Mio Caro Diario

Le vie del sogno sono infinite. Quando la sera vai a dormire non sai mai quale viaggio ti aspetta:chiudi gli occhi e incomincia a sognare...

 

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Post N° 499

Post n°499 pubblicato il 21 Agosto 2007 da soniamincuzzi

http://it.youtube.com/watch?v=huNZDknadRc

 
 
 

Post N° 498

Post n°498 pubblicato il 11 Agosto 2007 da soniamincuzzi

 

Merate: parla il padre della minore che
avrebbe tentato il suicidio: ``Non è vero
ma ora per mia figlia è tutto più critico``



Indignato. Il papà della minorenne cui è stato attribuito un tentativo di suicidio perché i genitori avrebbero osteggiato una sua relazione omosessuale è davvero indignato e preannuncia le vie legali. Per quanto non citata per nome e cognome, dicono il papà e il nonno, l’identità della ragazzina è facilmente identificabile e l’aver reso pubblica una circostanza (del tutto da provare) di un’inclinazione sessuale, viola clamorosamente la norma sui dati sensibili. Ancor più grave perché riferite a persona minore. E, ma qui è una questione di coscienza, perché tale minore vive già una situazione a dir poco delicatissima. Il primo a parlare è il papà: “ Io non ostacolo alcuna relazione di mia figlia. Questo deve essere chiaro. Aggiungo subito che non è mai stata accertata alcuna situazione di omosessualità. Con l`amica con la quale mia figlia ha stretto una forte amicizia, sicuramente alcuni comportamenti possono far pensare ma, ribadisco, in casa non ci sono stati ostacoli. Dispiacere, ovviamente quello c`è. Come genitore presumo sia il minimo sperare che i propri figli siano belli e sani, nessuno, dico nessuno, quando diventa padre e scopre che il figlio ha una malformazione anche lieve è felice. Ma dì lì a ostacolare ce ne corre. La mia famiglia sta vivendo una situazione certamente pesante. Ma non possiamo accettare né sopportare l’accusa di aver in qualche modo ostacolato i desideri di nostra figlia tanto da spingerla a tentare il suicidio. Ma chi ha scritto queste cose si rende conto della gravità? Ci sono padri e madri tra i giornalisti che fanno girare queste frasi sui giornali? Non posso credere che si faccia così per far scalpore, per vendere qualche copia in più senza provare un minimo di rimorso per i danni che si provocano su due genitori già in difficoltà e, soprattutto, su una ragazzina minorenne alle prese con tanti problemi”.
Prima di continuare e con l’autorizzazione del padre – è necessario chiarire che la coppia vive separata. Da giorni i due sono tempestati di telefonate di parenti e amici che chiedono notizie della ragazza pensando sia in fin di vita. Ovviamente, nulla di tutto questo. Qualcuno ancora domenica ha scritto che la minore sarebbe ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale. “Ora – riprende il papà – pensate che cosa può provare mia figlia leggendo queste bugie. Per fortuna che si trova in un Istituto in Piemonte dove questi giornali locali non arrivano. Venerdì sera l’ho sentita al telefono e ancora una volta le ho chiesto che cosa è successo e come mai ha esagerato con i farmaci che le sono stati dati proprio dalla struttura che avrebbe dovuto "curarla ". Sapete che cosa mi ha risposto: “Non so papà perché l`ho fatto. Così.. senza pensarci". Come vedete, non ha dato alcuna risposta che possa far pensare a un serio tentativo di suicidio. E meno che mai ha parlato di genitori che proibiscono. La nostra ragazza soffre di alcuni problemi. Non è proprio nostra figlia, l’abbiamo adottata. Mia moglie ed io siamo andati in Perù diciassette anni fa e dopo la lunga trafila siamo riusciti ad ottenere l’adozione e a portarla finalmente a casa. Da lì abbiamo iniziato un percorso insieme, un percorso tutt’altro che semplice per dare tutto l`amore necessario alla bimba. Purtroppo sette anni fa io e mia moglie ci siamo separati ed ora ognuno vive la propria vita. E come succede spesso in queste situazioni non mancano i contrasti. Nostra figlia, perché per noi è la nostra figlia, non ha voluto continuare gli studi, dove incontrava anche qualche comprensibile difficoltà; voleva imparare un mestiere e iscriversi a un corso per panificazione e pasticceria. Nonostante questo ha frequentato il primo anno di ragioneria poi ha abbandonato tutto. L`abbiamo iscritta in un istituto di suore a Lecco e da lì è iniziato il calvario. Ha conosciuto questa amica di Galbiate e, probabilmente con un carattere più forte del suo, ha iniziato a legarsi a lei. Con i genitori separati è facile che la figlia cerchi anche punti di riferimento fuori della famiglia. Probabilmente ha un bisogno forte di amicizia , amore e quant`altro possa servire per crescere da adolescente. Nell`istituto è avvenuto un fatto, sempre detto dalle suore, che alla scuola non è piaciuto. Secondo loro le ragazze avevano un comportamento non idoneo per il tipo di istituto e per questo hanno cercato di allontanarle o dividerle. Avrebbero voluto che le due ragazze frequentassero la scuola a settimane alterne.
Così un giorno l`amica di mia figlia è scappata dalla scuola. La mia no, era rimasta lì nell`istituto ma le suore chiamarono le forze dell`ordine, che hanno steso una prima relazione. E da quella notifica è iniziato il percorso alla rovescia verso la perdita dell’affidamento di nostra figlia.
Lei voleva stare sempre con l`amica del cuore e ogni tanto scappavano per uno o due giorni. Venivamo chiamati dai Carabinieri e dovevamo andare a riprenderla. Il tribunale dei Minori ha deciso di affidare la nostra bimba ai servizi sociali di Merate.
Noi come genitori abbiamo il permesso di vederla ma l’assistente sociale (. . . .) che l’ha presa in carico ha deciso prima per una comunità in Sardegna e ora per un istituto in Piemonte. Vi rendete conto delle spese che siamo andati incontro per poterla vedere, quando ci è stato possibile dopo un periodo di allontanamento totale?
Io lavoro ma, purtroppo e dico davvero purtroppo, ho un lavoro precario.
Lavoravo con una impresa di famiglia con mia moglie ma dopo la separazione ho lasciato quel lavoro e ora non posso permettermi grosse spese né di perdere questo lavoro.
Per aiutare la ragazza e cercare di avere con lei dei colloqui propositivi, facevo e chiedevo alla dottoressa (. . . .) di Retesalute un aiuto. Lei fissava appuntamenti alle 18 - 18 e 30. Ora, da quando hanno scritto del tentato suicidio, gli appuntamenti me li fissa alle 17, come se io non avessi un lavoro che spesso mi impedisce di essere a casa a quell’ora e, soprattutto, come se la dottoressa di Retesalute non fosse al corrente di questo mio problema. Con l`assistente sociale non è possibile avere un rapporto, non riesce a capire che i genitori possono e devono anche lavorare, come può affidarmi mia figlia dalle sette del mattino alle 19 di sera, in una settimana lavorativa, sapendo che poi, la ragazzina , potrebbe rimanere sola in casa e magari poter fare azioni contro se stessa?
E a quanto mi ha riferito mia figlia le avrebbe addirittura detto che io, il padre, non voglio tenerla con me. Ma ci si rende conto dei disastri che può provocare in una ragazzina già con tanti problemi, una frase del genere? Mia figlia me lo ha chiesto: è vero papà che non mi vuoi in casa? Ma no, non è vero, le ho sempre risposto. Proprio io che piuttosto che saperla in giro non so dove con la sua amica le dicevo di venire tutte e due a casa mia e le lasciavo parlare, discutere, ridere, giocare qui, nella mia casa. Ho però dovuto spiegarle che ora purtroppo vivo con un lavoro da precario che mi consente di tenerla con me nei fine settimana ma nei giorni lavorativi non riesco. Perché se perdessi anche il lavoro la situazione sarebbe ancor più difficile.
Sono un padre come tutti, provengo da una famiglia normale, meratese e conosciuta, così la mia ex moglie. Famiglie sane e di sani principi. Purtroppo le cose sono andate diversamente da come pensavamo. La nostra figlia è introversa, difficile, forse anche per il primo abbandono subito in Perù. Succede spesso ai ragazzi adottati vittime di abbandoni in paesi stranieri. Noi abbiamo fatto tutto quanto ci è stato possibile, ma ora veniamo additati come genitori degeneri che rifiutano l`omosessualità della figlia. E’ indegna questa cosa, non possiamo sopportarla. E poi la nostra figlia non ha mai detto di essere lesbica. Soffre di qualcosa di ben più profondo, che certo non fa notizia sui giornali, che non può essere usata per fare scandalo: soffre di una grave crisi di identità che la porta ed atteggiarsi in modi diametralmente diversi fra loro a seconda delle circostanze. E poi comunque a me personalmente non importerebbe se anche fosse omosessuale. Io voglio bene a mia figlia e quel che va bene a lei va bene anche a me. Piuttosto mi sono chiesto una cosa in questi drammatici giorni, durante i quali siamo stati esposti alla gogna: chi ha riferito le vicende che ci riguardano e che riguardano in particolare nostra figlia? La sua storia è nota solo ai servizi sociali e solo l’assistente sociale conosce i problemi della ragazza, sa dei suoi dubbi, delle sue crisi, delle sue inclinazioni autolesionistiche, conosce i suoi lunghi silenzi e il desiderio di dormire per non pensare. Quel desiderio che probabilmente l’ha spinta a prendere qualche pastiglia in più di quelle che le sono state prescritte. Ora qualcuno mi deve dare una risposta. Il Sindaco di Merate, l`Assessore ai servizi Sociale, l’assistente sociale. Qualcuno mi deve dire come sia stato possibile far trapelare cose tanto private e delicate.
Ricordo che la ragazza è minorenne, che è affidata proprio a loro e che i dati , anche di una vita sessuale privata, sono sensibili e se c`è la possibilità di una eventuale querela penso proprio che, d`accordo con il mio avvocato, la presenterò. Prima di concludere, devo invece ringraziare la Rianimazione di Merate che ha fatto capire a mia figlia che noi, io e la madre, eravamo accanto a lei. Che eravamo lì perché l`amiamo e che lei deve capire chi davvero prova amore e vuole solo il suo bene. Il medico rianimatore ha trovato parole di conforto per tutti e di incoraggiamento per nostra figlia che nemmeno uno psicologo esperto avrebbe saputo pronunciare. Parole semplici che hanno fatto tornare il sorriso sulle labbra della ragazza. Ora però ho un altro cruccio: tra pochi mesi sarà maggiorenne, che ne sarà della sua vita? Perché non ci hanno dato la possibilità, anche se in istituto, di starle più vicino, di vederla più spesso?
Io non posso sobbarcarmi troppe spese e oggi lei è là sola e ha bisogno di cose sue che, purtroppo, per costi e tempo non possiamo farle avere. Se invece che quella località del Piemonte, fosse qui vicino a Lecco, sarei da lei, potrei portarle le piccole cose che mi ha chiesto. Non è giusto. Anche se separati a nostra figlia vogliamo bene. Perché ci negano di starle vicino”?

La madre della ragazza è ancora troppo scossa per tutto quello che è successo e, con cortesia e gentilezza ha voluto solo precisare che: "Mia figlia non ha tentato il suicidio, assolutamente la sua non era la voglia di morire. Chi ha scritto certe cose addossando a me, ai genitori questo gesto, dovrebbe vergognarsi. Ora però devo pensare solo a lei, chi deve avere tutti i miei pensieri è solo lei. Prima di scrivere, prima di essere accusatori o ergersi a persone che sanno tutto, sostenendo beffardamente di sapere tutto di questa nostra difficile situazione da "fonte certa", ma quale "fonte certa"?, prima bisognerebbe chiedere alla famiglia. Mia figlia non è stata mai ostacolata dai genitori perchè mai ha detto di essere lesbica. La ragazza ha problemi che insieme anche ai servizi sociali stiamo cercando di capire e nessuno deve entrare in vicende tanto personali e, vi assicuro, molto dolorose. Appena mi sarò ripresa da questo brutto colpo cercherò di capire chi è questa "fonte sicura" e tutelerò fino in fondo la privacy di mia figlia che è minorenne. Chi è genitore sono sicura che commprende la mia sofferenza e condivide l`indignazione per quanto è accaduto. Prima di gettare fango su una ragazzina in difficoltà e sui suoi genitori bisognerebbe riflettere. Ma stiano sicuri, mi tutelerò e tutelerò la vita di mia figlia in tutte le sedi. E non credano di spaventarmi". Anche il nonno non si dà pace. Anche lui con grosse difficoltà personali vuol capire perché la nipote non sia stata affidata a un istituto vicino. “Io non posso più vederla ma neanche mia figlia e suo padre riescono a starle vicino. Ma se questi sono i risultati a che cosa è servito allontanarla da casa”?

 
 
 

Post N° 497

Post n°497 pubblicato il 07 Agosto 2007 da soniamincuzzi

http://s4.gladiatus.it/game/c.php?uid=31610

 
 
 

Post N° 496

Post n°496 pubblicato il 07 Agosto 2007 da soniamincuzzi

http://s1.gladiatus.it/game/index.php?mod=signup

 
 
 

Essere Gay

Post n°493 pubblicato il 04 Agosto 2007 da soniamincuzzi

E' fuori pericolo la ragazzina che qualche giorno fa ha tentato di togliersi la vita ingerendo un mix di farmaci perchè i genitori osteggiavano il suo rapporto sentimentale lesbico. Dopo aver ricevuto le prime cure nel reparto di Rianimazione dell'ospedale 'San Leopoldo Mandic' di Merate (Lecco) ora è ricoverata in Psichiatria per il trattamento sanitario obbligatorio previsto in casi di tentato suicidio.

Nulla si sa sulla identità della adolescente se non che abita con la famiglia nel Meratese. Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni, pare che circa un mese fa la stessa ragazzina avrebbe tentato un'altra volta di compiere il disperato gesto per gli stessi motivi. In quel caso, però, le sue condizioni non erano particolarmente gravi tanto che non è stata neppure portata in Rianimazione.

Così come allora, settimana scorsa, al termine dell'ennesima lite con la madre, la più forte oppositrice a quel rapporto sentimentale e che aveva imposto alla figlia l'assoluto divieto ad incontrare la fidanzatina, si è chiusa nella sua cameretta ingerendo una notevole quantità di farmaci di vario genere, alcuni regolarmente prescritti con ricetta medica.

I genitori si sono resi conto dell'accaduto solo il mattino successivo quando è arrivata l'altra ragazzina, informata dall'aspirante suicida dell'infausta decisione. Quando i genitori sono entrati in camera l'hanno trovata in condizioni decisamente gravi. Sul posto sono immediatamente giunti i mezzi del 118. Portata al 'Mandic' è stata sottoposta a lavanda gastrica e tenuta in osservazione per alcuni giorni nel Reparto di terapia Intensiva.

Sempre secondo quanto appreso, i genitori avrebbero taciuto i motivi del gesto spiegando ai medici di non sapersi dare una spiegazione. La verità, almeno quella raccontata dalla protagonista della vicenda, è emersa quando l'adolescente si è ripresa.

 
 
 

Aiuto!!!!!!!!ho bisogno di voi

Post n°492 pubblicato il 04 Agosto 2007 da soniamincuzzi
Foto di soniamincuzzi

aiutatemi a combattere la vivisezione...è importante...immaginate se un giorno bussassero alla vostra porta chiedendovi con un sorriso maligno che devono prendersi il vostro cane,gatto,pesce,uccellino o qualsiasi animale abbiate in casa, e che lo useranno per test per "il bene dell'umanità":pensate che dietro questi test c'è cattiveria,massacro,orrore e sofferenza...pensate a questi animali come a pezzi del vostro cuore trafitto da tanti spilli che vi tolgono il respiro...pensate a loro come fareste per i vostri figli....vi prego,aiutatemi.

Sonia Mincuzzi

 
 
 

Lotta contro la vivisezione

Post n°491 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi

Per una ricerca di base senza animali Introduzione

La ricerca biomedica "di base" e' quella non finalizzata alla produzione e messa in commercio di un farmaco, un cosmetico o una sostanza chimica in generale, ma e' "tutto il resto", cioe' quella ricerca che studia le cause e gli effetti delle malattie, piuttosto che il funzionamento di certi processi bio-chimici, piuttosto che gli effetti del cibo sulla salute, ecc.

Quel che si e' notato in questi ultimi anni, stando alle ultime statistiche del Ministero della Salute in merito al numero di animali usati come cavie di laboratorio, e' che vi e' stato un incremento, decisamente elevato, del 40%, nell'uso di animali nella ricerca di base. Pessima notizia, ovviamente.

Questo aumento nell'uso di animali nella ricerca di base è stato pagato coi nostri soldi. E' stato svolto nelle università - sovvenzionate con denaro pubblico, delle nostre tasse - e presso i laboratori delle associazioni per la ricerca medica che chiedono ogni anno l'aiuto di tutti i cittadini "di buon cuore" con le loro maratone televisive e altri eventi di raccolta fondi. Parte di questi soldi non vanno dunque ad aiutare i malati, con una vera ricerca medica, ma vengono spesi per fare "ricerca" su malattie fasulle create artificialmente su una specie diversa da quella umana.

Le associazioni per la ricerca medica

La maggior parte delle associazioni per la ricerca medica utilizza una parte rilevante dei fondi raccolti per finanziare la vivisezione. Non fatevi ingannare dal fatto che loro preferiscano chiamare la vivisezione "ricerca in vivo": sempre vivisezione e', perche' la vivisezione e', per estensione "qualunque tipo di sperimentazione effettuata su animali di laboratorio che induca alterazioni a livello anatomico o funzionale, come l'esposizione a radiazioni, l'inoculazione di sostanze chimiche, di gas, ecc." [Dizionario De Mauro, ed. Paravia]. E come ovviamente l'induzione forzata di malattie, o addirittura la selezione genetica di animali malati o con maggior probabilita' di sviluppare certe malattie.

Per fortuna, un'altra parte dei fondi e' invece dedicata alla vera ricerca medica, cioe' studi clinici, epidemiologici, studi in vitro, sviluppo di nuove tecnologie per la diagnosi precoce, ecc. Se non fosse per questo, non vi sarebbe progresso medico.

Quel che occorre fare e' convincere queste associazioni ad investire il 100% di quanto raccolto nella vera ricerca medica, ed eliminare TUTTI i finanziamenti a studi di vivisezione! Cosi' ne trarrebbero vantaggio tutti: i malati, la scienza, gli animali.

Come scegliere

Le associazioni piu' note che finanziano la vivisezione sono:

Ma anche associazioni piu' piccole molto probabilmente la finanziano, quindi, prima di fare una donazione, occorre richiedere una dichiarazione scritta che attesti che quell'associazione non finanzia, ne' in futuro finanziera', studi su animali.

Le associazioni italiane che, ad oggi, hanno dichiarato di finanziare solo ricerche senza animali sono:

Esistono poi altre associazioni che danno aiuto ai malati, ma non finanziano ricerche, e quindi non c'e' pericolo che i fondi da loro raccolti vadano a sovvenzionare la vivisezione:

Cosa puo' fare ciascuno di noi

E' importante scegliere per le nostre eventuali donazioni una associazione che non finanzi la vivisezione, ma e' anche importante far sapere alle "non prescelte" il motivo per cui non si vuole dar loro dei soldi, perche' solo cosi' potranno cambiare comportamento! Quindi occorre scrivere alle associazioni che finanziano studi su animali, invitandole a cambiare destinazione dei loro fondi.

L'altra cosa importante da fare e' parlare di questa situazione con quante piu' persone possibile, e invitare anche loro a non fare donazioni a chi finanzia la vivisezione.

Infine, occorre scrivere per protestare, ogni volta che si puo', agli sponsor delle manifestazioni e iniziative che raccolgono fondi per la ricerca medica destinati a una delle grosse associazioni sopra elencate che finanziano la vivisezione, e fare lo stesso con le redazioni di giornali, radio, TV, che parlano di queste iniziative o di "grandi scoperte" fatte sugli animali.

E' necessario far sentire il dissenso, per far cambiare le cose, perche' i ricavi di queste associazioni si basano su quanto donato dal pubblico... e quindi l'opinione pubblica puo' influire, eccome!

 
 
 

Pezzi di merda

Post n°490 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
Foto di soniamincuzzi

Una zampa di questo cane è stata schiacciata a martellate per indurre uno stato di stress psicologico. Non è stato somministrato nessun anestetico e la ferita non è stata curata.

 
 
 

Post N° 489

Post n°489 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
Foto di soniamincuzzi

 
 
 

Foto scandalo

Post n°488 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
Foto di soniamincuzzi

 
 
 

Foto scandalo

Post n°487 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
Foto di soniamincuzzi

 
 
 

Foto scandalo

Post n°486 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
Foto di soniamincuzzi

 
 
 

ANTIVIVISEZIONE

Post n°485 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
Foto di soniamincuzzi

La questione dei test su animali per quanto concerne i cosmetici (compresi shampoo, saponi, bagnoschiuma, etc.) e i detergenti in genere è piuttosto complessa. Questi prodotti sono costituiti da numerose sostanze chimiche che vengono mescolate insieme per ottenere il prodotto finito, sostanze spesso fabbricate da ditte diverse da quelle che poi studiano, producono e commercializzano i cosmetici. le nuove sostanze chimiche, indipendentemente dall'uso che ne verrà fatto, sono sottoposte ad alcuni test generici su animali (come l'LD50, vedi glossario) e in funzione del loro futuro uso vengono in seguito sottoposte ad ulteriori test specifici, p.e. il Draize test per i cosmetici (vedi glossario).

Tutte

E' importante sottolineare che non esiste una "vivisezione buona", quella per scopi medici e una "vivisezione cattiva", quella per i cosmetici: la vivisezione è sempre e in ogni caso inaccettabile, sia per ragioni etiche che per ragioni scientifiche. I test eseguiti specificatamente per i prodotti cosmetici sono solo una parte dei test di tossicità, e le associazioni antivivisezioniste si stanno impegnando per ottenerne l'abolizione in tempi brevi non perché questi test siano più inutili o più condannabili dal punto di vista dell'etica animalista o dal punto di vista scientifico, ma perché per il "sentire comune" sono meno giustificabili di altri test e le possibilità di successo sono maggiori. Bisogna quindi combattere anche questa battaglia, senza però perdere di vista l'obiettivo finale: l'abolizione totale della vivisezione.Prodotti cosmetici e di igiene personale

La stragrande maggioranza dei prodotti finiti non è testato su animali perché non è obbligatorio per legge e poche ditte vogliono buttare via soldi in prove che sanno benissimo essere prive di rilevanza scientifica. Eccezioni sono i prodotti di alcune grosse multinazionali (p.e. la Procter & Gamble) che dichiarano di testare anche i prodotti finiti per garantire ai consumatori una maggiore sicurezza, mentre in realtà lo fanno solo per avere ulteriori dati di tossicità dei loro prodotti, da utilizzare in eventuali processi intentati dai consumatori.

Nel 1976 è stata definita la Positive List, cioè la lista delle sostanze fino a quel momento considerate sicure. Da quel momento in poi, tutte le nuove sostanze sono state provate, obbligatoriamente per legge, sugli animali, per fornire alle autorità competenti un profilo tossicologico che comprenda test come l'LD50, il Draize Skin test e il Draize Eye test (e molti altri come fototossicità, cancerogenicità, ecc.). Alcuni di essi, come il famigerato Draize test, sono specifici per i cosmetici. Altri (come l'LD50) sono usati invece per tutte le sostanze chimiche a prescindere dal loro uso. Tutti questi test comportano sofferenze terribili per gli animali utilizzati, ma le industrie chimiche e cosmetiche non hanno mai mosso un dito per richiedere una modifica delle normative, almeno fino a quando l'opinione pubblica non ha cominciato a rendersi conto di ciò che avviene nei loro laboratori.

Purtroppo, anche quasi tutti gli ingredienti della Positive List sono stati prima o poi testati su animali da qualcuno (ma non per obbligo legale).

Vi è comunque un'ottima ragione per comprare solo prodotti che contengono solo questi ingredienti: far capire ai produttori e ai politici che NON accettiamo questa vergognosa situazione normativa, affinché le leggi e le direttive comunitarie che impongono tali test vengano abrogate o modificate. Questo approccio fino ad ora ha funzionato: le pressioni dell'opinione pubblica sui produttori e sui governi stanno sortendo l'effetto desiderato. In Inghilterra, nessuna ditta esegue più questi test, e bisogna far sì che in tutta l'Unione Europea si faccia altrettanto al più presto, anziché far slittare, di anno in anno, l'approvazione di una direttiva che vieti i test su animali per la produzione di cosmetici, com'è successo finora.

Un'accettabile soluzione di compromesso sta nell'usare prodotti delle ditte che aderiscono allo Standard della LAV/EAR (Lega Antivivisezione/Europe for Animal Rights), le quali garantiscono di non sperimentare più alcun ingrediente sugli animali, di non commissionare i test ad altri e di non comprare materie prime da ditte che hanno condotto, commissionato o preso parte a test su animali, a partire dalla data di adesione a questo Standard. Questo significa che anche se gli ingredienti dei loro cosmetici, in passato, sono stati testati su animali, queste ditte di fatto non incrementeranno più il numero di animali vivisezionati. I prodotti della lista LAV/EAR sono invece largamente diffusi e si possono trovare (con un po' di pazienza) in molti negozi, profumerie, erboristerie e supermercati. Ricordiamo che le diciture "Prodotto finito non testato su animali" o simili non indicano nulla di particolarmente interessante: quello che conta sono gli ingredienti.

Prodotti per la pulizia della casa

Anche in questo caso, la legge non impone l'obbligo di testare i prodotti finiti ma la tossicità dei singoli ingredienti. Non vengono in genere compiuti gli esperimenti specifici per i cosmetici come il Draize Test, ma si fanno altri esperimenti come l'LD50 per la valutazione della tossicità acuta o i test di cancerogenicità.

Chi vuole acquistare in modo responsabile dovrebbe preferire le ditte che aderiscono allo Standard LAV/EAR, perché le diciture "non testato su animali" anche in questo caso non dicono molto.

Va detto comunque che la legge che abolirà i test su animali per i cosmetici non abolirà i test di tossicità generici (p.e. l'LD50) per i nuovi prodotti chimici. Questo significa che qualunque nuova sostanza chimica (inclusi i nuovi ingredienti dei futuri cosmetici e detergenti) che verrà introdotta sul mercato verrà testata comunque su animali e l'unico vantaggio sarà che anche qualora questa sostanza dovesse entrare nella composizione di un nuovo cosmetico, essa non dovrà essere sottoposta alla sperimentazione su animali specifica per i cosmetici (p.e. il Draize test).

Glossario:
LD50: test di tossicità di una sostanza chimica consistente nel somministrare tale sostanza in quantità crescenti a gruppi di animali fino a stabilire la quantità sufficiente per uccidere la metà degli animali cui è stata somministrata. Può essere usato per la valutazione della tossicità acuta ma anche cronica.
Draize Test oculare:
metodo di valutazione della capacità di una sostanza di irritare i tessuti dell'occhio umano, consistente nell'instillare la sostanza negli occhi dei conigli albini per poi esaminare a distanza di vari giorni i danni che essa provoca ai tessuti dell'occhio.
Draize Test cutaneo: metodo di valutazione della capacità di una sostanza di irritare la cute umana consistente nell'applicare la sostanza in esame sulla pelle depilata ed abrasa di animali (in genere conigli o cavie) per poi valutare a distanza di tempo l'irritazione provocata.
Test di cancerogenicità: test finalizzato a stabilire se una sostanza è o meno cancerogena (per gli animali su cui si sperimenta, non per l'uomo, ovviamente). Generalmente vengono usati roditori ai quali viene fatta ingerire o inalare la sostanza per un periodo anche di diversi anni. In seguito gli animali vengono uccisi e sottoposti ad autopsia per stabilire la presenza di eventuali tumori nei loro tessuti.

La lista "allargata" dei prodotti senza crudeltà

Questa lista è stata ottenuta aggiungendo alle ditte che aderiscono allo Standard LAV/EAR le ditte che rispettano la Positive List, e Lush, che applica una politica ancora più restrittiva rispetto allo Standard, ed eliminando l'Erbolario, a causa delle dichiarazioni sulle nuove etichette (che affermano che non è assicurato che gli ingredienti siano non testati).

Detersivi: Almacabio, Biolavo (Argital), Ecolav (KI), Ecover, Indra (Lakshmi), Econatura (Cibe)

Cosmetici e prodotti per l'igiene personale:

Almacabio-Hedera Natur; Argiletz; Argital; Barry M; Bioforce; Biokosma; The Body Shop; Borlind of Germany; Cibe; D'Aymons; Dermotricos; Elizabeth van Buren Aromatherapy; Flora-Primavera; Helan; Honesty Cosmetics; Jardin de Paradis; Lakshmi; Lepo Line; Linea Progetto Gaia; Lush; Montagne Jeunesse; Naturade; Nectar Beauty Shop; Pedrini; Pure Plant; Rebis; W Urlich; Weleda.

Le ditte che rispettano la "positive-list"

E' preferibile scegliere una delle tre ditte che seguono una politica più "purista": Linea Progetto Gaia, Lakshmi, Pure Plant. Chiedete alle erboristerie e ai negozi di prodotti naturali di acquistare questi prodotti.

Lakshmi: si può richiedere loro la lista dei punti vendita nella propria città: Lakshmi - Via Fior di Loto 37021 Boscochiesanuova (Verona). Tel. 045/6780077, fax: 045/7050200.

Linea "Progetto Gaia": l'associazione Progetto Gaia rende disponibili ai soci prodotti vegetariani, vegani, animalisti, ecologici. Ha realizzato la "Linea Progetto Gaia", che comprende cosmetici e prodotti per l'igiene personale (shampoo, creme, etc.) che rispettano la Positive List. L'associazione ha sede in via Copernico, 41, 20125 Milano - Tel: 02/67075700 - Fax: 02/66719916 E-mail: posta@progettogaia.it. L'acquisto dei prodotti può essere fatto per corrispondenza, oppure direttamente on-line dal sito: http://www.progettogaia.org.

Un esempio negativo: la Procter & Gamble - Italia

Questa compagnia sperimenta su animali anche alcuni prodotti finiti, senza che ciò sia necessario per legge. Da anni associazioni animaliste di tutto il mondo portano avanti una campagna di diffusione di informazioni su P&G, prima fra tutte la PETA, che ha raccolto tutta la documentazione sull'argomento sul sito: http://www.pginfo.net.

P&G commercializza in Italia decine di prodotti di uso comune, che elenchiamo qui, assieme alle alternative di ditte che non compiono o commissionano test su animali.

SETTORE MERCEOLOGICO PRODOTTO P&G PRODOTTO ALTERNATIVO SENZA CRUDELTA'
Cosmetici Max Factor, Oil of Olaz, Infasil, Camay, Pantene Helan, Lepo Line, The Body Shop, etc.
Crema da barba Noxzema Nectar Beauty Shop
Detersivi Ariel, Dash, Dora, linea Ace, Lenor, Nelsen, Spic & Span, Viakal, Mastro Lindo, APC, Baleno, Mister verde, Polin, Può, Tide, Tuono, Zest Almacabio, Argital, Ecolav, Ecover
Fazzolettini di carta e prodotti per la pulizia Tempo, Asciugatutto, Senz'acqua  
Igiene femminile Tampax, Douss douss intima, Lines* Weleda
Igiene personale, per adulti e neonati Clerasil, Topexan, Keramine H, Demak'up, Napisan, Milton, Infasil, Linea AZ (igiene orale), Kukident Argital, Weleda, The Body Shop, etc. (vedi Cosmetici)
Pannolini Ultra Pampers, Linidor  
Prodotti farmaceutici Neoduplamox, Clavucar, Monocid, Carbicalcin, Nabuser, Cacit 100, Didro-Kit, Macrodantin, linea Vicks, Medinait  
Dolciumi Caramelle Victors  
Profumi Laura Biagiotti (Roma, Roma Uomo, Sottovoce, Venezia, Venezia Uomo, Venezia Pastello, Laura), Hugo Boss (N.1, Elements, Hugo, Hugo Woman), Giorgio Beverly Hills (Giorgio, Wings, Wings for Men, Red, Red for Men) Perfette imitazioni di profumi di grandi marche disponibili presso i negozi del Nectar Beauty Shop

*Solo i Lines per adulti sono della P&G, quelli per bambini NO

 
 
 

Antivivisezione

Post n°483 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi

L'antivivisezionismo scientifico

Ogni specie animale è biologicamente, fisiologicamente, geneticamente, anatomicamente molto diversa dalle altre e le estrapolazioni dei dati tra una specie e l'altra sono impossibili.

Quindi, al di là dell'aspetto etico, va considerato il fatto che gli esperimenti sugli animali sono considerati antiscientifici da un numero sempre crescente di medici, che non accettano più la validità della vivisezione come dogma assoluto, ma che iniziano a porsi delle domande, e a rispondere opponendosi alla vivisezione.

Gli esperimenti sugli animali non portano ad alcuna reale conoscenza sull'effetto della sostanza da provare, perchè animali di specie diverse, o addirittura diverse razze o ceppi di animali della stessa specie, risponderanno in modo diverso ad un dato stimolo, come ad esempio alla somministrazione di un farmaco.

Alcuni esempi, tra le decine e decine tra cui scegliere: la stricnina lascia indifferenti la cavia, il pollo, le scimmie, fino a dosi sufficienti a mandare invece in convulsioni un'intera famiglia umana; l'insulina provoca malformazioni nelle galline, nei conigli e nei topi: invece mai nulla di simile è stato osservato nell'uomo.

E, inoltre, se il risultato ottenuto su un topo è diverso da quello ottenuto su un gatto, a chi somiglierà di più l'uomo, al topo o al gatto? La risposta è che non lo si può sapere a priori. Solo DOPO aver fatto l'esperimento sull'uomo si scoprirà, volta per volta, a quale specie e razza assomiglia di più per QUELLA particolare sostanza.

Risulta quindi chiaro che la sperimentazione sull'animale è dannosa per l'uomo, per due ragioni:

  • porta a sperimentare direttamente sull'essere umano sostanze che non hanno subito alcun vaglio preventivo (perchè il risultato della sperimentazione sugli animali non è in alcun modo predittivo per l'uomo)
  • fa correre il rischio di scartare sostanze che invece per l'uomo potrebbero essere di grande aiuto solo perchè su una particolare specie sono risultate tossiche.


"Le ricerche psicologiche sugli animali non servono per la comprensione della psicologia umana"
(riflessioni di uno scienziato pentito)

"Io ho scoperto che la sperimentazione animale offre solo l'illusione del controllo. Semplificando e segmentando la vita di un organismo, creiamo dati spuri che, combinati alle differenze tra specie, invalidano gli sforzi per estrapolare i risultati agli uomini."

"Le mie ricerche avevano solo dimostrato un fenomeno già ben noto... esse erano completamente irrilevanti perchè le condizioni nelle quali gli animali venivano studiati non rispecchiavano la condizione umana sulla quale io pensavo di estrapolare i risultati."

"Penso che la psicologia sia un importante campo di studio ma bisogna sperimentare con la propria vita."

      Dr. Roger E. Ulrich
      Psicologo comportamentista statunitense
      Ex-vivisettore pentito


Le "perle" dei vivisettori

"La sola cosa di cui mi preoccupo è se le scimmie mostreranno una caratteristica che io possa pubblicare. Non ho mai nessun affetto verso di loro. Gli animali non mi piacciono affatto. Disprezzo i gatti. Odio i cani. Come possono piacervi le scimmie?"
Prof. H. Harlow, uno dei più noti vivisettori di primati non umani nel campo della ricerca psichiatrica in un'intervista apparsa nell'edizione del 27 ottobre 1974 del Pittsburgh Press Roto. Citato anche da H. Ruesch in Slaughter of the Innocent, 1983, pag. 52.

"Dovete sapere che migliaia e migliaia di primati non umani sono utilizzati ogni anno in ogni area della ricerca biomedica... e non credo proprio che vorremo una regolamentazione che imponga il divieto di uso dei primati negli xenotrapianti per ragioni etiche."
Dr. H. Auchincloss, parlando a una conferenza del N.I.H. sugli Xenotrapianti il 21 gennaio 1998 a Bethesda, citato in MRMC Report del marzo 1998.

"In Italia, tra l'altro, vi sono pochi centri che effettuano sperimentazione animale. Quest'ultima, quindi, deve essere incentivata."
Prof. S. Garattini durante la seduta della Commissione Affari Sociali del 4 dicembre 1990.

"In quali campi si può diminuire la sperimentazione animale? Francamente non ne conosco."
Prof. S. Garattini, ibidem.

"Abbiamo approvato un protocollo di sperimentazione della xenoperfusione [cioè il passaggio di sangue umano nel sistema circolatorio di un animale per essere poi reintrodotto nel corpo umano] presso il mio ente [il Centro Medico dell'Università del Nebraska] e, francamente, non sapevamo cosa stessimo facendo."
Dr. E. Prentice, parlando a una conferenza del N.I.H. sugli Xenotrapianti il 22 gennaio 1998 a Bethesda, citato in MRMC Report del marzo 1998.


Che cosa possiamo fare noi?

  • Documentatevi sulla vivisezione, non abbiate timore di leggere libri e articoli di informazione, scientifica o etica, sull'argomento
  • Distribuite materiale informativo e parlate del problema con quante più persone potete
  • Non perdete occasione per esprimere pubblicamente la vostra condanna (es. intervenite nei dibattiti, scrivete lettere ai giornali)
  • Aiutate le associazioni che si battono contro la vivisezione con offerte o meglio ancora diventando attivisti
  • Boicottate quanti sono coinvolti nella vivisezione
  • Mettete a disposizione la vostra professionalità se questa può servire (es. medici per conferenze, avvocati per denunce, insegnanti per parlare nelle scuole, tipografi per stampare materiale informativo, etc.)
  • Non aiutate le varie associazioni per la ricerca medica, poichè attualmente vuole dire finanziare la vivisezione (a meno che le stesse non si impegnino formalmente e pubblicamente a farne a meno)

 
 
 

Antivivisezione

Post n°482 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi

L'antivivisezionismo etico

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Chi pratica la "vivisezione" preferisce usare il termine, più blando, di "sperimentazione animale", ma qualsiasi termine si usi, gli esperimenti sugli animali sono SEMPRE cruenti, la sofferenza e la violenza sono sempre presenti.

Da un punto di vista etico non può esserci alcuna giustificazione a questo massacro legalizzato. Chi sostiene la vivisezione, per porre in difficoltà l'avversario, che accusa di "sentimentalismo" nei confronti degli animali, non trova di meglio che far leva, lui stesso, sul sentimentalismo e sulle emozioni, ma di verso opposto, quelle dettate dall'egoismo, dal "morte tua, vita mia". Chiedono dunque: "Preferite salvare un topo o un bambino?" Ma è qui che sbagliano: perchè noi vogliamo salvare sia il topo che il bambino, perchè non bisogna mai mettersi nelle condizioni di dover scegliere tra due mali. Al di là delle considerazioni scientifiche, secondo cui con la vivisezione non si salva nè l'uno nè l'altro, ocorre capire che una scienza che faccia sua la massima "il fine giustifica i mezzi" è una scienza malata, che potrà cosi' giustificare qualsiasi atrocità, sia sugli animali non umani che sull'uomo, pur di trovare un fine abbastanza elevato per il quale abbassarsi a mezzi meschini.

Citiamo una frase, molto nota e molto vera, di un filosofo, Jeremy Bentham:
Il problema non è "possono ragionare?", nè "possono parlare?", ma "possono soffrire?"

Perchè, possiamo aggiungere, se anche un essere umano fosse sottoposto a quelle torture, non è certo il suo saper parlare o il suo saper risolvere equazioni differenziali, nè il suo quoziente di intelligenza a farlo soffrire di più, o di meno. Einstein o un cerebroleso soffrirebbero allo stesso modo. E allo stesso modo soffrono gli animali, e chi è colpevole di queste sofferenze commette un orrendo crimine, in qualsiasi modo voglia giustificarsi, davanti agli altri o di fronte alla sua coscienza, sia che lo faccia credendo di "far del bene all'umanità" sia che lo faccia (come molto spesso avviene) solo per motivi di carriera e di prestigio.

 
 
 

L'ultimo messaggio dal treno per il lager

Post n°481 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
Foto di soniamincuzzi

Siamo diretti al Brennero. Io sto bene. Per favore, avvertite la famiglia Cipriani in Galluzzo, a Firenze”. Questo messaggio fu l’ultimo che Oscar Cipriani scrisse alla famiglia, su un foglio a quadretti che lanciò dall’interno di una vagone-bestiame durante una sosta alla stazione di Bologna, mentre lo deportavano a Mauthausen. Qualcuno lo raccolse coraggiosamente e lo recapitò. Oscar Cipriani, operaio antifascista, lavorava nel reparto fusioni delle Officine Galileo. La sua era una famiglia di oppositori al Regime. Come ha ricordato il figlio Moreno, lui veniva arrestato e picchiato sistematicamente dalle Camicie Nere. Agli inizi di marzo del 1944 Oscar Cipriani partecipò allo sciopero generale e il giorno 8 fu coinvolto nella rappresaglia scatenata dalla milizia fascista a Firenze. Moreno Cipriani, che allora aveva 16 anni, riuscì e vederlo mentre lo salutava con la mano da uno dei camion diretti alla stazione di Firenze. In testa al binario numero 6 vi è ancora una targa che ricorda la partenza di quei mille prigionieri verso i campi di concentramento tedeschi. Tornarono solo in 16. A Mauthausen Oscar Cipriani arrivò l’11 marzo 1944 e divenne il prigioniero numero 57063, contrassegnato dal triangolo rosso dei deportati politici. La famiglia apprese la notizia della sua morte, avvenuta il 31 marzo 1945, da un libro scritto da un avvocato milanese che aveva condiviso con lui la baracca del campo. Ancora oggi Moreno Cipriani vorrebbe conoscere e ringraziare la persona che recapitò quel messaggio che aveva dato alla famiglia almeno la possibilità di una speranza.

 
 
 

Il bastardo di Hitler

Post n°480 pubblicato il 31 Luglio 2007 da soniamincuzzi

  Hitler Bastardo!!!!! Hai rovinato tutti!!!

 
 
 

Il Duce

Post n°479 pubblicato il 31 Luglio 2007 da soniamincuzzi

    Prodi, devi imparare l'onore e l'amore per l'Italia da Benito.

Prodi,sai almeno chi è Benito?

 
 
 

Benito Mussolini

Post n°478 pubblicato il 31 Luglio 2007 da soniamincuzzi

È la lotta dei popoli poveri, e numerosi di braccia, contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l'oro della Terra, è la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli insteriliti e volgenti al tramonto, è la lotta tra due secoli e due idee! (dall'annuncio della dichiarazione di guerra, 10 giugno 1940)

  • È l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende. (dal discorso del 18 dicembre 1934)
  • Era necessario farci strada con la violenza, con il sacrificio, con il sangue; era necessario stabilire un ordine e una disciplina voluti dalle masse, ma impossibili da ottenere con una propaganda all'acqua di rose, con parole, parole e ancora parole e con ingannevoli battaglie parlamentari e giornalistiche. (da La mia vita, 1983, p. 101)
  • I nostri generali, anche i migliori, sono rimasti all'800. Credono ancora che vincere una guerra sia una questione di mezzi. Ignorano l'elemento psicologico e gli effetti di quella super-arma che si chiama fede. I carri armati sono pezzi d'acciaio. Ma la storia non si fa con l'acciaio. Si fa con lo spirito. (1939: citato in Gian Carlo Fusco, Guerra d'Albania, Sellerio, 2001, p. 19)
  • Il pittoresco ci ha fregati per tre secoli. (25 ottobre 1938, al consiglio nazionale del PNF)  Se sai qual è la fonte di questa citazione, inseriscila, grazie. citazione necessaria
  • Il popolo italiano ha creato col suo sangue l'Impero. Lo feconderà col suo lavoro e lo difenderà contro chiunque e con le sue armi. (dal discorso per la proclamazione dell'impero, 9 maggio 1936)
  • Se veramente, cosa che io escludo sin da oggi, si meditasse, veramente, di soffocare la vita del Popolo Italiano in quel mare che fu il mare di Roma, ebbene si sappia che il Popolo Italiano balzerebbe come un solo uomo in piedi pronto al combattimento con una decisione che avrebbe rari precedenti nella storia. (Milano, 1° novembre 1936)
  • Tutti i nodi furono tagliati dalla nostra spada lucente e la vittoria africana resta nella storia della Patria, integra e pura, come i Legionari caduti e superstiti la sognavano e la volevano. (dal discorso per la proclamazione dell'impero, 9 maggio 1936)
  • Un'idea è al tramonto, quando non trova più nessuno capace di difenderla anche a prezzo della vita. (da Scritti e discorsi, 1934)
  • Sarei grandemente ingenuo se chiedessi di essere lasciato in pace dopo morto. Attorno alle tombe dei Capi di quelle grandi trasformazioni, che si chiamano rivoluzioni, non ci può essere pace; ma tutto quello che fu fatto non potrà essere cancellato. Mentre il mio spirito, ormai liberato dalla materia, vivrà, dopo la piccola vita terrena, la vita immortale e universale di Dio. Non ho che un desiderio, quello di essere sepolto accanto ai miei nel cimitero di San Cassiano. (da "Vita di Arnaldo")
  • Desidero rivolgere un elogio alla gente di Puglia perché è feconda e crede coi fatti nell'unico primato che veramente conta nella vicenda e nella lotta dei popoli: il primato dei figli, il primato della vita. (dal discorso a Lecce del settembre 1934
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    BENITO MUSSOLINI

    Post n°477 pubblicato il 31 Luglio 2007 da soniamincuzzi

     

     

     
    Carisma e psicologia del Duce

    Piantato sul palco a gambe larghe in posa statuaria, le mani sui fianchi, gli occhi spiritati che scandagliano la folla, la mascella all'infuori e le labbra turgidamente protese, Mussolini arringa con fiero cipiglio gli italiani con voce stentorea e frasi secche come scudisciate.

    A vederlo e a sentirlo parlare oggi in uno dei suoi celeberrimi "Cinegiornali Luce" non si può fare a meno di sorridere per certe pose esagerate, per certi atteggiamenti da consumato teatrante. Eppure Benito Mussolini, anche con le recite da grottesco avanspettacolo e le pose gladiatorie che oggi fanno ridere, é rimasto saldamente al potere per un ventennio; é stato amato, adorato, idolatrato.

    Infine oltraggiato e vilipeso, ormai già cadavere, da quella stessa folla che per anni gli aveva manifestato consenso e ammirazione. La sua parabola affascinante merita uno sforzo di ulteriore comprensione per capire le ragioni che hanno fatto di quest'uomo sicuramente fuori dell'ordinario il "Duce" incontrastato del popolo italiano.

    La possibilità di indagare a fondo la psicologia e il carisma di un personaggio complesso e controverso come Benito Mussolini appare subito come un compito tutt'altro che facile, per la scarsità di materiale su questo tema specifico e per l'ovvia impossibilità di usufruire di testimonianze dirette. D'altra parte la bibliografia su Mussolini e il fascismo é sterminata. Pur di fronte a numerose e a volte monumentali opere, come per esempio quella di Renzo De Felice, pochi testi approfondiscono il lato psicologico e carismatico di Mussolini come uomo e leader politico.

    A questo proposito sarebbe stata di grande aiuto un'opera simile a quella scritta da Walter C. Langer, lo psicanalista austriaco che nel 1943 redasse il famoso studio "Psicanalisi di Hitler" per conto dell'Oss, il servizio informazioni statunitense. A dir la verità era stato rintracciato un promettente "La individualità psichica di Benito Mussolini" dello psicologo Giovanni Fabrizi, anno 1926, ma, dopo una breve scorsa, gli elogi sperticati e quasi imbarazzanti al "genio del Duce" ci hanno convinto d'esser di fronte all'ennesima apologia.

    Il lato psicologico del Duce si trova dunque disperso in un'infinità di testi, alcuni troppo elogiativi, altri, all'opposto, troppo negativi. Abbiamo poco considerato la "biografia" della Sarfatti, una delle sue troppe amanti e, come tale, non molto obbiettiva quando magnifica le qualità del suo eroe. Anche dai famosi "Colloqui con Mussolini" di Emil Ludwig traspare l'eccessiva ammirazione dell'autore per l'illustre intervistato e, non ultima, la sua sudditanza psicologi ca, che evidentemente gli impedisce un atteggiamento sufficientemente imparziale.

    Di converso anche i libri di coloro che l'hanno combattuto, intellettuali e antifascisti in primo luogo, tendono a mettere in risalto soprattutto i lati negativi. Mussolini non può essere stato il pupazzo descritto da certo antifascismo di maniera. Se é vero come é vero che é stato il leader di un partito importante come quello socialista, se é vero che é stato il fondatore di giornali e movimenti, se é vero che ha messo in scacco tutto lo schieramento democratico, se é vero che ha guidato un paese per vent'anni, é evidente che é stato anche un politico di un certo valore e non un pupazzo.

    Molti di coloro che hanno conosciuto o sono stati vicini a Mussolini hanno scritto libri e memorie. Da Dino Grandi a Galeazzo Ciano, da Cesare Rossi a Giuseppe Bottai, e giù giù fino al suo cameriere-segretario Quinto Navarra. Tutti testi da prendere con cautela, considerata la particolare posizione degli autori.

    Insomma, non é facile capire chi era realmente Benito Mussolini. Anche perché, lo ammise egli stesso, nelle sue relazioni con gli altri si muoveva come su un palcoscenico, impegnato a recitare una parte, o piuttosto una serie ininterrotta di parti differenti, per cui alla fine era impossibile districare l'una dall'altra e capire quale fosse quella più vera o verosimile. Su Mussolini quindi non esiste un giudizio unanime.

    Una sintesi relativa all'argomento che ci interessa é stata dunque ottenuta con la lettura di molti testi, ovviamente di diversa estrazione, e dai quali abbiamo ricavato questo breve saggio.

    Il DUCE HA SEMPRE RAGIONE

    Il potere di condizionamento e persuasione di Mussolini fu così forte che poté permettersi persino il fortunato slogan "Il Duce ha sempre ragione", e scriverlo sui manifesti in tutt'Italia senza temere il ridicolo. Ma di dove veniva una tale pienezza di sé, una simile incredibile presunzione?

    Ci pare opportuno iniziare facendo un passo indietro, per dare uno sguardo a quella che fu la sua formazione culturale. Mussolini, a dispetto dell'immagine che voleva dare di sé, di uomo colto e illuminato, che aveva "sempre ragione" per l'appunto, possedeva al contrario una preparazione culturale piuttosto approssimativa. E' interessante però notare che dai suoi "modelli" egli prendeva in realtà solo ciò che gli faceva comodo: poco gli interessavano, in fondo, le ideologie, quanto piuttosto il poter mascherare la sua sfrenata ambizione e megalomania sotto nobili ideali, presi magari da altri personaggi di ben altra autorevolezza. Si faceva forte, cioé, delle ideologie altrui non per avvalorare le proprie idee, quasi tutte di seconda mano, ma bensì per giustificare e anzi occultare il suo arrivismo senza limiti.

    La prima impronta culturale comunque la si deve sicuramente al padre Alessandro, che ebbe una notevole e decisiva influenza su di lui. Le idee rivoluzionarie del padre furono poi rafforzate da molte e disordinate letture, soprattutto quand'era emigrante in Svizzera: Marx, Sorel, Blanqui, Stirner, Schopenauer, Kant, Spinoza, Lassalle, Kropotkin e Nietzsche. Mussolini lesse voracemente di tutto. George Sorel specialmente, il teorico della violenza e il più acceso caldeggiatore del sindacalismo rivoluzionario, lo influenzò più di tutti.

    Il suo pensiero si sposava alla perfezione con un uomo d'azione quale si sentiva ed era Mussolini, che amava andare per le spicce e senza troppi riguardi per nessuno. "L'esperienza contemporanea" dice Sorel, "insegna che la democrazia costituisce il più grande pericolo sociale per tutte le classi della Cité, principalmente per le classi operaie". E ancora: "La democrazia confonde le classi, al fine di permettere a qualche banda di politicanti, associati a dei finanzieri o dominati da essi, lo sfruttamento dei produttori". In realtà Mussolini si servirà delle teorie di Sorel come pretesto per giustificare le gratuite violenze del fascismo. E' attraverso la violenza, l'azione, la piazza, che il socialismo può affermare le proprie idee, Mussolini ne é sicuro, da sempre. Il socialismo dunque, la rivoluzione violenta del popolo oppresso, sono i suoi primi capisaldi culturali. Un altro "ispiratore" é Nietzsche. La sua idea di superuomo con la sua volontà di potenza creatrice sembra fatta apposta per Mussolini, che se ne appropria.

    Si crede l'uomo del fato, nato per l'azione, per "vivere pericolosamente". Mediocrità e modestia non fanno per lui: "il fascismo italiano" di rà più tardi "é stato ed é la più formidabile creazione di una volontà di potenza individuale e nazionale". La "filosofia della vita" di Giovanni Gentile e la teoria del "cesarismo" di Spengler furono l'ulteriore conferma alle sue convinzioni: la prima perché pone l'azione al centro della conoscenza e della vita, e l'inazione come il più grande peccato dello spirito; proprio per questo l'azione diventa l'espressione più pura della vita spirituale, in quanto le idee e i valori rimangono sterili se non si tramutano in atti concreti. La seconda perché identifica il "cesarismo" in una dittatura di un solo uomo che, con la sua volontà "puramente politica", spazza via il potere del denaro "sotto forma di democrazia". Di notevole curiosità intellettuale, Mussolini era culturalmente superiore a Hitler, a Stalin e ad altri politici di spicco suoi contemporanei.

    Del dittatore tedesco dirà: "E' fuori discussione che, in politica, io sono più intelligente di Hitler". Ciononostante era consapevole dei suoi limiti, e cercava di mascherarli atteggiandosi a uomo di cultura, intervenendo criticamente su ogni genere di questioni: politiche, letterarie, artistiche e filosofiche. Affermò di aver letto tutto Shakespeare, e quasi per intero Moliére e Corneille, e di sapere a memoria lunghi brani di Goethe. Leggeva Dante ogni giorno, ed usava tenere i dialoghi di Platone aperti sulla sua scrivania a beneficio dei visitatori. Secondo i suoi calcoli, leggeva circa settanta libri l'anno. Tutte queste pretese culturali in realtà indicavano quanto Mussolini ci tenesse ad esser considerato una specie di superuomo, fatto di una stoffa diversa da quella dei comuni mortali.

    Faceva credere di leggere gli autori greci nel testo originale, o di conoscere le opere di Anassagora: una volta, dopo un riferimento (sbagliato) alla filosofia greca, si schermì con aria condiscendente dicendo "scusate la mia erudizione". Tutto si può dire di Mussolini tranne che fosse una persona coerente. Egli cambiò mille volte bandiera, da un estremo all'altro e con incredibili voltafaccia, rinnegando ciò che egli stesso aveva orgogliosamente affermato in precedenza, senza curarsi minimamente di chi l'accusava d'incoerenza.

    Con la più bella affermazione di spirito di adattamento che mai sia stata fatta, dopo aver fondato i "Fasci" egli dichiarò spudoratamente: "Noi ci permettiamo il lusso di essere aristocratici e democratici, conservatori e progressisti, reazionari e rivoluzionari, legalisti e illegalisti, a seconda delle circostanze di tempo, di luogo, d'ambiente nelle quali siamo costretti a vivere e ad agire". In realtà questo moto ondìvago da una posizione all'altra indicava che Mussolini a veva idee piuttosto confuse o, meglio, che egli si muoveva quasi sempre spinto dal più puro opportunismo, ed era pronto a spiegare le vele laddove tirava il vento più favorevole.

    Delle masse di persone che lui dominava a piacimento non aveva una grande opinione, come confessò a Emil Ludwig nel suo "Colloqui con Mussolini": "La massa per me non é altro che un gregge di pecore, finche non é organizzata. Non sono affatto contro di essa. Soltanto nego che possa governarsi da sé. Ma se la si conduce, bisogna reggerla con due redini: entusiasmo e interesse. Chi si serve solo di uno dei due, corre pericolo. Il lato mistico e il politico si condizionano l'un l'altro".


     
     
     
     
     

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    La felicità

    La felicità può essere svegliarsi al mattino
    e accorgersi che il cielo è blu

    Può essere il sorriso di un bambino...

    ...e mentre ti guardi allo specchio ti accorgi
    che i tuoi occhi sono più verdi

    La felicità può essere qualsiasi cosa
    che conosci solo tu,
    è un tuo segreto.

    Ma non sempre si è felici nelle vita.

    Una mattina puoi alzarti e non accorgerti
    della bella giornata.

    Anche il sorriso di un bambino
    ti passa indifferente,

    e mentre ti guardi allo specchio
    respingi la tua immagine.

    Non raccontarlo a nessuno;
    non capirebbero perchè
    stai piangendo.

    Sonia

     

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