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LA LEZIONE DEL PASSATO


Una sinistra nuova. Si poteva leggere questafrase sui manifesti di Sinistra e Libertà.Possiamo prenderlo come il simbolo diciò che ha fatto tutta la Sinistra italiana da moltianni a questa parte, fin dalla caduta del Muro (unnomenuovo al partito) e daTangentopoli (il maggioritarioal posto del proporzionale). Da alloraha cambiato molti nomi, si è divisa in mille pezzi eriaccorpata in quattro, ha cambiato molti segretari.Ogni volta che ha perso (quasi sempre) o hadeluso (sempre) ha esercitato una sola opzione:bisogna fare qualcosa di nuovo. È esattamentequello che succede in questi giorni: alcuni chiedonouna segretaria del partito nuovissima, Di Pietropropone un’alleanza sulla base di un rinnovamentototale del gruppo dirigente, tutti voglionofacce nuove, pensieri nuovi, una ventata d’arianuova che spazzi via tutto. Forse addirittura lasede nuova verrà sostituita da un’altra ancora piùnuova. Alla fine, se chiedi a un militante cosa glimanca, risponde: l’identità. E per forza: è tuttonuovo!Poi leggi le decine di pagine dedicate a Berlinguer,e ti rendi conto che, se invece di correre inavanti per dimenticare subito tutte le sconfitte, siprovasse a guardare indietro, si troverebbe un tesorodi valori programmatici che basterebbe auna decina di partiti. In più, ci sarebbero alcunequestioni del passato che converrebbe disseppellire;unsolo esempio: la questione del conflitto d’interessi.Insomma, una proposta ci sarebbe già: faretutte le cose che ci si è dimenticati di fare.v