SORSI DI LUCE

John Keats


http://www.youtube.com/watch?v=fIZJhSpeLmo&feature=relatedhttp://dailymotion.virgilio.it/video/xdo3yl_la-poesia-di-john-keats_shortfilmsChi non conosce John Keats, Colui il cui nome fu scritto sull’acqua, sa poco o niente della Poesia. Keats, uno dei principali esponenti del Romanticismo, scriveva in una lettera a John Taylor (27 febbraio 1818): «Se la poesia non viene naturalmente come le foglie vengono ad un albero, è meglio che non venga per niente». E in un’altra missiva indirizzata invece a John Hamilton Reynolds (3 febbraio 1818): «Non sopportiamo la poesia che ha un disegno chiaro per noi [...] La poesia dovrebbe essere grande ma discreta; qualcosa che ti penetra dentro senza farti trasalire, senza colpirti in sé stessa, ma col suo messaggio. Come sono belli i fiori nascosti! Come se ne sciuperebbe la bellezza se si spingessero dalla strada gridando: “Ammiratemi: sono una violetta! Adoratemi: sono una primula!”». E poco prima di morire, rivolgendosi a un altro grande poeta esponente anch’egli del Romanticismo inglese, ovvero a Percy Shelley, in una lettera datata 16 agosto 1820: «La mia immaginazione è un monastero e io sono un monaco».Tra i primi a essere influenzati da Keats incontriamo Oscar Wilde, che giunto a Roma, subito dopo esser stato ricevuto dal Papa, si distese di fronte alla tomba di John Keats. Il primo e immortale esponente del Decadentismo omaggiava così Keats, la cui idea di poesia assurgeva la Bellezza di per sé e non un più semplice e banale misticismo naturalistico. La Bellezza. Wilde non poteva non sposare l’idea di poetica bellezza dichiarata da Keats. Come evidenziò Mario Praz, Keats «risente di un esotismo classicheggiante, che contiene talora in embrione, talora in pieno sviluppo, tutti gli elementi del tardo romanticismo e del decadentismo della fine dell’Ottocento». E sempre Praz sottolinea che il «Padre dell’estetismo, il Keats non è un esteta: il succo della sua poesia è a base etica», ne consegue che la bellezza e soltanto la bellezza è in grado di sviscerare il meglio che è in noi, perché essa è un valore che trascende le basse valutazioni morali. Elido Fazi rievoca, in chiave romanzata ma non per questo meno aderente alla realtà, gli ultimi accadimenti nella vita del grande poeta John Keats, prima della prematura dipartita per eternarsi nella Poesia a dispetto di quel triste epitaffio che lui stesso dettò per la sua tomba.Nella sua pur breve esistenza, Keats entrerà in contatto con Shelley, Wordsworth, Coleridge; e verserà lacrime per Fanny, fanciulla che per il poeta diventa presto una insperata e impossibile comunione di anime: non solo amore, ma una compenetrazione affettiva più forte, che fosse in grado di spezzare le catene stesse dell’esistenza terrena. Fanny fu per Keats l’amore più forte dell’amore, ma purtroppo non senza controindicazioni che non tardarono a manifestarsi in fameliche ossessioni.John Keats crede nelle parole, nel valore salvifico che in esse ravvisa; suo malgrado deve però scontrarsi con il corpo delle contraddizioni della società e prima ancora con quelle che tormentano la sua mente, quasi sempre febbricitante. Sempre con l’acqua alla gola, prigioniero delle ristrettezze economiche, Keats riuscirà comunque a comporre immortali versi. Sarà postumo il riconoscimento alla sua statura poetica, che tanto ha influenzato la corrente romantica e decadentista.Elido Fazi racconta la vita di John Keats intervallandola con le poesie del poeta (tutte tradotte in italiano dallo stesso Elido Fazi), senza mai emettere un giudizio: si dispiega così ai nostri occhi la fotografia della vita di John Keats per una biografia romanzata tanto accurata quanto scevra di volgari sentimentalismi.“Bright Star. Vita breve di John Keats” di Elido Fazi è una reale biografia romanzata, fondamentale per scoprire o riscoprire, per comprendere meglio il poeta innamorato della Luna.Bright Star. Vita breve di John Keats – Elido Fazi – Pagine: 281 – Fazi editore – 1ma edizione 2010 – EAN: 9788864110721 – Euro 15 ROMACASA MUSEOPIAZZA DI SPAGNA
 http://www.keats-shelley-house.org/ithttp://www.youtube.com/watch?v=Qr6PR6qjQ4cFantasiaLascia sempre vagare la fantasia, È sempre altrove il piacere: E si scioglie, solo a toccarlo, dolce, Come le bolle quando la pioggia picchia; Lasciala quindi vagare, lei, l’alata, Per il pensiero che davanti ancor le si stende; Spalanca la porta alla gabbia della mente, E, vedrai, si lancerà volando verso il cielo.-- John Keats dal libro "Poesie. Odi e sonetti" di Keats John Lasciando alcuni amici di prima mattinadi John KeatsLasciate intanto che la musica erriai miei orecchi d'intorno; e come quellaogni cadenza deliziosa tocca,lasciate che io scriva un verso pienodi molte meraviglie delle sfere,splendido al suono: con che altezze in garail mio spirito venne! Né contentoè di restare così presto solo.Dolci le udite melodie, più dolcidi John KeatsDolci le udite melodie, più dolcile non udite; dunque voi, soaviflauti, all'orecchio no, più care all'animasonate melodie prive di suono.Bel ragazzo, cessare tu non puoisotto gli alberi il canto, né quegli alberiessere nudi; audace amante, maitu puoi baciare benché quasi a mèta;pur non ti dolga, ella non può sfiorirebenché tu gioia non ne colga, sempretu l'amerai ed ella sarà bella.