sorridere ancora

Fiabe o realtà?


Forse si sbaglia a raccontare fiabe a lieto fine ai nostri bambini, forse,bisognerebbe raccontare loro la verità; dire loro che la vita è difficile, che il vissero felici e contenti quasi mai arriva,e, se arriva è il risultato di difficoltà superate, dolori affrontati e vinti col coraggio di chi non si arrende, ma che non sempre chi non si arrende vince, che si può passare un intera vita a lottare senza mai centrare l' obbiettivo. Io sono stata cresciuta con le favole di Hansel e Greatel, Pollicino , Biancaneve e, salvo quest'ultima, queste fiabe insegnano a cavarsela da soli anche nelle difficoltà. Ricordo che, mentre mi raccontavano questa storia, pensavo che in realtà se ad Hansel e Greatel avessero insegnato a non accettare caramelle dagli estranei, magari, in quel guaio non non ci sarebbero finiti,era così semplice! In realtà avrebbero dovuto spiegare a me che la dolce vecchina pronta a chiuderti in gabbia in attesa di cibarsi delle tue succulente carni, non sarebbe stata necessariamente un estranea e che in mezzo ai guai ti ci avrebbe potuto trascinare un amico o perfino un parente. Detestavo le fiabe mi mettevano angoscia, apprezzavo, invece,i racconti di mio nonno cosi realistici pieni di significato,ho sempre pensato che lui guardasse negli occhi la sua bambina e riuscisse a scorgere la donna che sarei diventata. Nonno si sedeva accanto a me e mi spiegava le conseguenze di ogni azione, lui mi guardava e senza che io parlassi già sapeva cosa avessi in mente, a volte lo sapeva anche prima di me. Ecco, ip penso, che si dovrebbe far cosi, ci si dovrebbe sedere accanto ai nostri bambini e spiegare loro la realtà, prepararli a combattere, prepararli a vincere o quantomeno a sopportare la dura realtà che, spesso, ti priva di ogni voglia di vivere. Mi manca mio nonno, mi manca parlare con lui, mi manca anche non parlarci, mi manca sapere che lui c'è e che qualsiasi cosa la gente possa dire o pensare lui mi crederà, perché lui sa che la menzogna non fa parte di me!