilizzare per l'accesso alle partizioni;
  • il tipo di compressione da applicare.
Io ho scelto le proposte di default, ossia:
  • utilizzo del driver NTFS e poi del comando dd (comando Linux per la copia del device);
  • compressione base mediante ZIP.
Tutti i dati necessari al programma sono stati inseriti e quindi è possibile rispondere con una Y al messaggio finale che richiede conferma per l'avvio della procedura.

In una rete LAN 10/100 i tempi possono variare molto a seconda dell'infrastruttura di rete, del traffico, delle dimensioni del disco fisso da copiare e della quantità di dati da copiare.

Zippando l'immagine del disco, infatti, è possibile ridurre drasticamente la dimensione delle parti di disco completamente vuote.

Nel mio caso ho clonato un disco da 80 GB, pieno per circa 12 GB. Il tempo di clonazione è stato di circa 20 minuti.

Nel disco dell'host destinazione ho trovato una cartella di 5.17 GB contenente archivi zippati di 2 GB l'uno, più una serie di piccoli data file.

Durante la clonazione, mi sono stati visualizzati diversi messaggi di errore: i danni dell'HDD, purtroppo. La speranza è che nei settori danneggiati non vi siano informazioni fondamentali per l'utilizzo e la stabilità del sistema.

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