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DICHIARAZIONI CONTRO LA MORTE DI ELUANA


Basta leggere le dichiarazioni del sottosegretario alla Salute, Eugenia Roccella, per capire che, comunque vada, non finirà qui: «Se si applicasse il decreto della Corte di appello di Milano e si portasse alla morte Eluana Englaro – sostiene – questa sarebbe la prima volta che si fa morire una persona in Italia a seguito di una sentenza della magistratura: sarebbe un precedente gravissimo». Le fa eco il senatore Calabrò, relatore della legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento, che si ostina a sostenere che «il paziente in stato vegetativo, se viene stimolato a pensare ad una situazione gradevole, può rispondere emotivamente allo stimolo». Il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, l'esponente della Lega Edouard Ballaman, arriva addirittura a chiedere di togliere a Beppino Englaro «la patria potestà, perchè una persona che non ce la fa più, evidentemente, a sopportare questa situazione». La Cei non ha dubbi: «È eutanasia». Berlusconi, dal canto suo, non ne vuole parlare. Passeggiando attorno a palazzo Grazioli, a chi gli chiede il suo punto di vista dice «no, non voglio intervenire». Si sente sollevato, invece, il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni: «Volevano che fossimo complici di questa cosa orribile, ma non l'hanno ottenuto». Un consigliere comunale del Pdl di Lecco, Giacomo Zamperini, 25 anni, lunedì notte ha addirittura tentato di fermare l'ambulanza diretta a Udine, sdraiandosi sul cofano. È stato denunciato.