Mio Caro DiarioLe vie del sogno sono infinite. Quando la sera vai a dormire non sai mai quale viaggio ti aspetta:chiudi gli occhi e incomincia a sognare... |
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Post n°499 pubblicato il 21 Agosto 2007 da soniamincuzzi
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Post n°498 pubblicato il 11 Agosto 2007 da soniamincuzzi
Merate: parla il padre della minore che Indignato. Il papà della minorenne cui è stato attribuito un tentativo di suicidio perché i genitori avrebbero osteggiato una sua relazione omosessuale è davvero indignato e preannuncia le vie legali. Per quanto non citata per nome e cognome, dicono il papà e il nonno, l’identità della ragazzina è facilmente identificabile e l’aver reso pubblica una circostanza (del tutto da provare) di un’inclinazione sessuale, viola clamorosamente la norma sui dati sensibili. Ancor più grave perché riferite a persona minore. E, ma qui è una questione di coscienza, perché tale minore vive già una situazione a dir poco delicatissima. Il primo a parlare è il papà: “ Io non ostacolo alcuna relazione di mia figlia. Questo deve essere chiaro. Aggiungo subito che non è mai stata accertata alcuna situazione di omosessualità. Con l`amica con la quale mia figlia ha stretto una forte amicizia, sicuramente alcuni comportamenti possono far pensare ma, ribadisco, in casa non ci sono stati ostacoli. Dispiacere, ovviamente quello c`è. Come genitore presumo sia il minimo sperare che i propri figli siano belli e sani, nessuno, dico nessuno, quando diventa padre e scopre che il figlio ha una malformazione anche lieve è felice. Ma dì lì a ostacolare ce ne corre. La mia famiglia sta vivendo una situazione certamente pesante. Ma non possiamo accettare né sopportare l’accusa di aver in qualche modo ostacolato i desideri di nostra figlia tanto da spingerla a tentare il suicidio. Ma chi ha scritto queste cose si rende conto della gravità? Ci sono padri e madri tra i giornalisti che fanno girare queste frasi sui giornali? Non posso credere che si faccia così per far scalpore, per vendere qualche copia in più senza provare un minimo di rimorso per i danni che si provocano su due genitori già in difficoltà e, soprattutto, su una ragazzina minorenne alle prese con tanti problemi”. |
Post n°497 pubblicato il 07 Agosto 2007 da soniamincuzzi
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Post n°496 pubblicato il 07 Agosto 2007 da soniamincuzzi
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Post n°493 pubblicato il 04 Agosto 2007 da soniamincuzzi
E' fuori pericolo la ragazzina che qualche giorno fa ha tentato di togliersi la vita ingerendo un mix di farmaci perchè i genitori osteggiavano il suo rapporto sentimentale lesbico. Dopo aver ricevuto le prime cure nel reparto di Rianimazione dell'ospedale 'San Leopoldo Mandic' di Merate (Lecco) ora è ricoverata in Psichiatria per il trattamento sanitario obbligatorio previsto in casi di tentato suicidio. Nulla si sa sulla identità della adolescente se non che abita con la famiglia nel Meratese. Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni, pare che circa un mese fa la stessa ragazzina avrebbe tentato un'altra volta di compiere il disperato gesto per gli stessi motivi. In quel caso, però, le sue condizioni non erano particolarmente gravi tanto che non è stata neppure portata in Rianimazione. Così come allora, settimana scorsa, al termine dell'ennesima lite con la madre, la più forte oppositrice a quel rapporto sentimentale e che aveva imposto alla figlia l'assoluto divieto ad incontrare la fidanzatina, si è chiusa nella sua cameretta ingerendo una notevole quantità di farmaci di vario genere, alcuni regolarmente prescritti con ricetta medica. I genitori si sono resi conto dell'accaduto solo il mattino successivo quando è arrivata l'altra ragazzina, informata dall'aspirante suicida dell'infausta decisione. Quando i genitori sono entrati in camera l'hanno trovata in condizioni decisamente gravi. Sul posto sono immediatamente giunti i mezzi del 118. Portata al 'Mandic' è stata sottoposta a lavanda gastrica e tenuta in osservazione per alcuni giorni nel Reparto di terapia Intensiva. Sempre secondo quanto appreso, i genitori avrebbero taciuto i motivi del gesto spiegando ai medici di non sapersi dare una spiegazione. La verità, almeno quella raccontata dalla protagonista della vicenda, è emersa quando l'adolescente si è ripresa. |
Post n°492 pubblicato il 04 Agosto 2007 da soniamincuzzi
aiutatemi a combattere la vivisezione...è importante...immaginate se un giorno bussassero alla vostra porta chiedendovi con un sorriso maligno che devono prendersi il vostro cane,gatto,pesce,uccellino o qualsiasi animale abbiate in casa, e che lo useranno per test per "il bene dell'umanità":pensate che dietro questi test c'è cattiveria,massacro,orrore e sofferenza...pensate a questi animali come a pezzi del vostro cuore trafitto da tanti spilli che vi tolgono il respiro...pensate a loro come fareste per i vostri figli....vi prego,aiutatemi. Sonia Mincuzzi |
Post n°491 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
Per una ricerca di base senza animali Introduzione La ricerca biomedica "di base" e' quella non finalizzata alla produzione e messa in commercio di un farmaco, un cosmetico o una sostanza chimica in generale, ma e' "tutto il resto", cioe' quella ricerca che studia le cause e gli effetti delle malattie, piuttosto che il funzionamento di certi processi bio-chimici, piuttosto che gli effetti del cibo sulla salute, ecc. Quel che si e' notato in questi ultimi anni, stando alle ultime statistiche del Ministero della Salute in merito al numero di animali usati come cavie di laboratorio, e' che vi e' stato un incremento, decisamente elevato, del 40%, nell'uso di animali nella ricerca di base. Pessima notizia, ovviamente. Questo aumento nell'uso di animali nella ricerca di base è stato pagato coi nostri soldi. E' stato svolto nelle università - sovvenzionate con denaro pubblico, delle nostre tasse - e presso i laboratori delle associazioni per la ricerca medica che chiedono ogni anno l'aiuto di tutti i cittadini "di buon cuore" con le loro maratone televisive e altri eventi di raccolta fondi. Parte di questi soldi non vanno dunque ad aiutare i malati, con una vera ricerca medica, ma vengono spesi per fare "ricerca" su malattie fasulle create artificialmente su una specie diversa da quella umana. Le associazioni per la ricerca medicaLa maggior parte delle associazioni per la ricerca medica utilizza una parte rilevante dei fondi raccolti per finanziare la vivisezione. Non fatevi ingannare dal fatto che loro preferiscano chiamare la vivisezione "ricerca in vivo": sempre vivisezione e', perche' la vivisezione e', per estensione "qualunque tipo di sperimentazione effettuata su animali di laboratorio che induca alterazioni a livello anatomico o funzionale, come l'esposizione a radiazioni, l'inoculazione di sostanze chimiche, di gas, ecc." [Dizionario De Mauro, ed. Paravia]. E come ovviamente l'induzione forzata di malattie, o addirittura la selezione genetica di animali malati o con maggior probabilita' di sviluppare certe malattie. Per fortuna, un'altra parte dei fondi e' invece dedicata alla vera ricerca medica, cioe' studi clinici, epidemiologici, studi in vitro, sviluppo di nuove tecnologie per la diagnosi precoce, ecc. Se non fosse per questo, non vi sarebbe progresso medico. Quel che occorre fare e' convincere queste associazioni ad investire il 100% di quanto raccolto nella vera ricerca medica, ed eliminare TUTTI i finanziamenti a studi di vivisezione! Cosi' ne trarrebbero vantaggio tutti: i malati, la scienza, gli animali. Come scegliereLe associazioni piu' note che finanziano la vivisezione sono:
Ma anche associazioni piu' piccole molto probabilmente la finanziano, quindi, prima di fare una donazione, occorre richiedere una dichiarazione scritta che attesti che quell'associazione non finanzia, ne' in futuro finanziera', studi su animali. Le associazioni italiane che, ad oggi, hanno dichiarato di finanziare solo ricerche senza animali sono:
Esistono poi altre associazioni che danno aiuto ai malati, ma non finanziano ricerche, e quindi non c'e' pericolo che i fondi da loro raccolti vadano a sovvenzionare la vivisezione:
E' importante scegliere per le nostre eventuali donazioni una associazione che non finanzi la vivisezione, ma e' anche importante far sapere alle "non prescelte" il motivo per cui non si vuole dar loro dei soldi, perche' solo cosi' potranno cambiare comportamento! Quindi occorre scrivere alle associazioni che finanziano studi su animali, invitandole a cambiare destinazione dei loro fondi. L'altra cosa importante da fare e' parlare di questa situazione con quante piu' persone possibile, e invitare anche loro a non fare donazioni a chi finanzia la vivisezione. Infine, occorre scrivere per protestare, ogni volta che si puo', agli sponsor delle manifestazioni e iniziative che raccolgono fondi per la ricerca medica destinati a una delle grosse associazioni sopra elencate che finanziano la vivisezione, e fare lo stesso con le redazioni di giornali, radio, TV, che parlano di queste iniziative o di "grandi scoperte" fatte sugli animali. E' necessario far sentire il dissenso, per far cambiare le cose, perche' i ricavi di queste associazioni si basano su quanto donato dal pubblico... e quindi l'opinione pubblica puo' influire, eccome! |
Post n°490 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
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Post n°489 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
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Post n°488 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
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Post n°487 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
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Post n°486 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
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Post n°485 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
La questione dei test su animali per quanto concerne i cosmetici (compresi shampoo, saponi, bagnoschiuma, etc.) e i detergenti in genere è piuttosto complessa. Questi prodotti sono costituiti da numerose sostanze chimiche che vengono mescolate insieme per ottenere il prodotto finito, sostanze spesso fabbricate da ditte diverse da quelle che poi studiano, producono e commercializzano i cosmetici. le nuove sostanze chimiche, indipendentemente dall'uso che ne verrà fatto, sono sottoposte ad alcuni test generici su animali (come l'LD50, vedi glossario) e in funzione del loro futuro uso vengono in seguito sottoposte ad ulteriori test specifici, p.e. il Draize test per i cosmetici (vedi glossario). Tutte E' importante sottolineare che non esiste una "vivisezione buona", quella per scopi medici e una "vivisezione cattiva", quella per i cosmetici: la vivisezione è sempre e in ogni caso inaccettabile, sia per ragioni etiche che per ragioni scientifiche. I test eseguiti specificatamente per i prodotti cosmetici sono solo una parte dei test di tossicità, e le associazioni antivivisezioniste si stanno impegnando per ottenerne l'abolizione in tempi brevi non perché questi test siano più inutili o più condannabili dal punto di vista dell'etica animalista o dal punto di vista scientifico, ma perché per il "sentire comune" sono meno giustificabili di altri test e le possibilità di successo sono maggiori. Bisogna quindi combattere anche questa battaglia, senza però perdere di vista l'obiettivo finale: l'abolizione totale della vivisezione.Prodotti cosmetici e di igiene personale La stragrande maggioranza dei prodotti finiti non è testato su animali perché non è obbligatorio per legge e poche ditte vogliono buttare via soldi in prove che sanno benissimo essere prive di rilevanza scientifica. Eccezioni sono i prodotti di alcune grosse multinazionali (p.e. la Procter & Gamble) che dichiarano di testare anche i prodotti finiti per garantire ai consumatori una maggiore sicurezza, mentre in realtà lo fanno solo per avere ulteriori dati di tossicità dei loro prodotti, da utilizzare in eventuali processi intentati dai consumatori. Nel 1976 è stata definita la Positive List, cioè la lista delle sostanze fino a quel momento considerate sicure. Da quel momento in poi, tutte le nuove sostanze sono state provate, obbligatoriamente per legge, sugli animali, per fornire alle autorità competenti un profilo tossicologico che comprenda test come l'LD50, il Draize Skin test e il Draize Eye test (e molti altri come fototossicità, cancerogenicità, ecc.). Alcuni di essi, come il famigerato Draize test, sono specifici per i cosmetici. Altri (come l'LD50) sono usati invece per tutte le sostanze chimiche a prescindere dal loro uso. Tutti questi test comportano sofferenze terribili per gli animali utilizzati, ma le industrie chimiche e cosmetiche non hanno mai mosso un dito per richiedere una modifica delle normative, almeno fino a quando l'opinione pubblica non ha cominciato a rendersi conto di ciò che avviene nei loro laboratori. Purtroppo, anche quasi tutti gli ingredienti della Positive List sono stati prima o poi testati su animali da qualcuno (ma non per obbligo legale). Vi è comunque un'ottima ragione per comprare solo prodotti che contengono solo questi ingredienti: far capire ai produttori e ai politici che NON accettiamo questa vergognosa situazione normativa, affinché le leggi e le direttive comunitarie che impongono tali test vengano abrogate o modificate. Questo approccio fino ad ora ha funzionato: le pressioni dell'opinione pubblica sui produttori e sui governi stanno sortendo l'effetto desiderato. In Inghilterra, nessuna ditta esegue più questi test, e bisogna far sì che in tutta l'Unione Europea si faccia altrettanto al più presto, anziché far slittare, di anno in anno, l'approvazione di una direttiva che vieti i test su animali per la produzione di cosmetici, com'è successo finora. Un'accettabile soluzione di compromesso sta nell'usare prodotti delle ditte che aderiscono allo Standard della LAV/EAR (Lega Antivivisezione/Europe for Animal Rights), le quali garantiscono di non sperimentare più alcun ingrediente sugli animali, di non commissionare i test ad altri e di non comprare materie prime da ditte che hanno condotto, commissionato o preso parte a test su animali, a partire dalla data di adesione a questo Standard. Questo significa che anche se gli ingredienti dei loro cosmetici, in passato, sono stati testati su animali, queste ditte di fatto non incrementeranno più il numero di animali vivisezionati. I prodotti della lista LAV/EAR sono invece largamente diffusi e si possono trovare (con un po' di pazienza) in molti negozi, profumerie, erboristerie e supermercati. Ricordiamo che le diciture "Prodotto finito non testato su animali" o simili non indicano nulla di particolarmente interessante: quello che conta sono gli ingredienti. Prodotti per la pulizia della casaAnche in questo caso, la legge non impone l'obbligo di testare i prodotti finiti ma la tossicità dei singoli ingredienti. Non vengono in genere compiuti gli esperimenti specifici per i cosmetici come il Draize Test, ma si fanno altri esperimenti come l'LD50 per la valutazione della tossicità acuta o i test di cancerogenicità. Chi vuole acquistare in modo responsabile dovrebbe preferire le ditte che aderiscono allo Standard LAV/EAR, perché le diciture "non testato su animali" anche in questo caso non dicono molto. Va detto comunque che la legge che abolirà i test su animali per i cosmetici non abolirà i test di tossicità generici (p.e. l'LD50) per i nuovi prodotti chimici. Questo significa che qualunque nuova sostanza chimica (inclusi i nuovi ingredienti dei futuri cosmetici e detergenti) che verrà introdotta sul mercato verrà testata comunque su animali e l'unico vantaggio sarà che anche qualora questa sostanza dovesse entrare nella composizione di un nuovo cosmetico, essa non dovrà essere sottoposta alla sperimentazione su animali specifica per i cosmetici (p.e. il Draize test). Glossario: Questa lista è stata ottenuta aggiungendo alle ditte che aderiscono allo Standard LAV/EAR le ditte che rispettano la Positive List, e Lush, che applica una politica ancora più restrittiva rispetto allo Standard, ed eliminando l'Erbolario, a causa delle dichiarazioni sulle nuove etichette (che affermano che non è assicurato che gli ingredienti siano non testati).
E' preferibile scegliere una delle tre ditte che seguono una politica più "purista": Linea Progetto Gaia, Lakshmi, Pure Plant. Chiedete alle erboristerie e ai negozi di prodotti naturali di acquistare questi prodotti. Lakshmi: si può richiedere loro la lista dei punti vendita nella propria città: Lakshmi - Via Fior di Loto 37021 Boscochiesanuova (Verona). Tel. 045/6780077, fax: 045/7050200. Linea "Progetto Gaia": l'associazione Progetto Gaia rende disponibili ai soci prodotti vegetariani, vegani, animalisti, ecologici. Ha realizzato la "Linea Progetto Gaia", che comprende cosmetici e prodotti per l'igiene personale (shampoo, creme, etc.) che rispettano la Positive List. L'associazione ha sede in via Copernico, 41, 20125 Milano - Tel: 02/67075700 - Fax: 02/66719916 E-mail: posta@progettogaia.it. L'acquisto dei prodotti può essere fatto per corrispondenza, oppure direttamente on-line dal sito: http://www.progettogaia.org. Un esempio negativo: la Procter & Gamble - ItaliaQuesta compagnia sperimenta su animali anche alcuni prodotti finiti, senza che ciò sia necessario per legge. Da anni associazioni animaliste di tutto il mondo portano avanti una campagna di diffusione di informazioni su P&G, prima fra tutte la PETA, che ha raccolto tutta la documentazione sull'argomento sul sito: http://www.pginfo.net. P&G commercializza in Italia decine di prodotti di uso comune, che elenchiamo qui, assieme alle alternative di ditte che non compiono o commissionano test su animali.
*Solo i Lines per adulti sono della P&G, quelli per bambini NO |
Post n°483 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
L'antivivisezionismo scientifico Ogni specie animale è biologicamente, fisiologicamente, geneticamente, anatomicamente molto diversa dalle altre e le estrapolazioni dei dati tra una specie e l'altra sono impossibili. Quindi, al di là dell'aspetto etico, va considerato il fatto che gli esperimenti sugli animali sono considerati antiscientifici da un numero sempre crescente di medici, che non accettano più la validità della vivisezione come dogma assoluto, ma che iniziano a porsi delle domande, e a rispondere opponendosi alla vivisezione. Gli esperimenti sugli animali non portano ad alcuna reale conoscenza sull'effetto della sostanza da provare, perchè animali di specie diverse, o addirittura diverse razze o ceppi di animali della stessa specie, risponderanno in modo diverso ad un dato stimolo, come ad esempio alla somministrazione di un farmaco. Alcuni esempi, tra le decine e decine tra cui scegliere: la stricnina lascia indifferenti la cavia, il pollo, le scimmie, fino a dosi sufficienti a mandare invece in convulsioni un'intera famiglia umana; l'insulina provoca malformazioni nelle galline, nei conigli e nei topi: invece mai nulla di simile è stato osservato nell'uomo. E, inoltre, se il risultato ottenuto su un topo è diverso da quello ottenuto su un gatto, a chi somiglierà di più l'uomo, al topo o al gatto? La risposta è che non lo si può sapere a priori. Solo DOPO aver fatto l'esperimento sull'uomo si scoprirà, volta per volta, a quale specie e razza assomiglia di più per QUELLA particolare sostanza. Risulta quindi chiaro che la sperimentazione sull'animale è dannosa per l'uomo, per due ragioni:
"Le ricerche psicologiche sugli animali non servono per la comprensione della psicologia umana" "Io ho scoperto che la sperimentazione animale offre solo l'illusione del controllo. Semplificando e segmentando la vita di un organismo, creiamo dati spuri che, combinati alle differenze tra specie, invalidano gli sforzi per estrapolare i risultati agli uomini." "Le mie ricerche avevano solo dimostrato un fenomeno già ben noto... esse erano completamente irrilevanti perchè le condizioni nelle quali gli animali venivano studiati non rispecchiavano la condizione umana sulla quale io pensavo di estrapolare i risultati." "Penso che la psicologia sia un importante campo di studio ma bisogna sperimentare con la propria vita." Dr. Roger E. Ulrich Le "perle" dei vivisettori "La sola cosa di cui mi preoccupo è se le scimmie mostreranno una caratteristica che io possa pubblicare. Non ho mai nessun affetto verso di loro. Gli animali non mi piacciono affatto. Disprezzo i gatti. Odio i cani. Come possono piacervi le scimmie?" "Dovete sapere che migliaia e migliaia di primati non umani sono utilizzati ogni anno in ogni area della ricerca biomedica... e non credo proprio che vorremo una regolamentazione che imponga il divieto di uso dei primati negli xenotrapianti per ragioni etiche." "In Italia, tra l'altro, vi sono pochi centri che effettuano sperimentazione animale. Quest'ultima, quindi, deve essere incentivata." "In quali campi si può diminuire la sperimentazione animale? Francamente non ne conosco." "Abbiamo approvato un protocollo di sperimentazione della xenoperfusione [cioè il passaggio di sangue umano nel sistema circolatorio di un animale per essere poi reintrodotto nel corpo umano] presso il mio ente [il Centro Medico dell'Università del Nebraska] e, francamente, non sapevamo cosa stessimo facendo." Che cosa possiamo fare noi?
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Post n°482 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
L'antivivisezionismo etico
Da un punto di vista etico non può esserci alcuna giustificazione a questo massacro legalizzato. Chi sostiene la vivisezione, per porre in difficoltà l'avversario, che accusa di "sentimentalismo" nei confronti degli animali, non trova di meglio che far leva, lui stesso, sul sentimentalismo e sulle emozioni, ma di verso opposto, quelle dettate dall'egoismo, dal "morte tua, vita mia". Chiedono dunque: "Preferite salvare un topo o un bambino?" Ma è qui che sbagliano: perchè noi vogliamo salvare sia il topo che il bambino, perchè non bisogna mai mettersi nelle condizioni di dover scegliere tra due mali. Al di là delle considerazioni scientifiche, secondo cui con la vivisezione non si salva nè l'uno nè l'altro, ocorre capire che una scienza che faccia sua la massima "il fine giustifica i mezzi" è una scienza malata, che potrà cosi' giustificare qualsiasi atrocità, sia sugli animali non umani che sull'uomo, pur di trovare un fine abbastanza elevato per il quale abbassarsi a mezzi meschini. Citiamo una frase, molto nota e molto vera, di un filosofo, Jeremy Bentham: Perchè, possiamo aggiungere, se anche un essere umano fosse sottoposto a quelle torture, non è certo il suo saper parlare o il suo saper risolvere equazioni differenziali, nè il suo quoziente di intelligenza a farlo soffrire di più, o di meno. Einstein o un cerebroleso soffrirebbero allo stesso modo. E allo stesso modo soffrono gli animali, e chi è colpevole di queste sofferenze commette un orrendo crimine, in qualsiasi modo voglia giustificarsi, davanti agli altri o di fronte alla sua coscienza, sia che lo faccia credendo di "far del bene all'umanità" sia che lo faccia (come molto spesso avviene) solo per motivi di carriera e di prestigio. |
Post n°481 pubblicato il 03 Agosto 2007 da soniamincuzzi
“Siamo diretti al Brennero. Io sto bene. Per favore, avvertite la famiglia Cipriani in Galluzzo, a Firenze”. Questo messaggio fu l’ultimo che Oscar Cipriani scrisse alla famiglia, su un foglio a quadretti che lanciò dall’interno di una vagone-bestiame durante una sosta alla stazione di Bologna, mentre lo deportavano a Mauthausen. Qualcuno lo raccolse coraggiosamente e lo recapitò. Oscar Cipriani, operaio antifascista, lavorava nel reparto fusioni delle Officine Galileo. La sua era una famiglia di oppositori al Regime. Come ha ricordato il figlio Moreno, lui veniva arrestato e picchiato sistematicamente dalle Camicie Nere. Agli inizi di marzo del 1944 Oscar Cipriani partecipò allo sciopero generale e il giorno 8 fu coinvolto nella rappresaglia scatenata dalla milizia fascista a Firenze. Moreno Cipriani, che allora aveva 16 anni, riuscì e vederlo mentre lo salutava con la mano da uno dei camion diretti alla stazione di Firenze. In testa al binario numero 6 vi è ancora una targa che ricorda la partenza di quei mille prigionieri verso i campi di concentramento tedeschi. Tornarono solo in 16. A Mauthausen Oscar Cipriani arrivò l’11 marzo 1944 e divenne il prigioniero numero 57063, contrassegnato dal triangolo rosso dei deportati politici. La famiglia apprese la notizia della sua morte, avvenuta il 31 marzo 1945, da un libro scritto da un avvocato milanese che aveva condiviso con lui la baracca del campo. Ancora oggi Moreno Cipriani vorrebbe conoscere e ringraziare la persona che recapitò quel messaggio che aveva dato alla famiglia almeno la possibilità di una speranza. |
Post n°480 pubblicato il 31 Luglio 2007 da soniamincuzzi
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Post n°479 pubblicato il 31 Luglio 2007 da soniamincuzzi
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Post n°478 pubblicato il 31 Luglio 2007 da soniamincuzzi
È la lotta dei popoli poveri, e numerosi di braccia, contro gli affamatori che detengono ferocemente il monopolio di tutte le ricchezze e di tutto l'oro della Terra, è la lotta dei popoli fecondi e giovani contro i popoli insteriliti e volgenti al tramonto, è la lotta tra due secoli e due idee! (dall'annuncio della dichiarazione di guerra, 10 giugno 1940) ![]() |
Post n°477 pubblicato il 31 Luglio 2007 da soniamincuzzi
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Nickname: soniamincuzzi
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UNA POESIA PER TUTTI
La felicità può essere svegliarsi al mattino
e accorgersi che il cielo è blu
Può essere il sorriso di un bambino...
...e mentre ti guardi allo specchio ti accorgi
che i tuoi occhi sono più verdi
La felicità può essere qualsiasi cosa
che conosci solo tu,
è un tuo segreto.
Ma non sempre si è felici nelle vita.
Una mattina puoi alzarti e non accorgerti
della bella giornata.
Anche il sorriso di un bambino
ti passa indifferente,
e mentre ti guardi allo specchio
respingi la tua immagine.
Non raccontarlo a nessuno;
non capirebbero perchè
stai piangendo.
Sonia
Inviato da: fraqueen
il 14/05/2012 alle 01:54
Inviato da: optimus_color
il 04/11/2008 alle 12:20
Inviato da: aruspicina46
il 21/06/2008 alle 10:27
Inviato da: ondadgl5
il 20/06/2008 alle 21:17
Inviato da: philrep
il 14/05/2008 alle 18:38