Da un punto di vista generico, col termine di "bene" si indica tutto ciò che agli
individui appare desiderabile e tale che possa essere considerato come fine ultimo da raggiungere nella propria
esistenza. Questo è l'aspetto "etico" del concetto di bene; ma nella storia della filosofia è stato avanzato anche un significato "ontologico" con
Platone e i suoi successori ed epigoni. Il fondamento sta nell'equiparazione di Buono = Bello = Vero. Questa concezione è stata assunta anche dal cristianesimo, poiché il Dio cristiano è infatti, oltre che onnipotente e onnisciente, l'essenza della bontà, della bellezza e della verità.Il bene c'è ed è assoluto; esso si identifica anzi con l'Assoluto stesso, di cui è il volto attraente, lo splendore irradiante, l'esigenza amabile, il dono perfetto. (
Bruno Forte)Spesso il
concetto di bene assume un significato pragmatico e si identifica con quello di "azione buona", come nell'espressione "fare del bene", equivalente a "compiere buone azioni", cioè azioni che rispondano a
regole morali che ci si autoimpone.Il concetto di bene è tipicamente opposto a quello di
male ed anche a questo proposito il secondo termine nella storia del pensiero occidentale ha assunto sia significato etico che
ontologico. Nel pensiero orientale il male è anche
gnoseologico, perché corrisponde alla ignoranza del divino e del vero.La dottrina, che si propone di stabilire criteri razionali per esprimere un
giudizio di valore riguardo l'agire umano, è l'
etica, ovvero la
morale.La bontà diventa energia motrice soltanto quando è praticata in relazione al
male. Finché vi limitate a restituire bene per bene, è un mero scambio, ma se restituite bene per male, ecco che diventa una forza che redime. Il male cessa davanti a questa forza, che procede aumentando di volume e peso come una palla di neve, finché non diventa irresistibile. (
Mahatma Gandhi)
http://www.paroladellagrazia.it/main/culti/2007/26082007.htm