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Nickname: TWINNIE
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Sesso: F Età: 58 Prov: MN |
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vasco
E...
E...
Vuoi da bere
Vieni qui
Tu per me
Te lo dico sottovoce
Amo te
Come non ho fatto in fondo
con nessuna
resta qui un secondo
E...
se hai bisogno
e non mi trovi
cercami in un sogno amo te
quella che non chiede mai
non se la prende
se poi non l'ascolto
E... uo... e....
sei un piccolo fiore per me
e l'odore che hai
mi ricorda qualcosa
va bè...
non sono fedele mai
forse lo so
E...
quando sento
il tuo piacere che si muove lento
ho un brivido
tutte le volte che il tuo cuore
batte con il mio
poi nasce il sole...
E... uo... e....
ho un pensiero che parla di te
tutto muore ma tu
sei la cosa più cara che ho
e se mordo una fragola
mordo anche te
uo... E...
sei un piccolo fiore per me
e l'odore che hai
mi ricorda qualcosa
va bè...
non sono fedele mai
ora lo so
OGNI VOLTA
ogni volta che viene giorno
ogni volta che ritorno
ogni volta che cammino
e mi sembra di averti vicino
ogni volta che mi guardo intorno
ogni volta che non me ne accorgo
ogni volta che viene giorno
ogni volta che mi sveglio
ogni volta che mi sbaglio
ogni volta che sono sicuro
e ogni volta che mi sento solo
ogni volta che mi viene in mente
qualche cosa che non
c'entra niente ogni volta
ogni volta che non sono coerente
ogni volta che non e' importante
ogni volta che qualcuno
si preoccupa per me
ogni volta che non c'e'
proprio quando la stavo cercando
ogni volta ogni volta quando
ogni volta che non c'entro
ogni volta che non sono stato
ogni volta che non guardo
in faccia niente
e ogni volta poi dopo piango
ogni volta che rimango
con la testa tra le mani
e rimando il mio domani
Bisogna rimanere
semplici fino all'ultimo,
a costo di farci prendere
in giro dalla gente,
a costo anche della solitudine
di sentirci incompresi dagli altri,
come ho provato io stesso.
Ogni essere umano
ha dentro un fanciullino,
e quella creatura sublime
vive dentro di noi
fino a che non la uccidiamo
con le nostre falsità,
con il nostro egoismo
e con la nostra indifferenza."
*Romano Battaglia*
Post n°54 pubblicato il 22 Ottobre 2009 da TWINNIE
Il blog, un vecchio diario che ogni tanto si riprende in mano. Lo si scruta e si leggono i vecchi pensieri. La nostra memoria li ha cancellati, ma lui, fedele custode, registra le parole... si ritrovano, così, vecchie e nuove emozioni. Quali sono le nuove emozioni? Beh, intanto un gran senso di smarrimento. Un'amica sta vivendo una storia virtuale fatta di sms, telefonate e tanto amore. Ma è amore poi? Ci si può innamorare dopo 6 ore? Si, lo sappiamo tutti l'amore è bla bla bla bla...... Ma quando una storia ti fa battere il cuore, quando tutte le tue impalcature si sgretolano alla luce dei soli sentimenti, quando vivi per un contatto, per ritrovare lo specchio che riflette un'immagine di te bellissima, desiderata, adorata, cercata..... Cos'è? Infatuazione, incoscienza. Questa mia amica diceva che mai si sarebbe innamorata di nuovo. Delusione, amarezza, disillusione ... e poi per magia tutto accade di nuovo. Tutto cambia colore e ogni cosa si tinge del rosso della passione e del nero del terrore di perdere di nuovo tutto. Vivere una storia così, destinata a finire o abbandonarsi alle proprie sensazioni? Razionalità o incoscienza? Soffrire ora e portarsi dietro il fardello dell'incertezza o fiondarsi sulla lama che scaverà una nuova ferita? Si può scegliere come e quando e per cosa soffrire? Io, come le mie amiche, sono una quarantenne. Si dice che la vita inizia a quarant'anni (forse per consolarsi un pò!!!!)..... Probabilmente è anche vero. La vita può essere una sorpresa a quest'età. Un modo diverso di percepire e di assaporare le cose belle e meno belle che la vita ci porta. Un bagaglio pesante di ricordi, vittorie, sconfitte, fallimenti e successi che rallentanto la nostra corsa. Il tutto condito, però, da una nuova voglia di riscatto. Ma il prezzo di questo riscatto? Paura. La paura di vivere davvero. Il presentimento che dietro una bella sensazione ci sia l'inevitabile delusione, la paura di assaggiare un boccone invitante per paura di perderlo. Forse è meglio non assaggiare nulla? E chi lo può dire! No, non credo si possa scegliere come, quando e per cosa soffrire. Se è vero che l'uomo è un essere fatto per non stare solo, che la ricerca di appagamento intimo ed emotivo è comunque una normalità ..... non si può evitare di cercare. |
Post n°53 pubblicato il 15 Agosto 2007 da TWINNIE
Se riesci a mantenere la calma quando tutti attorno a te la stanno perdendo; Se sai aver fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te tenendo conto però dei loro dubbi; Se sai aspettare senza stancarti di aspettare o essendo calunniato non rispondere con calunnie o essendo odiato non dare spazio all'odio senza tuttavia sembrare troppo buono ne' parlare troppo da saggio; Se sai sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni; Se riesci a pensare senza fare di pensieri il tuo fine; Se sai incontrarti con il successo e la sconfitta e trattare questi due impostori proprio nello stesso modo; Se riesci a sopportare di sentire la verità che tu hai detto, distorta da imbroglioni che ne fanno una trappola per gli ingenui; Se sai guardare le cose, per le quali hai dato la vita distrutte e sai umiliarti a ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori; Se sai fare un'unica pila delle tue vittorie e rischiarla in un solo colpo a testa o croce e perdere e ricominciare dall'inizio senza mai lasciarti sfuggire una sola parola su quello che hai perso; Se sai costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti anche dopo molto tempo che non te li senti più e così resistere quando in te non c'è più nulla tranne la volontà che dice loro; Se sai parlare con i disonesti senza perdere la tua onestà o passeggiare con i re senza perdere il tuo comportamento normale; Se non possono ferire ne' i nemici ne' gli amici troppo premurosi; Se per te contano tutti gli uomini, ma nessuno troppo; Se riesci a riempire l'inesorabile minuto dando valore ad ogni istante che passa: tua e' la Terra e tutto ciò che vi e' in essa e - quel che più conta - tu sarai un Uomo, figlio mio ! Rudyard Kipling Lettera al Figlio |
Post n°52 pubblicato il 11 Agosto 2007 da TWINNIE
"Migliaia d’anni fa un uomo riuscì a scoprire il segreto del fuoco e forse lo bruciarono con quel legno che egli aveva insegnato ad accendere, ma lasciò all’umanità un dono insperato e con esso liberò dal buio la terra. Durante i secoli altri uomini mossero i propri passi su vie nuove, animati soltanto dalla loro intuizione. I grandi creatori, pensatori, gli artisti, gli scienziati, gli inventori rimasero soli contro gli uomini del loro tempo. Ogni nuova idea era ostacolata, ogni invenzione bandita, ma ciascuno di loro andò avanti, lottò, soffrì e pagò, ma vinse. Non era mosso dal desiderio di piacere alla folla. La folla odiava il dono che le era offerto, ma lui cercava la verità, lo scopo era soltanto la sua opera, non chi ne usava, la sua creazione non i benefici che gli altri ne traevano, la creazione che dava forma alla sua verità. Perciò la sua verità la metteva sopra e contro tutti gli altri. Andò avanti, sia che gli altri volessero seguirlo o no, solo con la sua integrità per sola bandiera. Non servì niente e nessuno. Visse solo per sé. E solo vivendo per sé poté realizzare le opere che formano la gloria dell’umanità.
E’ così che è avvenuta ogni conquista. L’uomo è nato inerme, ha un’unica arma, la sua mente, senza di essa non potrebbe sopravvivere. Ma la mente è un attributo dell’individuo, non c’è e non si può concepire una specie di cervello collettivo. L’uomo che pensa deve pensare e agire da sé. Come può lavorare se è sottoposto a costrizioni di ogni genere? E’ impossibile subordinarlo a bisogni, opinioni o desideri di altri. Nessuno ha il diritto di sacrificarlo. Chi crea si basa sul proprio giudizio. Il parassita segue l’opinione degli altri. Chi crea pensa, il parassita copia. Chi crea produce, il parassita ruba. Chi crea si volge alla conquista della natura, il parassita alla conquista degli uomini. A chi crea, va data indipendenza, egli non comanda e non serve nessuno. Tra lui e gli altri c’è un libero scambio, una libera scelta. Il parassita cerca il potere e tenta di livellare gli uomini in una condizione comune, in una comune schiavitù e pretende che l’uomo debba essere uno strumento ad uso degli altri, debba pensare come pensano gli altri, agire come gli altri, che debba annullarsi in una servitù senza gioia. Guardate la storia: ogni conquista, ogni bene che possediamo deriva dall’opera indipendente di una mente indipendente. Ogni barbarie o decadenza nasce dal tentativo di fare degli uomini automi senz’anima, senza cervello, senza diritti personali, volontà, speranza, dignità. E’un antico conflitto. Oggi ha un altro nome: l’individuale contro il collettivo. Il nostro paese, che è fra i più nobili della storia degli uomini, si fondò sul principio dell’individualismo, ossia dei diritti inalienabili dell’uomo. Era un paese in cui ogni uomo era libero di cercare la sua felicità, di guadagnare e di produrre non angustiato dalla rinunzia, di prosperare, non di languire, libero di possedere un bene inestimabile: il senso del valore personale e della più alta delle virtù, il suo amor proprio. Questo è ciò che i collettivisti vi chiedono di distruggere, come già altrove è stato distrutto. Io sono architetto, se fossi uno scrittore sarebbe più facile comprendere il mio problema e le ragioni della mia protesta. infatti chi oserebbe pensare ad un editore che deformasse la trama di un romanzo, ad un direttore di giornale che si attentasse a modificare l’articolo pensate da un suo giornalista, ossia ad un oltraggio alla libertà di stampa e di pensiero. Per la mia opera d’arte invece, fornita senza né sollecitazioni né compenso, si è imbastito questo processo: che io ho voluto distruggere le deformazioni che alla mi opera erano state apportate. Il fatto era di riprodurla come l’avevo ideata io. Mi misi subito al lavoro e non chiesi un soldo. La mia opera fu deturpata dal capriccio di altri, che sfruttarono il mio lavoro senza dami nulla. Nessuno ha il diritto di usurpare un solo minuto della vita degli altri e nessuno ha il diritto di sfruttare le energie degli altri, chiunque esso sia. O il mondo finirà in un’orgia di sopraffazione. Al di fuori di questi principi non esiste che la schiavitù del lavoro, della negazione all’uomo di vivere secondo il proprio genio." Tratto dal dialogo finale del film La Fonte Meravigliosa (The Fountainhead), scritto da Ayn Rand |
Post n°51 pubblicato il 25 Luglio 2007 da TWINNIE
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Post n°45 pubblicato il 13 Luglio 2007 da TWINNIE
L'uccello a due teste
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Post n°44 pubblicato il 13 Luglio 2007 da TWINNIE
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Post n°43 pubblicato il 10 Luglio 2007 da TWINNIE
INNOCENZA E FUOCO Splendono al plenilunio i tuoi occhi con le mie mani ad accarezzar dolci la bionda pelle che freme d'un tremito …ma è amor che scorre sulle labbra e ci fa esistere lungo il suo brivido. Invochi il mio nome come sabbia s'inonda d'acqua e soffia l'aria silenziosi desideri ardenti; non dico nulla, è bello udire l'un respiro con l'altro tra innocenza e fuoco. Si sfiorano le labbra, l'un guarda l'altra …tu m'ami lascia ch'io mi sazi del tuo cuore lascia che il tuo bacio bagnato di profumo di mimosa m'avvolga nella bramosia d'infiniti palpiti lascia che io viva con te e per te quel fior che dell'aurora aspetta il raggio per continuare a sorridere coi suoi petali, solo così il tuo destino sarà il mio . B. Bruno |
Post n°42 pubblicato il 08 Luglio 2007 da TWINNIE
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Post n°41 pubblicato il 07 Luglio 2007 da TWINNIE
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Post n°40 pubblicato il 06 Luglio 2007 da TWINNIE
MOBBING Ecco finalmente il mio capo ha dato un nome all'incubo che sto vivendo da più di due anni!!!!! |
Post n°37 pubblicato il 02 Luglio 2007 da TWINNIE
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Post n°36 pubblicato il 01 Luglio 2007 da TWINNIE
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Post n°34 pubblicato il 01 Luglio 2007 da TWINNIE
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Post n°33 pubblicato il 01 Luglio 2007 da TWINNIE
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Post n°29 pubblicato il 26 Giugno 2007 da TWINNIE
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Non sono né un artista né un poeta. KAHLIL GIBRAN |
LENTAMENTE MUORE Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marcia, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi e' infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce. Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicita'. PABLO NERUDA |
La Cura Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie, Trovo che questo testo sia davvero speciale. Non amo particolarmente Battiato ma devo dire che ogni volta che ascolto questa canzone mi da sensazioni molto forti e trasmette un' infinita dolcezza. |
Chi può scrivere sul blog
ALLA SQUADRA PIU PAZZA ED IMPREVEDIBILE .....
Sensualità a corte
Questo invece lo dedico a mio figlio che sa imitare Jean Claude alla perfezione ...................... Mi devo preoccupare?
mario biondi
Questo lo dedico a me. Trovo che sia una delle più belle voci maschili italiane
Ho pagato tre volte l'amore,
con il cuore,
la mente,
il sorriso.
Il mio cuore ha dato tutto il suo tesoro,
la mia mente ha svuotato tutta la sua libertà,
il sorriso ha asciugato tutte le sue allegrie,
fino alle falde delle lacrime.
Ho pagato tre volte l'amore,
ma vorrei pagarlo mille volte,
per poi ritrovarti
Sognami
Che questa mia canzone ... arrivi a te
Ti porterà dove niente e nessuno ascolterà
La canterò con poca voce ...
sussurrandotela
e arriverà prima che tu……
ti addormenterai….
E se…… mi sognerai
Dal cielo cadrò....
E se …..domanderai….
Da qui risponderò………
E se…… tristezza e vuoto avrai
Da qui ………. cancellerò
Sognami se nevica
Sognami sono nuvola
Sono vento e nostalgia
Sono dove vai…..
E se mi sognerai
Quel viso riavrò…
mai più..mai più quel piangere per me
sorridi e riavrò……..
Sognami se nevica
Sognami sono nuvola
Sono il tempo che consola
Sono dove vai…..
Rèves de moi amour perdu
Rèves moi,
s’il neigera Je suis vent et nostalgie
Je suis où tu vas
Sognami mancato amore
La mia casa è insieme a te
Sono l’ombra che farai
Sognami da li………. Il mio cuore è li….
Biagio Antonacci