SPINNAKER

Nostalgia


Sprofondato su una poltrona di bambù e vimini, appena decellofanata, in mutande, con una bottiglia di birra gelata in mano  e l'altra già vuota posata a terra - godo - il mio nuovo balcone sul mare. La vegetazione barocca e il soffiare ondulato del vento fresco notturno travolgono la mia ormai lenta percezione e disarmano la mia resistenza mentale.  Poco lontano, più in basso, brillano i riflessi dei lampioni luminescenti, immagino il vocio e lo scalpitio della gente e una sensazione fastidiosa di insofferenza emotiva allaga tutti i miei stati d’animo. L’immagine di te mi aggredisce improvvisa e impietosa. Sento la mancanza del tuo corpo, concreto, vivo. Per anestetizzare la nostalgia conosco due rimedi: telefonarti, ma non posso farlo, ormai è troppo tardi /oppure/ immaginarti, abbandonandomi, incantato dal sonno e dalla luce ipnotica di questo piccolo pc, alla ricerca di quei ricordi, che appagano e placano il terremoto infantile che mi scuote nel profondo, ancora oggi e vuole conferme :  desiderio di "possederti" succhiando la vita dal tuo seno.