Creato da AmmiraglioLanglais il 22/08/2009

SORSI DI LUCE

Il reticolato dell'Ammiraglio Langlais .................................................................... pensieri, riflessioni, letture, immagini, suoni e colori dell'anima ...e anche no............."Sorsi di luce" pertanto vuole essere un semplice momento di incontro, come si farebbe assaporando un buon caffè, o passeggiando a braccetto per le strade di una città sconosciuta, o seduti in riva al mare ascoltando la risacca...

 

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INVITO ALLA DANZA: GISELLE

Post n°155 pubblicato il 09 Marzo 2010 da AmmiraglioLanglais

Balletto in due atti di Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges e Théophile Gautier
Musica di Adolphe Adam

ATTO I° - In un villaggio durante la vendemmia
Loys e Giselle si amano, anche se lei crede che lui sia un semplice paesano. In realtà Loys, travestito da contadino, è il Duca Albrecht, destinato a sposare la figlia del Principe di Curlandia, Bathilde. Wilfried, suo amico, tenta invano di fargli capire che così facendo porterà solo sofferenza alla povera Giselle. Hilarion, il guardiacaccia, anch'egli innamorato della fanciulla che fu sua compagna d'infanzia, dubitando della sincerità di Loys tenta di metterla in guardia, ma Giselle non lo vuole ascoltare, proprio come non vuole accettare i consigli della madre Berthe che le proibisce di danzare poiché malata di cuore. Berthe racconta la leggenda delle Villi, fanciulle innamorate della danza, morte a causa del tradimento dei loro promessi prima delle nozze e costrette a vagare per la foresta alla ricerca di uomini con i quali danzare fino all'alba. Un corno annuncia l'arrivo di un corteo di caccia: Hilarion si nasconde e vede Loys inquieto. Entra allora nella sua casa e trova la spada con lo stemma che ne attesta l'identità. Il corteo dei cacciatori arriva. E' guidato dal Principe di Curlandia e accompagnato dalla figlia Bathilde. I contadini preparano un banchetto e danzano in onore degli ospiti e mentre i cacciatori si allontanano Bathilde conversa affettuosamente con Giselle, ma Hilarion richiama i cacciatori e Bathilde, scorgendo Loys lo riconosce come il suo fidanzato Albrecht e lo comunica a tutti. Sconvolta dal dolore Giselle impazzisce e muore tra le braccia di Albrecht.

ATTO II° - Nella foresta a mezzanotte
Hilarion, tormentato dai rimorsi, vaga nella foresta pensando a Giselle. Sente intorno a se una presenza irreale e, spaventato, fugge. Myrtha, la regina delle Villi chiama le compagne a raccolta e accoglie Giselle nel loro mondo irreale. Le Villi, scorto Hilarion, si lanciano al suo inseguimento. Albrecht, pazzo di dolore, si dispera sulla tomba di Giselle. La fanciulla, commossa, gli appare e cerca di confortarlo. Poi lo nasconde sentendo l'avvicinarsi delle Villi che, trovato Hilarion, lo costringono a danzare fino alla morte. Anche ad Albrecht tocca la stessa sorte. Invano Giselle scongiura le Villi di risparmiarlo ma di fronte al loro rifiuto danza con lui sorreggendolo fino all'alba. Ai primi raggi del sole che nasce, le Villi scompaiono e, con loro, scompare Giselle. Albrecht è salvo ma rimarrà solo per sempre.

Giselle, ovvero il balletto classico e romantico per eccellenza, fu ideato da un grande della letteratura francese: Théophile Gautier.

Lo scritttore, sfogliando le pagine del libro "De l'Allemagne" di Heinrich Heine, rimase attratto dalla leggenda delle Villi, spiriti della tradizione popolare tedesca, simili agli elfi. Era il 1841 e Gautier, pensando alla ballerina Carlotta Grisi, di cui era devoto ammiratore, fu colpito dall'impulso immediato di prendere un foglio e di dare un titolo alla sua storia. La chiamò "Les Wilis. Balletto".

Dapprima perplesso, perchè si sentiva ridicolo al pensiero di scrivere la storia per un balletto data la sua fama di grande scrittore, a poco a poco si sentì conquistato dall'idea e, al tramonto della stessa sera, dopo aver letto i versi di "Fantomes", tratti dalla raccolta "Orientales" di Victor Hugo, prese la sua decisione. Subito dopo andò all'Opéra dove incontrò il drammaturgo Jules-Henry Vernoy de Saint-Georges al quale confidò la sua idea. Saint-Georges fu talmente entusiasta che, dopo tre giorni, presentò a Gautier una bozza del lavoro che, tuttavia, si distanziava sensibilmente dal pensiero originale dello scrittore. Da quel momento in poi, però, i due lavorarono alacramente e in accordo fino a stilare il libretto definitivo del balletto in pochissimi giorni.

Interviene Adam
Il compositore prescelto per musicare il libretto, al quale gli autori dettero il titolo di "Giselle", non poteva non essere Adolphe-Charles Adam, già celebrato per le musiche di altri fortunati balletti. Adam si mostrò entusiasta e si buttò a capofitto nel lavoro (nel quale introdusse brani di Ludwig Minkus e Johann Friedrich Burgmuller) che terminò (pare) in tre settimane alternando la composizione a piacevoli conversazioni salottiere con Carlotta Grisi e il suo compagno, il famoso coreografo Jules Perrot. Il progetto del nuovo balletto venne sottoposto al direttore dell'Opéra, Léon Pillet, che decise di metterlo immediatamente in cartellone.

Perrot e Coralli
Sorsero, però, delle difficoltà in quanto Perrot, che si era pensato dovesse essere il coreografo del balletto, non era stato reingaggiato dall'Opéra e la coreografia fu, dunque, affidata all'allora coreografo in carica Jean Coralli. Perrot, tuttavia, grazie all'appoggio di Adam e Gautier, ottenne di curare tutti i passi e le scene in cui appariva la Grisi mentre Coralli fu responsabile delle scene d'insieme. Alla fine fu Coralli ad assumersi tutto il merito del successo del balletto ma oggi sappiamo quanto fu determinante il contributo di Perrot che fu costretto a lavorare di nascosto e non percepì alcun compenso per il lavoro svolto. All'Opéra (Académie Royal de la Musique) di Parigi il 28 giugno del 1841, giorno del suo 22° compleanno, Carlotta Grisi danzò per la prima volta "Giselle" con Lucien Petipa nel ruolo di Albrecht. Il balletto, che andò in scena con l'allestimento curato da Pierre Luc-Charles Cicéri e con i costumi di Paul Lormier, iniziò quel giorno la sua lunga, intramontabile, fortunata vita.

Giselle rivisitata
"Giselle" rimase nella sua forma originale nel repertorio dell'Opéra fino al 1868. Fu Marius Petipa, fratello del suo primo interprete Lucien, a rinnovarne la coreografia per adeguarla alla grande tradizione russa. Il coreografo fece numerosi tagli soprattutto nelle parti mimate ma soprattutto nella "variazione"che la protagonista balla nel primo atto. Questa variazione, che risale al 1880, è quella che oggi ancora viene messa in scena. Un grande merito del rinnovato successo del balletto ebbe, inoltre, la produzione dei Balletti russi di Diaghilev nei primi decenni del'900. Oggi tutte le più grandi compagnie di danza classica hanno in repertorio "Giselle" che è il balletto più rappresentato di ogni tempo e che, nonostante le modifiche apportate nel corso degli anni che non ne hanno mutato la natura intrinseca, rimane il balletto classico e romantico per eccellenza.

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AREA PERSONALE

 

Cara amica, Caro amico,

non ho ancora approfondito per quale motivo ho deciso di aprire questo Blog "Sorsi di luce"... probabilmente si tratta del bisogno, oggi così diffuso, di sentirsi in contatto .... di avere compagnia... di ascoltare e sentirsi ascoltati.

Non credo di avere delle cose importanti o stupefacenti da offrire...

ma..... probabilmente, solo la quieta serena confidenza di un'amica che di tanto in tanto ti segnala qualcosa che l'ha interessata.... che ha fatto vibrare per quache istante la sua anima.... qualche riflessione ad alta voce... senza alcuna pretesa.... semplicemente perchè sgorga naturalmente... come l'acqua del ruscello che ho scelto come l'immagine del blog.

Spero possa stare bene in mia compagnia ...  buon divertimento

 

TRAMONTO SUL MARE

 C'è un'ora del giorno in cui tutto cambia, è il tramonto, momento in cui il colore del cielo si tinge di rosa e il mare diventa lo specchio perfetto per tanta bellezza. A noi non resta che fermarci ed ammirarlo. sentendoci per un attimo parte di quella bellezza. 

 

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BENVENUTO

....così desidero immaginare questo blog come una bella festa da passare con tutti gli amici e parenti, vicini e lontani geograficamente e spiritualmente. Creare per rendere accogliente e gradevole la mia "casa", per poter condividere dei momenti sereni con gli invitati o semplicemente, come avviene nelle feste di paese, con i curiosi.

Ecco che allora il mio lavoro assume un significato più completo e gratificante: diventa come una bella pesca matura che si lascia cogliere, grata di aver avuto la fortuna di aver potuto vivere il suo scopo e poter liberare i suoi semi.

Perciò ti ringrazio amico mio. Il realizzare questo blog in tua compagnia, pensando alla nostra  possibile comunione, sera dopo sera,  è per me fonte di gioia. Spero che anche tu, leggendo, possa divertirti e conoscermi un pochino, almeno da sapere che, al di là della vita banale di tutti i giorni, dietro allo sguardo talvolta soprappensiero, c’è una persona che vive. 

 

 

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Lavora come se non avessi bisogno dei soldi, ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire, balla come se nessuno ti stesse guardando, canta come se nessuno ti stesse sentendo, vivi come se il Paradiso fosse sulla Terra

 
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