Cerco la Felicità

Favola


Piccolo amore mio,ho sognato un sogno paradossale:un bambino si è no di sette annivestito da Babbo (e già è impossibile) Natale(vestito rosso, panno lencio e lercio d’ordinanza, cappello in testa,ma senza barba ne tantomeno panza)che chiedeva alle macchine ferme al semaforo
dell’uscita di un grande ipermercaTo(ys)gli spiccioli dei regali comprati da genitoriper i loro bambini (anche di sette anni)che avevano scritto a Babbo Natale (quello rubicondo, canuto e anziano)i regali per il dì di festa.Il sogno continuava (nella mia testa)con i visi di quei genitori muti(dentro quelle auto chiuse per il freddo)per un lunghissimo attimo di viva vergognaarrossire (nel sogno speravo non per il clima caldo dei climatizzatori)e allungare il centino dal finestrino.Amore mio piccolo,quell’incubo era vero, e il paradosso superava la fantasiadiveniva metafora della realtàil tuo papà provava l’impotenza del tortocapiva come non è vero che Babbo Nataleva da tutti i bambini,a volte (e nel mondo il largo più delle volte)i bambini sono costretti a raccogliere il pane con gli abiti dismessi di un miserabile tristo Babbo Natale,a raccogliere le briciole dei nostri miserabili Babbi Natale…Animo amore mio!Tu non sarai certamente figlio di quei Babbi luccicanti, cinici e cattivi,tu saprai riconoscerli e a loro concederai al massimo solo il centino della vergogna.