SONORO

La Chapelle contro Oliviero Toscani


Sono due fotografi che hanno, a mio avviso, molto in comune...entrambi hanno una vena dissacrante e anticonformista, sono entrambi un prodotto involuto della società perbenista occidentale. Con i loro scatti turbano la sensibilità individuale lasciando un retrogusto amaro che si blocca in gola; perchè le immagini che mostrano minano le fondamenta di ciò che fino ad oggi ci hanno raccontato, sradicando i meccanismi dell' ordinaria società civile e si innestandosi nel attualità come un germe critico.
David La Chapelle è famoso per le foto glamour delle dive e divette di hollywood...prende in un certo senso il testimone dal Andy Warhol che già negli anni 60 si divertiva a esporre i miti dell'america del consumismo in quadricolor. Ma non è solo questo: la forza di questo fotografo sta nella composizione: riesce a bilanciare i soggetti a regola d’arte, utilizza un forte contrasto, che proietta l’osservatore in un mondo surreale ma con forti richiami alla quotidianità.Oliviero Toscani è sceso alla ribalta
per le campagne pubblicitarie della benetton che, fine anni '80- inizio ’90, hanno sconvolto le città italiane e non solo(chi non ricorda i cartelloni pubblicitari con la foto dei tre cuori umani su sfondo bianco o del bambino appena nato ancora ancorato al suo cordone ombelicale?). I colori sono utilizzati con eleganza, non c’è contrasto la tavolozza che utilizza Toscani è quella dei colori primari (certo con qualche licenza poetica) l’eccesso è nel contenuto, non nella forma. E questa è la grande differenza con La Chapelle che, in un certo senso si trova agli antipodi: l’americano predilige l’eccesso nella forma con soggetto quotidiano/riconoscibile.Nel contesto attuale siamo costantemente bombardati da immagini. La forza che pochi ma grandi artisti riescono a generare con i loro scatti provano che non siamo ancora del tutto desensibilizzati all’immagine…c’è ancora qualcosa che è in grado di sorprenderci?! Io dico di si!