SORSI DI LUCE

La parola che nasce dal silenzio


“La parola che illumina nasce dal silenzio come il fulmine nasce dalla nube. Il senso della parola infatti non è di trasmettere, è di comunicare, e cioè di rilevare ciò che sta oltre la parola. Le parole occultano o svelano, trasmettono comandi o comunicano amore. Esse hanno una storia in cui si riflette l'ambivalenza dell'uomo governato da due pulsioni, quella dell'aggressività e quella della comunione.Noi siamo doppi a noi stessi, nel senso che noi portiamo in noi stessi una doppia identità; siamo editi ed inediti.   L'uomo inedito è l'uomo come insieme di possibilità in attesa di adempimento, di trasformarsi cioè in realtà, diventando così dicibili. L'uomo inedito predilige il silenzio e, anche quando parla, le sue parole si caricano dell'ispirazione alla totalità, come dire a un mondo che non è quello della cultura espressa dai vocabolari, è la vera patria dell'essere. La parola veramente comunicativa fiorisce ai confini dell'uomo nascosto. Solo chi ha orecchi da intendere intende e ha orecchi da intendere chi a sua volta abita nel silenzio. Nel silenzio fioriscono le immagini in cui si riflettono le nostre possibilità che non hanno né possono avere cittadinanza nella città comune, la cui legge più severa è la discriminazione tra il possibile e l'impossibile. I sogni ad occhi aperti, quelli che nascono dal silenzio in cui lo spirito si concentra al massimo in se stesso, sono le traduzioni immaginative delle possibilità che fervono in noi in attesa del loro tempo.”