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IL  PARADISO DEI BALOCCHI

Post n°112 pubblicato il 17 Ottobre 2006 da aneeka

Il tempo cambia i giochi ma non certo il desiderio innato di giocare. Chi, infatti, non conserva gelosamente in una soffitta o magari in bell’esposizione gli oggetti più cari che hanno accompagnato la nostra infanzia ed animato la nostra fantasia? Bambole, soldatini, trenini, robot, figurine e altro ancora, testimoni silenziosi ed evocativi di preziosi momenti condivisi con amici o semplicemente con la nostra immaginazione. Chi non ha mai sognato da piccolo di poter visitare “il paese dei balocchi”, tuffarsi nella miriade di giocattoli, ritagliarsi un proprio spazio creativo e poter possedere anche solo per pochi istanti il gioco tanto desiderato? Mamme, bimbi, appassionati del gioco di ogni età, aprite le orecchie! Questo vagheggiato paradiso esiste davvero e si trova a Canneto sull’Oglio in provincia di Mantova, un tempo terra di confine tra i domini dei Gonzaga e della Serenissima. Qui, nel lontano 1880, Luigi Furga Gornini diede inizio alla prima produzione italiana industriale di giocattoli con la fabbricazione di bambole dalla testa di cera e il corpo di stoffa imbottita di segatura. Attorno ad essa sorsero in seguito numerose altre aziende che contribuirono a fare di Canneto sull’Oglio uno dei più importanti poli industriali del settore a livello internazionale.

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E’ in questo imponente edificio di fine Ottocento che prese vita la Collezione del Giocattolo Giulio Superti Furga, arricchita nel corso degli anni grazie a generose donazioni e significativi prestiti da parte di singoli collezionisti. I pezzi, collocati in ordine cronologico, si distinguono per il diverso materiale utilizzato nella costruzione: legno, feltro, cartapesta, stoffa, lana, vinile, celluloide, polistirolo. Alla varietà dei materiali corrisponde la varietà degli oggetti memorabili che sfilano davanti agli occhi del visitatore: bambole in legno e in biscuit, piccoli servizi da cucina per il gioco, pupazzi in peluche e bambole di pezza, e anche tanti, tanti giocattoli in latta e in legno: cavalli a dondolo e con le rotelle, costruzioni, strumenti musicali, automobiline e camion, mobili e accessori per il gioco della bambola, fucili e navi. Visitare questo museo significa ripercorrere, dunque, non solo le tappe evolutive del giocattolo italiano ma riprendere contatto con la parte creativa e ludica di noi stessi, un tuffo nostalgico nel passato bambino di ognuno, quando a comandare erano la fantasia e l’immaginazione.

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Basterebbe già questo per spingerci verso Canneto, ma vi forniamo un’altra valida ragione: il 24 settembre al Museo Civico si è inaugurata con grande successo di pubblico la mostra I balocchi della meraviglia. I giocattoli di Canneto ai Saloni Internazionali. Attraverso quest’iniziativa s’intende illustrare l’importanza che tali saloni hanno assunto nella storia delle aziende cannetesi. Milano, Parigi e, soprattutto, Norimberga hanno rappresentato fondamentali occasioni d’incontro per decine di aziende locali che presentando in quelle sedi le loro novità si sono confrontate con il mercato mondiale. I giocattoli tornano ad essere protagonisti indiscussi, vale perciò la pena soffermarsi a descrivere alcune delle tante “perle” esposte. Tra i nomi di punta citiamo almeno Pierino, Cicciotto e Babisol. Il primo è stato vincitore del premio “Pinocchio d’oro” nel 1964. Testa e braccia in vinile, busto e gambe in polietilene soffiato, Pierino ha sulla schiena un meccanismo fornito dalla Mattel U.S.A. e posto all’interno del busto: tirando una cordicella la bambola pronuncia una frase in tono scherzoso fra le 18 memorizzate.
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Cicciotto, invece, è la prima bambola dagli arti snodati realizzata con una tecnica innovativa unica al mondo: al tatto, infatti, si ha la sensazione di toccare la pelle di un bambino vero. Per alcuni anni il brevetto è esclusivo della Furga che lo presenta sul mercato come “Il bebé tutta ciccia”, ampiamente pubblicizzato - tra le tante - da riviste come “Grazia”, “Gioia” ed “Amica”. Con Babisol entriamo in un ambito decisamente rivoluzionario. Studiata e progettata in collaborazione con Enichem synthesis - uno dei più importanti gruppi chimici industriali nel settore ricerche e sviluppo, questo tipo di bambola se esposta al sole si abbronza. La ditta cannetese stipula un contratto di esclusiva che le consente per qualche anno di essere l’unica al mondo ad avere in catalogo bambole con questa caratteristica.

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Merita una menzione anche uno dei giochi divenuti un vero cult per il pubblico maschile: il biliardino. Realizzato dalla ditta Grazioli, le sue caratteristiche rivoluzionarie di prodotto con contenuti didattici gli valsero all’epoca il riconoscimento di giocattolo dell’anno nel 1996.
Gli appassionati di grafica potranno invece visionare i manifesti del Salone Internazionale del giocattolo di Milano dal 1993 al 2004 disegnati da Milan Goldschmiedt, uno dei fondatori della famosa scuola zagabrese del moderno film d’animazione, manifesti che l’Assogiocattoli ha donato alla Collezione del Giocattolo Giulio Superti Furga di Canneto.
Si potrebbe continuare a lungo ma non vogliamo rovinare la sorpresa di questo percorso espositivo che si configura come un grande viaggio esplorativo fra i ricordi più belli ed emozionanti del nostro passato.

(12 ottobre 2006)

I balocchi della meraviglia. I giocattoli di Canneto ai Saloni Internazionali
Canneto sull’Oglio (Mantova)
Museo Civico, Piazza Gramsci
24 settembre - 26 novembre 2006
Orario d’apertura (stessi orari del Museo Civico)
fino al 31 ottobre: dal lunedì al venerdì 9.00-12.00; sabato 15.00-19.00;
domenica 10.00-12.30 e 15.00-19.00
dall’1 novembre: dal lunedì al venerdì 8.45-12.15;
domenica 9.30-12.30 e 14.30-19.00

fonte : http://www.sapere.it/tca/MainApp?srvc=dcmnt&url=/tc/magazine/articoli2006/Balocchi.jsp

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