Mio Caro Diario

Benito Mussolini


È la lotta dei popoli poveri, e numerosi di braccia, contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l'oro della Terra, è la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli insteriliti e volgenti al tramonto, è la lotta tra due secoli e due idee! (dall'annuncio della dichiarazione di guerra, 10 giugno 1940) È l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende. (dal discorso del 18 dicembre 1934) Era necessario farci strada con la violenza, con il sacrificio, con il sangue; era necessario stabilire un ordine e una disciplina voluti dalle masse, ma impossibili da ottenere con una propaganda all'acqua di rose, con parole, parole e ancora parole e con ingannevoli battaglie parlamentari e giornalistiche. (da La mia vita, 1983, p. 101) I nostri generali, anche i migliori, sono rimasti all'800. Credono ancora che vincere una guerra sia una questione di mezzi. Ignorano l'elemento psicologico e gli effetti di quella super-arma che si chiama fede. I carri armati sono pezzi d'acciaio. Ma la storia non si fa con l'acciaio. Si fa con lo spirito. (1939: citato in Gian Carlo Fusco, Guerra d'Albania, Sellerio, 2001, p. 19) Il pittoresco ci ha fregati per tre secoli. (25 ottobre 1938, al consiglio nazionale del PNF)  
citazione necessaria Il popolo italiano ha creato col suo sangue l'Impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque e con le sue armi. (dal discorso per la proclamazione dell'impero, 9 maggio 1936) Se veramente, cosa che io escludo sin da oggi, si meditasse, veramente, di soffocare la vita del Popolo Italiano in quel mare che fu il mare di Roma, ebbene si sappia che il Popolo Italiano balzerebbe come un solo uomo in piedi pronto al combattimento con una decisione che avrebbe rari precedenti nella storia. (Milano, 1° novembre 1936) Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana resta nella storia della Patria, integra e pura, come i Legionari caduti e superstiti la sognavano e la volevano. (dal discorso per la proclamazione dell'impero, 9 maggio 1936) Un'idea è al tramonto, quando non trova più nessuno capace di difenderla anche a prezzo della vita. (da Scritti e discorsi, 1934) Sarei grandemente ingenuo se chiedessi di essere lasciato in pace dopo morto. Attorno alle tombe dei Capi di quelle grandi trasformazioni, che si chiamano rivoluzioni, non ci può essere pace; ma tutto quello che fu fatto non potrà essere cancellato. Mentre il mio spirito, ormai liberato dalla materia, vivrà, dopo la piccola vita terrena, la vita immortale e universale di Dio. Non ho che un desiderio, quello di essere sepolto accanto ai miei nel cimitero di San Cassiano. (da "Vita di Arnaldo") Desidero rivolgere un elogio alla gente di Puglia perché è feconda e crede coi fatti nell'unico primato che veramente conta nella vicenda e nella lotta dei popoli: il primato dei figli, il primato della vita. (dal discorso a Lecce del settembre 1934