Creato da AmmiraglioLanglais il 22/08/2009

SORSI DI LUCE

Il reticolato dell'Ammiraglio Langlais .................................................................... pensieri, riflessioni, letture, immagini, suoni e colori dell'anima ...e anche no............."Sorsi di luce" pertanto vuole essere un semplice momento di incontro, come si farebbe assaporando un buon caffè, o passeggiando a braccetto per le strade di una città sconosciuta, o seduti in riva al mare ascoltando la risacca...

 

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IL CONCERTO

Post n°164 pubblicato il 27 Marzo 2010 da AmmiraglioLanglais

Andreï Filipov è un direttore d'orchestra deposto dalla politica di Brežnev e derubato della musica e della bacchetta. Rifiutatosi di licenziare la sua orchestra, composta principalmente da musicisti ebrei, è costretto da trent'anni a spolverare e a lucidare la scrivania del nuovo e ottuso direttore del Bolshoi. Un fax indirizzato alla direzione del teatro è destinato a cambiare il corso della sua esistenza. Il Théâtre du Châtelet ha invitato l'orchestra del Bolshoi a suonare a Parigi. Impossessatosi illecitamente dell'invito concepisce il suo riscatto di artista, riunendo i componenti della sua vecchia orchestra e conducendoli sul palcoscenico francese sotto mentite spoglie. Scordati e ammaccati dal tempo e dalla rinuncia coatta alla musica, i musicisti accoglieranno la chiamata agli strumenti, stringendosi intorno al loro direttore e al primo violino. La loro vita e il loro concerto riprenderà da dove il regime li aveva interrotti, accordando finalmente presente e passato.

Con Train de vie Radu Mihaileanu “addolcì” la Shoa, circondandola di un'aura pienamente fantastica e organizzando una finta “autodeportazione” per evitare quella reale dei nazisti. Il suo treno carico di ebrei fintamente deportati ed ebrei fintamente nazisti riusciva a varcare come in una favola il confine con la Russia. Ed è esattamente nella terra che prometteva uguaglianza, salvezza e integrazione, che “ritroviamo” gli ebrei di Mihaileanu, musicisti usurpati del palcoscenico e della musica a causa della loro ebraicità.

È un film importante Il concerto perché racconta una storia ancora oggi sconosciuta, la condizione esistenziale degli ebrei che vissero per quarant'anni nel totalitarismo. Andreï Filipov e i suoi orchestrali sono idealmente prossimi agli artisti che durante il regime di Brežnev si macchiarono dell'onta infamante del dissenso e furono cacciati dal paese o dai luoghi dove esercitavano la loro arte con l'accusa di aver commesso atti antisovietici. Costretti a vivere (e a morire) nei campi di lavoro della dittatura brezneviana o additati di fronte al mondo e al loro Paese come parassiti sociali, i protagonisti del film riposero gli strumenti per trent'anni e ripiegarono su esistenze dimesse e mestieri svariati: facchini, commessi, uomini delle pulizie, conducenti di autoambulanza, doppiatori di hard movie. Il regista rumeno li sorprende in quella vita (ri)arrangiata e offre loro l'occasione del riscatto artistico e della reintegrazione nel loro ruolo.
Come Gorbaciov, Mihaileanu restituisce alla Russia un patrimonio umano e intellettuale, concretato nel Concerto per Violino e Orchestra di Tchaikovsky, diretto da Filipov nell'epilogo e metafora evidente della relazione tra il singolo e la collettività. Positivo del negativo Wilhelm Furtwängler, celebre direttore della Filarmonica di Berlino convocato di fronte al Comitato Americano per la Denazificazione, l'Andreï Filipov di Alexeï Guskov è un fool, un'anima gentile dotata come lo Shlomo di Train de vie di un talento per l'arte della narrazione e della finzione, che conferma la
predilezione del regista per l'impostura a fin di bene e contro la grandezza del Male.
Ancora una volta è la musica ad accordare gli uomini. In un'amichevole gara musicale tra due etnie perseguitate (ebrei e gitani) o nella forma del Concerto per Violino e Orchestra, due sezioni che formano un'irrinunciabile unità emozionale.

 

Un film di Radu Mihaileanu. Con Aleksei Guskov, Dmitri Nazarov, François Berléand, Miou-Miou, Valeri Barinov. Titolo originale Le concert. Commedia, durata 120 min.

                                                                                                                                 

Lietta Tornabuoni

L'Espresso

Per realizzare "Il concerto" di Radu Mihaileanu s'è dovuto mettere insieme quattordici diverse fonti di finanziamento francesi, belghe, italiane; eppure si tratta di un film narrativamente molto riuscito e ben fatto, divertente e commovente, recitato magnificamente da bravissimi attori russi. Uno dei film più moderni e attuali che ci siano in giro: perché non è di genere ma mescola comicità e pathos, politica e avventura; perché l'umorismo vi è usato come espressione di energia vitale; perché la linea del racconto (come in altri film dell'Europa orientale) è interrotta da esplosioni di musica gitana, di macchiette indecenti, di vergognoso sentimentalismo. »  

 

Radu Mihaileanu

51 anni, 23 Aprile 1958 (Toro), Bucarest (Romania)

Un regista rumeno, ma attivissimo in Francia, dove ha confezionato commedie acute e divertenti, grottesche e tragicomiche seguendo di quando in quando l’ironia e la cultura yiddish, il realismo storico e, più in generale, la positività interculturale. Melodrammatico dall’anima satirica, trasforma temi generali come il comunismo o l’antisemitismo in qualcosa di vivo in pellicole dal tocco personale, esplosive e polemiche a livello emotivo e brillante. Limpido e delicato, il suo cinema cerca di abbattere i difficili muri dei pregiudizi, della lotta di classe e delle antiche diatribe storiche.

 

                                                                       

                              

 

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AREA PERSONALE

 

Cara amica, Caro amico,

non ho ancora approfondito per quale motivo ho deciso di aprire questo Blog "Sorsi di luce"... probabilmente si tratta del bisogno, oggi così diffuso, di sentirsi in contatto .... di avere compagnia... di ascoltare e sentirsi ascoltati.

Non credo di avere delle cose importanti o stupefacenti da offrire...

ma..... probabilmente, solo la quieta serena confidenza di un'amica che di tanto in tanto ti segnala qualcosa che l'ha interessata.... che ha fatto vibrare per quache istante la sua anima.... qualche riflessione ad alta voce... senza alcuna pretesa.... semplicemente perchè sgorga naturalmente... come l'acqua del ruscello che ho scelto come l'immagine del blog.

Spero possa stare bene in mia compagnia ...  buon divertimento

 

TRAMONTO SUL MARE

 C'è un'ora del giorno in cui tutto cambia, è il tramonto, momento in cui il colore del cielo si tinge di rosa e il mare diventa lo specchio perfetto per tanta bellezza. A noi non resta che fermarci ed ammirarlo. sentendoci per un attimo parte di quella bellezza. 

 

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BENVENUTO

....così desidero immaginare questo blog come una bella festa da passare con tutti gli amici e parenti, vicini e lontani geograficamente e spiritualmente. Creare per rendere accogliente e gradevole la mia "casa", per poter condividere dei momenti sereni con gli invitati o semplicemente, come avviene nelle feste di paese, con i curiosi.

Ecco che allora il mio lavoro assume un significato più completo e gratificante: diventa come una bella pesca matura che si lascia cogliere, grata di aver avuto la fortuna di aver potuto vivere il suo scopo e poter liberare i suoi semi.

Perciò ti ringrazio amico mio. Il realizzare questo blog in tua compagnia, pensando alla nostra  possibile comunione, sera dopo sera,  è per me fonte di gioia. Spero che anche tu, leggendo, possa divertirti e conoscermi un pochino, almeno da sapere che, al di là della vita banale di tutti i giorni, dietro allo sguardo talvolta soprappensiero, c’è una persona che vive. 

 

 

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