SORSI DI LUCE

Joanna MacGregor e Woody Allen


AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA - ROMA Martedì  30/03/2010  Teatro Studio ore 21 SoloContemporanea Joanna MacGregor "Cross Border"Bach - WTC I (Joanna MacGregor) - Prelude & Fugue No. 16 in G Minor BWV 861Joanna MacGregor (nata il 16 luglio 1959) è un'artista di fama internazionale, jazz e contemporanea pianista . E' anche un promotore , un direttore artistico , un educatore e dirige la sua propria etichetta discografica SoundCircus.E' tra le più innovative ed eclettiche pianiste dei nostri giorni, dividendosi fra la musica classica, jazz e contemporanea. Si è esibita in oltre cinquanta Paesi nel mondo e ha eseguito composizioni che sono pietre miliari della musica contemporanea lavorando con Harrison Birtwistle, Pierre Boulez, John Adams, Lou Harrison, Moses Molelekwa, James MacMillan. Talvin Singh, Django Bates e Andy Sheppard . Ha composto un'opera musicale per un progetto multimediale, per il Jin Xing’s Contemporary Dance Theatre di Shanghai, adattando una propria partitura per strumenti tradizionali cinesi e live electronics. La carriera di pianista di Joanna MacGregor è riconosciuta a livello internazionale e le sue esibizioni in tutto il mondo comprendono apparizioni con la Rotterdam, Oslo e Netherlands Radio Philharmonic Orchestra e con la Sidney, Berlin e London Symphony Orchestra, la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, la New York Philharmonic e Chicago Symphony Orchestra. Ha lavorato con importanti direttori d’orchestra quali Pierre Boulez, Sir Colin Davis, Sir Simon Ratte, Michael Tilson Thomas e Daniele Gatti. Ha debuttato alla direzione d’orchestra nel 2002, con la Britten Sinfonia con la quale dirige regolarmente i suoi programmi. Tra questi, ricordiamo la tournee Moondog/Art of Fugue, una lavoro che ha avuto molto successo di pubblico e di critica e che rivisita in maniera radicale l'Arte della Fuga di Bach insieme alla musica del musicista di strada di New York, Moondog. Sound Circus, il nome della casa discografica di Joanna , ha prodotto diverse registrazioni di successo, tra queste Play, che ha ricevuto una nomination al prestigioso Mercury Music Award e Neural Circuits, che contiene inoltre composizioni di Nitin Sawhney e Arvo Pärt. Il 2006 ha visto l'inizio di un' importante collaborazione con il produttore e artista visivo Brian Eno, con il quale la pianista ha eseguito una performance unica, all'interno delFestival Internazionale di Musica di Bath, del quale Joanna MacGregor è la direttrice artistica. In Italia, Joanna MacGregor è stata ospite dei festival di Settembre di Torino, Rimini, ancora al Ravenna Festival, nella stagione contemporanea di Musica Insieme di Bologna e con la Britten Sinfonia ha debuttato a Roma all'Auditorium Parco della Musica, per la stagione dell'Accademia di S.Cecilia.Per la rassegna Contemporanea, presenterà un programma per pianoforte solo e una esecuzione di "Credo in US" provocatoria opera di John Cage con la partecipazione della PMCE - Parco della Musica Contemporanea Ensemble. Joanna MacGregor divide le sue performance tra musica classica, jazz e contemporanea. Sperimentare nuovi generi, divertendosi, abbinando opere quali Le Variazioni Goldberg di Bach al blues o alla poetica di Jobin fanno di questa artista un nuovo modello di impegno culturale aperto alle future innovazioni di questo secolo.Mercoledì  31/03/2010  Sala Santa Cecilia ore 21 Woody Allen e la sua New Orleans Jazz Band Santa Cecilia It's Wonderful Il grande Woody Allen, dal 29 al 31 marzo, sarà impegnato in tre date italiane del suo nuovo tour con la New Orleans Jazz Band (vedi pezzo dedicato). Ne approfitta per raccontare un po' sé stesso, la «passione» che nutre verso la cosiddetta musica classica nera, l'attività di regista intesa come «terapia» e il prossimo film del quale per ora, a quanto pare, sa «soltanto che sarà girato a Parigi». Il tutto con la solita autoironia di sempre. Per dirne una, a proposito della sua tecnica al clarino racconta: «Come musicista sono mediocre. Rimango sempre stupefatto quando vedo un teatro pieno».Mister Allen, dopo il grande successo del tour «Wild man blues» del '96 lei torna in Italia con la New Orleans Jazz Band. Che tipo di show proporrete stavolta? Non sappiamo mai cosa suoneremo fino a quando non siamo sul palco. Il concerto è completamente improvvisato e non prepariamo mai prima una «scaletta» o un programma. Improvvisiamo, e ci piace.Lei è un grande fan di Django Reinhardt. Se non altro, il mondo se n'è accorto con il film «Accordi e disaccordi», ispirato proprio alla figura del grande chitarrista gitano. Quest'anno si è festeggiato il centenario della sua nascita. Ci sarà un tributo live per ricordarlo? Sono un amante del jazz in generale: è la musica con la quale sono cresciuto. Da bambino ascoltavo Sidney Bechet, mio idolo come clarinettista, oltre a Woody Herman ovviamente, e adoravo il trombone di Bunk Johnson. Ma mi piacevano anche Jerry Martin, George Lewis, che erano i divi musicali dell´epoca nel campo jazzistico. È la musica che suono coi miei colleghi da quarant´anni, l´unica che so fare. Quel jazz vecchio stampo non più popolare negli Stati Uniti, musica degli Venti e Trenta, dal ragtime al blues allo spiritual, scaturita a New Orleans in quella nostra Belle Epoque. Il lunedì sera suoniamo sempre al Carlyle Hotel, a Manhattan, vicino a dove vivo. Ma non importa dove suoniamo: è sempre la stessa musica, sia qui che in Italia o in Giappone, e il pubblico che ci viene a sentire è sempre il pubblico che ama e segue quella musica.