sorridere ancora

Casa..


“Non c’è posto più bello della propria casa” recitava l’eroina di un famoso romanzo, e quando la casa non è proprio la tua? Quando il più bel posto della tua vita non è di tua proprietà? Restano solo i ricordi immagino. Dolce casa della mie estati petacciatesi, dolce mondo incantato fatto di sogni, sorrisi e lacrime, sei sempre li ferma immobile, quasi ad aspettare che qualcuno venga a riaprire quel cancello col lucchetto difettoso, ad aspettare il ritorno ci chi non tornerà più.. mi sembra quasi di sentire il cigolio di quel cancello che apriva l’ingresso ad un mondo dove amore e rispetto erano alla base del vivere quotidiano, le urla di noi ragazzini ed il silenzio che man mano cresceva insieme a noi, fino al vuoto che lascia una famiglia che parte per non ritornare più.. per me la casa è questa, dove d’estate passavo ore spensierate, dove imparavo dai nonni il vero senso della parola amore, dove pur ragazzina mio nonno, IL Più GRANDE UOMO DEL MONDO, mi trattava da grande e mi responsabilizzava perchè sapeva di poterlo fare perchè mi conosceva ancor più di quanto mi conoscessi io.. quante chiaccherate, quanto ho imparato tra le mura di questa casa. Amicizie, amori allegria e tristezza si sono avvicendate nei lunghi anni in cui questa era la mia casa.. ogni muro, ogni stanza, ogni gradino di quella casa da qui a mille anni potrà raccontare la storia della nostra famiglia... ogni muro, ogni stanza ogni gradino, sarebbero in grado, anche oggi di distinguere le nostre voci.. più ti guardo, casetta mia, più sento inesorabile il passare del tempo sui tuoi muri e nel mio cuore le crepe di ciò che è stato e non sarà mai più, l’assenza inesorabile di chi era li ad aspettare che i nipoti arrivassero e che si dileguava per non far vedere gli occhi gonfi di pianto ogni volta che i nipoti andavano via.. quel cigolio del tuo cancello, cara casetta mia, non lo sentiremo più. Nessuno farà ritorno tra le tue mura, non ci sarà un altra estate per noi, mai più i tuoi muri udranno le nostre risate al ritorno dal mare mai più io sentirò lo stridere dei treni sulle rotaie lì di fronte, mai più riceverò un rimprovero od un consiglio tra le tue mura, nè giocherò più a carte con nonna nelle sere d’estate, perchè quel mondo non ci appartiene più.. ti guardo ed improvvisamente realizzo che tutto ciò che era il mio mondo ora non c’è più, il cancello è chiuso, la casa è vuota nessuno aspetta più; forse solo tu, povera casa, aspetti invano il nostro ritorno.