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POCO SAGGIA LA MANO TESA DEL VESOVO.


Il vescovo «tradizionalista» Richard Williamson, quello che contesta l’esistenza delle camere a gas e le dimensioni del genocidio, ha chiesto scusa al Papa per le sue «imprudenti» dichiarazioni che gli hanno causato dolore e imbarazzo. Senza fare cenno, tuttavia, alla sostanza del problema, senza recedere dalle sue posizioni e fare atto di riparazione nei confronti dei milioni di persone offese, e non del solo Benedetto XVI.Come se fosse un malinteso da risolvere in famiglia. Le sole parole apprezzabili, da cui trarre doverose conseguenze, si riferiscono alla sua citazione del profeta Giona: «Prendetemi e gettatemi nel mare, così il mare si calmerà per voi: perché so che a causa mia questa grande tempesta ci ha colpito». Ecco, la revoca della scomunica per i seguaci di monsignor Lefebvre non dovrebbe impedire che venga reintrodotta per gli irriducibili negatori dello spirito di carità inseparabile dallo spirito di verità. Che siano, in altri termini, buttati a mare. Ci si chiede, con desolazione, quale latte abbiano succhiato in seminario certi preti e prelati, specie quando ci si trova davanti a prove di inaudita rozzezza e patente imbecillità: come quella manifestata dal prete trevigiano, persuaso che il gas letale di Auschwitz si risolvesse in una pratica di disinfezione. Ma suscita stupore anche il tempo e il modo in cui si è concluso (proprio nel Giorno della Memoria) un primo recupero degli scismatici. E intanto, valeva la pena, con i problemi che urgono nell’orizzonte del cristianesmo, preoccuparsi fuor di misura per un movimento che conta appena, secondo attendibili stime, un 150 mila adepti? Dove sono finite la saggezza e la prudenza riconosciute abitualmente ai vertici della Chiesa? Dove la sottigliezza della sua diplomazia? Perché esporsi a una sequela di sospetti, chiarimenti e ritrattazioni che compromettono l’immagine della Cattedra di Pietro? Astenendoci da ulteriori, indebite speculazioni, dobbiamo riconoscere che la mano tesa ai seguaci di Lefebvre, peraltro divisi e riottosi, è stata superficiale e malaccorta. Tanto da rimpiangere almeno, davanti ai cocci, l’assenza di un Navarro Valls.