SONORO

Violenza sullo schermo


In questi giorni esce nelle sale un film di un regista americano molto discusso...Mel Gibson. Gia ci aveva abituato a scene di ferocia inaudita in "Braveheart" con scene di battaglie tanto sanguinose quanto cruente..poi è arrivato "La passione" con il calvario del Cristo...e ora questo suo nuovo "Apocalipto" che preannuncia nuovi bagni di sangue.Al di là della pubblicità che la proposta di censura dispensa gratuitamente al botteghino, e senza entrare nel merito artistico del regista..mi chiedo se dal punto di vista etico sia giusto o meno che il linguaggio cinematografico faccia uso indiscriminato di scene anche molto crude per rappresentare efficacemente la realtà.L'argomento è quanto mai controverso:Le persone adulte guardano con occhio critico le produzioni televisive/cinematografiche separando nettamente la realtà dalla finzione della fiction secondo un meccanismo che gli addetti ai lavori chiamano sospensione dell'incredulità. Questo, meccanismo non esiste nella testa del bambino che associa ogni percezione sensoriale alla realtà. Quindi il linguaggio della violenza viene assimilato come prassi nella mente del bambino..almeno questo è quello che dicono molti studiosi e ricercatori tra cui Karl R. Popper nel suo libro "Cattiva maestra televisione".il punto è che la libera espressione artistica è un principio a mio parere importante quanto la più nota libertà di pensiero. In linea di principio se un artista decide di utilizzare un certo linguaggio espressivo dovrebbe poterlo fare..ma Fino a che livello la "libera"produzione intellettuale può essere liberamente commercializzata?Che ne pensate?E più in generale:Il degrado della qualità della televisione e di certe produzioni cinematografiche (non per forza quelle di Mel Gibson che stimo moltissmo come regista) potrà influenzare negativamente le menti dei nostri figli?io dico di si!